Una conferma dell'inganno caro-energia

Ieri, 29 luglio, ENI ha pubblicato la seconda trimestrale e la semestrale 2022, ossia i dati finanziari ed economici del II trimestre e del I semestre 2022 cui sono obbligate le società quotate come è ENI.
ENI, principale operatore italiano nel settore degli idrocarburi, compreso il gas naturale di cui importa quasi il 50% di quello immesso nella rete nazionale (fonte: ARERA) e opera in numerosi stati esteri, secondo i dati pubblicati ha realizzato un margine operativo, ossia al lordo degli interessi e delle imposte, di 5,970 miliardi di euro nel II trimestre 2022 contro 1,995 miliardi dello stesso trimestre 2021 e 11,323 miliardi nel I semestre contro 3,857 miliardi del I semestre 2021, quasi pari al margine operativo di tutto il 2021 che ammontava a 12,341 miliardi.


Mi scuso per l'utilizzo di numeri che possono rendere la lettura difficoltosa per i non addetti ma, purtroppo, è l'unico modo per spiegare che cosa sta succedendo. Il grafico può aiutare a comprendere il significato dei numeri ma è necessario un sforzo per evitare il continuo inganno a danno degli utenti, cioè tutti noi anche quando l'utente danneggiato è un'impresa perchè se costretta a chiudere, non riuscendo a sostenere i costi, crea disoccupazione, o in caso contrario, trasferendo i costi ai beni e servizi, incrementa l'inflazione.
Il grafico evidenzia il margine operativo di ogni singolo trimestre dal I trimestre 2021 e comparando lo stesso trimestre del 2022 diventa semplice verificarne la differenza che non è dovuta, come avevo già spiegato nel precedente articolo, a fattori straordinari come la guerra russo-ucraina. Il III trimestre 2021, infatti, pur con minori consumi per la stagionalità, cioè l'estate, comincia ad aumentare, rispetto ai due precedenti, in concomitanza con l'aumento dei prezzi del mercato finanziario olandese, il principale europeo ed il riferimento principale per la determinazione del costo per l'utente. Questo indice finanziario, denominato TTF Dutch, è stato dal primo gennaio 2018 allineato ai prezzi contrattuali indicizzati al costo del petrolio (Brent), con una media di € 16,375 per MWh, ma dal luglio 2021 ha cominciato a schizzare verso l'alto raggiungendo gli euro 205,225 per MWh del 27.07 per scendere, poi, a 190,915 di ieri, comunque 12 volte più della media dei quattro anni precedenti.
MWh è l'unità di misura, rapportata alla quantità di energia prodotta, in questo caso un milione di Wh. In bolletta il consumo è misurato in Smc che corrisponde a 10,795 kWh (1000 Wh) variabile in funzione della località dove il gas è erogato.
ENI nella relazione ai dati del II trimestre 2022 precisa che "L’EBIT (margine operativo - ndr) adjusted di Gruppo del secondo trimestre 2022 è stato di € 5,84 miliardi, in crescita del 13% rispetto al trimestre precedente e più che duplicato rispetto al secondo trimestre 2021, trainato dal favorevole andamento dello scenario prezzi delle commodity, dai robusti margini di raffinazione e dalla costante attenzione al controllo dei costi e alla performance operativa dei business", dove per scenario dei prezzi delle commodity si intendono i prezzi dei mercati finanziari come quello olandese, e comunica ai propri azionisti che l'utile di loro competenza, cioè al netto delle imposte, a giugno 2022, è di 7,398 miliardi di euro, dopo, aggiungo io, aver messo in ginocchio il Paese ed i suoi cittadini.
Non si deve colpevolizzare o criminalizzare gli amministratori di ENI, anche se eccessivamente compensati (gli amministratori sono 9, di cui 8 non esecutivi il loro compenso totale, nel 2021, è stato di 10,13 milioni di euro di cui, oltre 6 milioni all'Amministratore delegato di nomina pubblica per effetto del golden share e indicato, nel 2016, dal Governo Renzi), il problema è politico perché la privatizzazione, con questi effetti e conseguenze è stata voluta, tra il 1995 ed il 2001, per far cassa, dalla politica tutta senza alcuna distinzione.
Anche la tassazione degli extra profitti di cui molti politici ne rivendicano la paternità facendone, un vanto, è un ulteriore inganno perchè, grazie ai meccanismi di ARERA e alla remunerazione del capitale investito, le maggiori imposte saranno trasferite agli utenti con un'ulteriore aumento delle tariffe che si aggiunge ai prezzi dei mercati finanziari. Non voglio dilungarmi, ne parleremo in un prossimo articolo.
Remo Valsecchi cittadino
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