Faida tra rapper: l'unica ragazza torna a casa, il GIP concede i domiciliari

Sara Beh Salha
Sara torna a casa. Dalla nonna a Verderio. Il Gip del Tribunale di Milano Guido Salvini, terminati ieri gli interrogatori di garanzia, ha già quest'oggi firmato l'ordinanza con cui ha decretato, per la ventenne, il proseguo della custodia cautelare nella forma degli arresti domiciliari. Incarcerata all'alba di venerdì, la ragazza - assistita dagli avvocati Antonino Crea e Marcello Perillo - attenderà il proseguo delle indagini presso l'abitazione di un parente. Come ormai già noto, la studentessa - iscritta a giurisprudenza dallo scorso settembre pur non avendo ancora dato un esame - risponde, in concorso con tutti gli altri otto destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita nei giorni scorsi - del reato di rapina e lesioni personali aggravate nei confronti di due soggetti che, l'1 maggio di quest'anno, in zona Porta Venezia a Milano, sarebbero stati attirati in una trappola per vendicare l'accoltellamento, patito in precedenza a Padova, da Dago Fabio Carter Gapea, palermitano di origini togolesi cresciuto a Lecco. Nello specifico, nella ricostruzione degli inquirenti, proprio in accordo con quest'ultimo - mantenendo con l'amico addirittura il contatto live tramite la condivisione della posizione sul cellulare e auricolari nelle orecchie - Sara Beh Salha avrebbe fatto da esca, uscendo con la vittima designata salvo poi condurla nella via in cui si è consumato l'agguato, non negato, rispondendo al GIP, dagli altri partecipi pur sottolineando come l'intento fosse farsi giustizia (nell'ambito della faida tra i rapper Simba da Rue, partecipe al pestaggio, e Baby Touchè) e non rapinare Akrem Ben Haj Aouina e Thomas Calcaterra, a cui in ospedale è stata poi assegnata una prognosi di 15 e 7 giorni per le contusioni e le ferite (anche da taglio) rimediate.
Già sabato mattina, affiancata ai professionisti dello Studio SLC - Milan Law firm, aveva risposto alle domande del giudice dottor Guido Salvini, mostrandosi collaborativa e disponibile con l'autorità.

“È stata premiata la scelta di far parlare Sara e di collaborare” hanno commentato gli avvocati Antonino Crea e Marcello Perillo. “E' un'indagine ben fatta con posizioni ben definite e la nostra scelta difensiva è stata seguita da quasi tutti gli imputati. Da parte nostra c'è grande soddisfazione per la decisione del giudice di concedere i domiciliari a Sara. La nostra assistita arriverà a casa già oggi. Domani andremo a trovarla per valutare il proseguo della vicenda giudiziale. Ora Sara deve riprendere una vita normale”.

Anche per Marco Locatelli - coinvolto nello stesso episodio e intestatario del contratto di noleggio della BMW utilizzata poi per allontanarsi dal luogo del pestaggio - il giudice ha concesso i domiciliari presso la propria casa di Calusco d'Adda. Come per Sara il giudice ha tenuto conto del "corretto comportamento processuale", "dell'incensuratezza" e "della giovane età" ritenendo altresì che le esigenze di natura cautelare si sono "notevolmente affievolite" date cessate le esigenze relative alla acquisizione della prova e dell'eventuale pericolo di inquinamento probatorio.
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