Lecco perduta/334: quando la città era protagonista al Gerolamo di Milano

Nell’appena trascorso mese di luglio il Corriere della Sera, dedicando un servizio al cartellone del Gerolamo di Milano nell'imminente stagione teatrale, ha scritto: “È la Piccola Scala di Milano; apre la stagione con il suo nuovo direttore artistico Piero Colaprico. È un cartellone dedicato alla Milano di ieri e di oggi”.


Titolo di un articolo dedicato ai personaggi lecchesi

È vero che sono passati già oltre 50 anni, ma nel 1966 e 1967 la stampa non solo locale scriveva: “Al Gerolamo si parla lecchese”. Cosa era successo? Il commediografo Carlo Maria Pensa aveva chiamato un attore dilettante per interpretare un personaggio delle sue opere: era “l’ottimo Pio Spreafico” con una tradizione di famiglia nella filodrammatica dell’oratorio San Luigi di Lecco San Nicolò. La prima volta era stata per la commedia “I stemegna”; era l’anno 1966. Il bis avvenne nel 1967 con la commedia “I povercrist”. Carlo Maria Pensa chiamò nuovamente Pio Spreafico per interpretare il ruolo di Ercole Annoni, furmagiatt di Cortenova.


Un gruppo del Centro di Cultura al Gerolamo di Milano
Sono riconoscibili Carlo Maria Pensa e Piero Mazzarella

Non mancarono, ovviamente, le comitive, tutte "nostrane", al Gerolamo di Milano. Un settimanale locale scriveva: “Mercoledì sera tutta la platea del teatro Gerolamo di Milano è stata riservata a una spedizione lecchese organizzata dalle ACLI e dal Centro di Cultura per assistere a “I povercrist” del concittadino Carlo Maria Pensa. Fra gli interpreti della compagnia capeggiata da Piero Mazzarella c’è un altro lecchese, Pio Spreafico. Al termine dello spettacolo Carlo Maria Pensa e Pio Spreafico sono stati festeggiati nel corso di un rinfresco offerto dall’Azienda Turismo di Lecco, con il presidente Giacomo De Santis”. La stampa sottolineava l’importante ruolo di organizzazione delle trasferte al Gerolamo di Milano, che aveva in Giovanni Sesana il responsabile del settore Tempo libero ed iniziative culturali delle ACLI. Altre comitive di spettatori venivano organizzate dalla sezione UNUCI, con il segretario cav. Nino Frigerio.


I fratelli Pio e Giovanni Spreafico (in primo piano sulla destra) durante uno spettacolo al Teatro del Sagrato

Ricordare un Gerolamo tutto lecchese vuol dire “affondare” in trascorsi che avevano avuto le radici nei teatrini dell’oratorio dove era emersa la coppia formata dai fratelli Pio e Giovanni Spreafico. Nella primavera 1953 era stato organizzato il primo concorso filodrammatico Città di Lecco presso il teatro del San Luigi sotto il campanile di San Nicolò. Era un cartellone di spettacoli che dal 1° maggio al 14 giugno prevedeva nove appuntamenti serali con compagnie che provenivano da Varese, Bonacina di Lecco, Bergamo, Monte Solaro di Cantù, Gazzaniga di Bergamo, Treviglio, Introbio, Caronno di Varese e Calolzio. Un successo di partecipazione con serate sempre affollate. Nel dopoguerra anni '50 la Brigata d’Arte Città di Lecco, come ha ricordato il compianto Umberto Panzeri, attore amatoriale per decenni, vinse il primo premio del Festival Nazionale di Pesaro e bissò il successo qualche tempo dopo in quello di Reggio Emilia, avendo anche uno spazio nel telegiornale della neonata RAI TV nazionale.


Carlo Maria Pensa (1921-2014)

Scrivere del Gerolamo è anche occasione per ricordare Carlo Maria Pensa, nato a Lecco nel 1921, figlio del primario e chirurgo Gennaro Pensa presso l’ospedale di via Ghislanzoni. Laureato in Lettere si trasferì a Milano, iniziando una lunga e intensa carriera giornalistica, di drammaturgo e di critico teatrale. È scomparso a Gromo, in provincia di Bergamo, nel 2014. Ha iniziato presso la Provincia di Como, poi al Corriere Lombardo, diventando successivamente dirigente del periodico Bell’Italia, capo redattore di Epoca, critico teatrale per Famiglia Cristiana, Gente ed Oggi. Alla RAI fu responsabile del settore Prosa e Lirica, a fianco di Carlo Terron. È autore di parecchie opere come “I stamegna” e “I povercrist”, che sono state di notevole successo, ricche di storie coraggiose, ironiche, popolari e umane.
Sì, insomma, se sappiamo che al Gerolamo c’è il cuore di Milano con gli spettacoli preziosi anche sulla città dei quartieri, come ha dichiarato il direttore Piero Colaprico, è passato anche un po’ del cuore filodrammatico teatrale e popolare di una Lecco che oggi può apparire lontana, ma che è viva nella presenza delle numerose compagnie che anche quest’anno hanno dato vita a una partecipata rassegna presso il Cenacolo Francescano di viale Turati.
A.B.
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