Sanguinosa faida tra rapper: 9 indagati, tra i quali giovani di Lecco, Garlate e Verderio

Simba La Rue
Nella notte del 16 giugno scorso il rapper lecchese Simba La Rue, all'anagrafe Mohamed Lamine Saida, è stato accoltellato lungo via Aldo Moro, a Treviolo, nella bergamasca, mentre riaccompagnava a casa la fidanzata. Se in relazione a quello specifico episodio - costato il trasporto in ospedale in codice rosso al ventenne - indaga la Squadra Mobile orobica, nelle scorse ore i Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo, supportati dai colleghi della stazioni locali, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 9 persone - per "gravi fatti di violenza" - avente la stessa, presunta, cornice dell'aggressione patita dal tunisino (cresciuto tra Francia e Italia). Ci sarebbe infatti la rivalità tra lo stesso Simba La Rue - tra i destinatari del provvedimento del gip Guido Salvini - e Amine Mohamed Amagour, alias Baby Touché, altro giovanissimo rapper, al centro di una serie di episodi confluiti nell'inchiesta del pm Francesca Crupi: sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate i reati contestati, a vario titolo, agli indagati, quattro italiani e cinque stranieri, residenti tra Lecco, Garlate, Merone e Verderio. In quest'ultimo comune, stando alle indiscrezioni di stampa finora trapelate, risiederebbe una ragazzina, vent'anni appena, fisico da paura, che, nella ricostruzione degli inquirenti, a cui sarebbe spettato il compito di sedurre i rivali, uscire con loro - con tanto di auricolari nascosti tra i lunghi capelli - per poi creare l'occasione più propizia, nel cuore della notte, per far scattare la trappola e dunque permettere ai complici di entrare in azione per pestaggi e regolamenti di conti.
Inquietante l'escalation della rivalità tra le crew capeggiate da Simba La Rue e Baby Touché: dal dissing, gli insulti attraverso i testi delle canzoni e i messaggi social alla violenza più bruta. Come quella patita dallo stesso Amine Mohamed Amagour, accerchiato da una ventina di ragazzi armati, parrebbe anche spade, per poi essere sequestrato nella periferia milanese e una volta fatto prigioniero, trattenuto per quasi due ore su una Mercedes classe A prima di essere "liberato" a Calolzio dopo essere stato gonfiato di botte, con i video messi in rete, per umiliare Baby Touché alimentando ulteriormente l'assunda faida.
«Gli odierni indagati - annota in GIP - vivono una totale astrazione dalla realtà, che impedisce loro di percepire il disvalore e il peso delle azioni criminose poste in essere; questa continua sfida ad alzare sempre la posta in gioco, le continue e improvvise ritorsioni, sono ormai fortemente pericolose per la sicurezza pubblica».
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