Tornata elettorale utile al cambiamento, se...
La grande "armata mediatica" è al lavoro a pieni giri : non c'è rete televisiva o testata di giornale che quotidianamente non ci inondi di titoli ad effetto e articoli presuntivamente, e assai spesso strumentalmente, interpretativi dei fatti della politica in vista del delicatissimo ed imminente passaggio elettorale.
Ovviamente ognuno ne trarrà le proprie convinzioni ma, perlomeno a mio pur opinabile parere, occorre avere una particolare attenzione a quello a cui spesso il mondo politico purtroppo ci ha abituati e che io chiamo il quasi sistematico " gioco del rovesciamento delle parti".
Uno dei criteri che ho via via sperimentato negli anni semplicemente cercando di tenermi aggiornato su quanto ci accade intorno a livello glocale (valutare il locale alla luce anche del globale) è quello di dubitare delle apparenze, spesso veicolate dai grandi media, ma di pormi la domanda " a chi giova ? " e dato che questo "mondo", in gran parte, non mi va proprio bene, diffido di chi lo vorrebbe, con furbizie e "rovesciamenti" vari, mantenere così com'è.
Ed ecco anche perché spesso chi lavora effettivamente per migliorarlo viene sistematicamente bollato come utopistico, irrazionale, insensato, irresponsabile ... e chi più ne ha, più ne metta.
Non che la scomodità sia di per sé sinonimo di essere automaticamente nel giusto ma diciamo che "aiuta", e ciò dovrebbe valere a maggior ragione per coloro che cercano di ispirarsi a quel Gesù di Nazareth che ha apertamente insegnato a dover "essere Nel mondo ma non Del mondo". Altri, ispirati da altrettante condivisibile visioni valoriali, hanno fatto di questo approccio costruttivamente critico verso le logiche mondane del momento, il loro costante indicatore di vita.
Ma cosa centra tutto ciò con il passaggio elettorale ?
Centra, perché stiamo assistendo ad un quasi accerchiamento distruttivo di quelle rare forze che, pur perfettibili come ogni espressione umana, si erano spese oggettivamente per ridurre le disuguaglianze sociali e intraprendere una via sostenibile di progresso non solo economico ma anche più coerentemente umano.
Sto parlando soprattutto del bistrattato Conte ( e dei 5 Stelle, nonostante alcuni loro errori) ma anche di quella miriade di espressioni della sinistra reale, non quella che nei fatti tutela maggiormente i benestanti e le élite, che, non a caso, sono continuamente dileggiati attraverso un sistematico "rovesciamento delle parti", appunto.
Gli esempi non mancano, perlomeno per chi li vuol vedere, ma l'evidente fastidio con cui vengono trattati da gran parte dei media, spesso ancillari a questo "status quo", ne è giusto la prova.
Blanditi, come ogni altra forza di reale cambiamento, se si accucciano ai piedi delle logiche dominanti ma indigesti, e quindi da distruggere, se nei fatti cercano di modificarle, magari pur gradualmente.
Invito quindi tutti coloro che sono in ricerca e non rinunciano a capire dove stia il "Vero" a valutare con la propria testa e non superficialmente tutto quanto ci viene propinato e soprattutto a non lasciarsi irretire da quello che "va per la maggiore", veicolato da gran parte del circo mediatico. Quantomeno, invece che un rassegnato ed autolesionistico astensionismo, occorre esercitare il proprio "senso critico" incrociando i diversi punti di vista, e non quelli riconducibili alle sole logiche dominanti pur camuffate da buoni principi e da solo presunto "buon senso". E soprattutto, se non siamo soddisfatti dall'attuale realtà, cerchiamo di giudicare le azioni concrete prodotte dalle varie forze politiche nella direzione di un effettivo quanto osteggiato strutturale cambiamento a partire da quello socio-economico, ambientale e delle regole economiche inumane che spesso reggono questo sistema.
Di mio mi auguro che le forze sopra richiamate trovino una reale convergenza e sappiano quindi rappresentare una effettiva meritevole opzione specialmente per tutti coloro che a vario titolo (in primis 14 milioni di poveri) sembrano essere sempre più disillusi, per non dire peggio, dal quadro politico attuale.
Solo così questo tormentato passaggio elettorale potrà essere, nella chiarezza delle varie posizioni, utile ad un effettivo cambiamento.
Ovviamente ognuno ne trarrà le proprie convinzioni ma, perlomeno a mio pur opinabile parere, occorre avere una particolare attenzione a quello a cui spesso il mondo politico purtroppo ci ha abituati e che io chiamo il quasi sistematico " gioco del rovesciamento delle parti".
Uno dei criteri che ho via via sperimentato negli anni semplicemente cercando di tenermi aggiornato su quanto ci accade intorno a livello glocale (valutare il locale alla luce anche del globale) è quello di dubitare delle apparenze, spesso veicolate dai grandi media, ma di pormi la domanda " a chi giova ? " e dato che questo "mondo", in gran parte, non mi va proprio bene, diffido di chi lo vorrebbe, con furbizie e "rovesciamenti" vari, mantenere così com'è.
Ed ecco anche perché spesso chi lavora effettivamente per migliorarlo viene sistematicamente bollato come utopistico, irrazionale, insensato, irresponsabile ... e chi più ne ha, più ne metta.
Non che la scomodità sia di per sé sinonimo di essere automaticamente nel giusto ma diciamo che "aiuta", e ciò dovrebbe valere a maggior ragione per coloro che cercano di ispirarsi a quel Gesù di Nazareth che ha apertamente insegnato a dover "essere Nel mondo ma non Del mondo". Altri, ispirati da altrettante condivisibile visioni valoriali, hanno fatto di questo approccio costruttivamente critico verso le logiche mondane del momento, il loro costante indicatore di vita.
Ma cosa centra tutto ciò con il passaggio elettorale ?
Centra, perché stiamo assistendo ad un quasi accerchiamento distruttivo di quelle rare forze che, pur perfettibili come ogni espressione umana, si erano spese oggettivamente per ridurre le disuguaglianze sociali e intraprendere una via sostenibile di progresso non solo economico ma anche più coerentemente umano.
Sto parlando soprattutto del bistrattato Conte ( e dei 5 Stelle, nonostante alcuni loro errori) ma anche di quella miriade di espressioni della sinistra reale, non quella che nei fatti tutela maggiormente i benestanti e le élite, che, non a caso, sono continuamente dileggiati attraverso un sistematico "rovesciamento delle parti", appunto.
Gli esempi non mancano, perlomeno per chi li vuol vedere, ma l'evidente fastidio con cui vengono trattati da gran parte dei media, spesso ancillari a questo "status quo", ne è giusto la prova.
Blanditi, come ogni altra forza di reale cambiamento, se si accucciano ai piedi delle logiche dominanti ma indigesti, e quindi da distruggere, se nei fatti cercano di modificarle, magari pur gradualmente.
Invito quindi tutti coloro che sono in ricerca e non rinunciano a capire dove stia il "Vero" a valutare con la propria testa e non superficialmente tutto quanto ci viene propinato e soprattutto a non lasciarsi irretire da quello che "va per la maggiore", veicolato da gran parte del circo mediatico. Quantomeno, invece che un rassegnato ed autolesionistico astensionismo, occorre esercitare il proprio "senso critico" incrociando i diversi punti di vista, e non quelli riconducibili alle sole logiche dominanti pur camuffate da buoni principi e da solo presunto "buon senso". E soprattutto, se non siamo soddisfatti dall'attuale realtà, cerchiamo di giudicare le azioni concrete prodotte dalle varie forze politiche nella direzione di un effettivo quanto osteggiato strutturale cambiamento a partire da quello socio-economico, ambientale e delle regole economiche inumane che spesso reggono questo sistema.
Di mio mi auguro che le forze sopra richiamate trovino una reale convergenza e sappiano quindi rappresentare una effettiva meritevole opzione specialmente per tutti coloro che a vario titolo (in primis 14 milioni di poveri) sembrano essere sempre più disillusi, per non dire peggio, dal quadro politico attuale.
Solo così questo tormentato passaggio elettorale potrà essere, nella chiarezza delle varie posizioni, utile ad un effettivo cambiamento.
Germano Bosisio