Lecco: tra Criminalpol e i commissariati di Milano, il nuovo Questore Aragona si presenta

Il Questore di Lecco, dr. Ottavio Aragona
Arriva – lavorativamente parlando – da Padova dopo aver maturato gran parte della sua ultratrentennale esperienza in Lombardia il nuovo Questore della Provincia di Lecco.
Si tratta del dottor Ottavio Aragona, in servizio in città dal 1° agosto, raccogliendo il testimone del dottor Alfredo D’Agostino, trasferito presso altra sede.
Originario di Reggio Calabria, 59 anni, laureato in giurisprudenza, abilitato alla professione di avvocato così come la consorte che esercita a Milano, il nuovo Questore, al suo primo incarico in tale veste, entra nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, tramite concorso pubblico, nel 1989.
Divide poi la sua carriera in Polizia in due parentesi. “La prima - come spiegato presentandosi – è stata impegnata dalla Polizia Giudiziaria”.
Dal 1990 al 1993 gli viene infatti assegnato l’incarico di Vice Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Ferrara. “E’ stata una palestra” ricorda, sostendo di custodire ancora oggi un ricordo bellissimo di quella esperienza d’esordio. Poi assume l’incarico di Vice Dirigente della Criminalpol della Lombardia, fino allo scioglimento dei tale articolazione, decretato nel 1998. Criminalità organizzata e traffico di droga, i campi d’azione di quel periodo, arrivando a occuparsi anche della nostra Provincia  dando esecuzione ad oltre 300 misure cautelari all’esito dell’inchiesta “La Notte dei fiori di San Vito” incentrata sul radicamento del clan Mazzaferro in Lombardia. Operazione, questa, nell’ambito della quale, per fare un nome, venne condannato anche Cosimo Vallelonga, tornato poi alla ribalta, in tempi decisamente più recenti, quale fulcro di “Cardine-Metal Money”, attività investigativa condotta proprio dalla Squadra Mobile lariana a quattro mani con la Guardia di Finanza.
Riprendendo il cv del dottor Aragona, dopo aver ricoperto l’incarico di Direttore del Nucleo Operativo Protezione Lombardia fino al 2005, prende avvio la seconda parte della sua attività in Polizia, quella incentrata, prevalentemente, sulla gestione dell’ordine pubblico.
Dal 2005 al 2008 dirige vari infatti Commissariati di Milano: il Commissariato distaccato di Cinisello Balsamo, il Commissariato distaccato di Sesto San Giovanni ed il Commissariato Sezionale di Lambrate.
Nel 2008 viene promosso Primo Dirigente della Polizia di Stato e viene assegnato alla Questura di Lodi, con l’incarico di Dirigente della Divisione Anticrimine, dove resterà fino al 2012 per poi passare alla Divisione PASI della Questura di Varese.
Nel 2015 torna a Milano: è Dirigente del Commissariato Porta Genova, in centro e poi ancora della Divisione PASI fino a diventare Vicario del Questore di Milano tra il 2017 e il 2019, sovrintendendo i servizi di ordine pubblico della città con particolare riguardo a concerti ed eventi nonchè allo stadio di San Siro con ciò che concerne gli impegni calcistici di Inter e Milan (oltre all’Atalanta che in quel periodo giocava al Meazza), Champions League inclusa.
Nel luglio 2019 una nuova promozione lo porta poi, da gennaio 2020, a diventare Dirigente del Compartimento polizia Stradale del Veneto. “Un’esperienza tutta nuova, decisamente impegnativa”, vissuta anche durante il periodo del Covid, partecipando, tra le altre cose, anche alla cinturazione di Vo' Euganeo, in zona rossa per tentare di contenere la diffusione del virus.
Da ieri il trasferimento a Lecco. “Mi facilita nei rapporti famigliari” scherza, vivendo a Milano con la moglie e la figlia ormai trentenne. “Ringrazio per l’accoglienza che mi è stata tributata” ha sottolineato, assicurando di aver già incontrato Prefetto, Procuratore e – telefonicamente – il Sindaco del capoluogo. “Desidero ricambiare con l’impegno quotidiano mio e dei miei collaboratori la fiducia del Capo della Polizia che mi ha nominato Questore e la grande disponibilità che ho trovato nelle Istituzioni di questa città e provincia”.
Già notiziato delle problematiche più di stretta attualità, il dottor Aragona, pur sottolineando come sia troppo presto per una valutazione complessiva degli ultimi episodi che, soprattutto in città, hanno destato allarme, ha tenuto a rimarcare un concetto in cui crede: “dal mio punto di vista non esiste una ricetta unica per la sicurezza pubblica. Ci si focalizzi sulla percezione di insicurezza, ogni comunità esprime bisogno che devono essere intercettati. Il compito delle Istituzioni è dare risposte adeguate alle aspettative dei cittadini”.  Ciò in riferimento al capoluogo ma anche all’intera Provincia. “Occorre – ha aggiunto infatti – una visione d’insieme dei fenomeni, non parcellizzata”.
A.M.
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