Mandello: l'ex Vellutificio Redaelli cambia volto, nella tesi di laurea di tre studenti del Politecnico. Il loro progetto

Una contrapposizione tra l’antico, il vecchio capannone recuperato quale testimonianza di archeologia industriale, e il contemporaneo costituito da una parte realizzata ex novo con materiali moderni.

E’ la soluzione architettonica adottata per la riconversione dell’ex Vellutificio Redaelli di Mandello, secondo i progetti di tre studenti del Polo di Lecco del Politecnico di Milano, due laureati a fine luglio e il terzo che discuterà la stessa tesi nella prossima sessione: si tratta di Matteo Panzeri di Galbiate e Simone Lorenzini di Berbenno in Valtellina (i due neoingegneri), mentre il terzo del team è Emanuele Rovelli di Cesano Maderno, arrivati quest’anno al compimento del corso quinquennale di ingegneria edile e architettura.

Il masterplan

Matteo Panzeri, Simone Lorenzini e Emanuele Rovelli

La scelta di intervenire sul complesso dell’ex vellutificio mandellese è legata all’importanza dell’area per il Comune di Mandello nella prospettiva di uno sviluppo turistico. Che è la direzione annunciata già anni fa dall’amministrazione comunale, la quale ha anche indicato alcuni punti fermi: la realizzazione di una piscina, di un auditorium, di spazi polifunzionali e di strutture ricettive, non tanto alberghiere quanto residenziali.

La piscina

Da questi punti fermi hanno preso le mosse i tre studenti per progettare il futuro del vecchio comparto industriale, dismesso ormai da una decina d’anni e per il quale proprio nel primo scorcio di quest’anno si è vociferato di possibili interessamenti da parte di grossi operatori.

I prospetti di auditorium e museo

Il complesso di capannoni in disuso comprende un edificio sottoposto a vincolo per il quale si prevede appunto un restauro conservativo, mantenendone le caratteristiche originali, valorizzandolo quindi sotto l’aspetto dell’archeologia industriale e, a tal proposito, la tesi dei tre studenti del Politecnico lecchese ipotizza anche la realizzazione di un vero e proprio museo di settore organizzando raccogliendo macchinari industriali, magari proprio a supporto di una ricostruzione della lavorazione del velluto prodotto per oltre un secolo e fino al 2012 nella struttura mandellese.

Sopra l'auditorium visto dall'esterno e gli interni del museo

I capannoni più recenti dovrebbero invece essere demoliti per lasciare il posto a tre nuove palazzine e affacciati su una piazza centrale che potrebbe anche avere il ruolo di arena estiva per l’organizzazione di manifestazioni di intrattenimento.
Per l’auditorium, la tesi fa un passo oltre ipotizzando una sala cinema-teatro, mentre sul versante sportivo viene prospettato un raccordo tra le nuove strutture (la piscina e spogliatoi annessi) con il campo da calcio e il lido comunale. Raccordo che sarebbe peraltro parte di un più articolato percorso ciclopedonale lungo il lago che metta in comunicazione il centro storico di Mandello, il lido e l’ex vellutificio. Non va inoltre dimenticato che l’area industriale si sporge su un’altra spiaggia mandellese che entrerebbe quindi a far parte degli interventi di riqualificazione e valorizzazione. E sarebbe, la spiaggia, punto di forza per la parte residenziale costituita da miniappartamenti per la villeggiatura e che complessivamente sarebbero in grade di ospitare duecento persone.

L'esterno dello spazio per il coworking e la piazza

In quanto all’ala polifunzionale, la tesi ipotizza un edificio apposito con spazi per il cosiddetto coworking e lo studio.
Come sempre in questi casi, si tratta di semplici esercitazioni accademiche non destinate a una traduzione pratica. Epperò, chi metterà mano alla riqualificazione di quell’area importante di Mandello avrà pur sempre qualche idea in più alla quale ispirarsi.
D.C.
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