Lecchese: supermercati 'Packaging free'? La classifica stilata dal Movimento Consumatori
Un’indagine che ha riguardato una sessantina di punti vendita della piccola, media e grande distribuzione in provincia per verificare se e quanto siano state adottate iniziative per contenere il ricorso a imballaggi di plastica nel settore alimentare. E’ la campagna “Packaging free free” promossa dal Movimento Consumatori e i cui risultati sono stati illustrati da Davide Agostoni, legale rappresentante dell’associazione, e da Giampietro Tentori, responsabile dei progetti associativi, nel corso di una conferenza stampa che è stata anche l’occasione per consegnare un attestato di riconoscimento alla catena più virtuosa.
Le aree geografiche più virtuose si sono rivelate l’Oggionese (promosse sei strutture su undici) e il Meratese (cinque su sette). Nel Casatese solo due su otto e a Lecco città tre su tredici, mentre tra Calolziocorte e Olginate dei sei supermercati presi in esame solo uno è stato promosso. Nessuna sufficienza invece della zona tra Valmadrera, Malgrate e Civate oltre che nella fascia lariana (da Mandello all’Alto Lago), mentre la Valsassina è stata esclusa dal campionamento.
Si è trattato di un’indagine molto empirica, è stato detto. Sostanzialmente per definire i punteggi ci si è basati sulla percentuale di spazio riservata ai prodotti freschi rispetto a quelli confezionati sul complessivo dell’area dedicata agli alimentari nelle singole strutture. In quanto al tipo di imballaggio, l’attenzione è stata rivolta in particolare alle confezioni in plastica che sono quelle di più difficile smaltimento. «Considerato – come ha detto Tentori nel corso dell’incontro – che della plastica recuperata con la raccolta differenziata soltanto il 20% viene riciclata (e si tratta soprattutto di bottiglie e di tappi) mentre la parte restante viene convertita in comburente utilizzato dai cementifici». Del resto gli imballaggi con i quali pure si abbonda nei reparti del “fresco” sono per la gran parte di materiale più facilmente smaltibile (la carta e l’alluminio, per intenderci).
Per l’esattezza sono stati 58 i punti vendita visitati dai rappresentanti del Movimento consumatori. Di questo, soltanto 17 hanno ottenuto almeno la sufficienza con una dislocazione sul territorio a macchia di leopardo: in alcune aree, infatti, è stato riscontrato una maggiore sensibilità rispetto ad altre.
Giampiero Tentori, Giorgio Spreafico, Leonardo Calloni e Davide Agostoni
Entrando nel dettaglio dei risultati raccolti, dei 17 punti vendita promossi, soltanto due hanno ottenuto il massimo punteggio e appartengono entrambi alla catena di prodotti biologici “Natura Sì” presente a Lecco e Oggiono. Altri supermercati si attestano sugli 8 punti (Conad di Calolziocorte e Fresco Mio di Colle Brianza) , cinque punti vendita sui 7 punti (Aldi di Lecco, Sigma di Molteno e “Il viaggiator goloso” di Oggiono, Coop e Conad di Merate) e gli altri sui 6 (Esselunga di Lecco, Sigma di Nibionno, Md della Valletta, Esselunga e Conad di Casatenovo, Conad di Osnago, Esselunga di Cernusco Lombardone e di Calco).Le aree geografiche più virtuose si sono rivelate l’Oggionese (promosse sei strutture su undici) e il Meratese (cinque su sette). Nel Casatese solo due su otto e a Lecco città tre su tredici, mentre tra Calolziocorte e Olginate dei sei supermercati presi in esame solo uno è stato promosso. Nessuna sufficienza invece della zona tra Valmadrera, Malgrate e Civate oltre che nella fascia lariana (da Mandello all’Alto Lago), mentre la Valsassina è stata esclusa dal campionamento.
Si è trattato di un’indagine molto empirica, è stato detto. Sostanzialmente per definire i punteggi ci si è basati sulla percentuale di spazio riservata ai prodotti freschi rispetto a quelli confezionati sul complessivo dell’area dedicata agli alimentari nelle singole strutture. In quanto al tipo di imballaggio, l’attenzione è stata rivolta in particolare alle confezioni in plastica che sono quelle di più difficile smaltimento. «Considerato – come ha detto Tentori nel corso dell’incontro – che della plastica recuperata con la raccolta differenziata soltanto il 20% viene riciclata (e si tratta soprattutto di bottiglie e di tappi) mentre la parte restante viene convertita in comburente utilizzato dai cementifici». Del resto gli imballaggi con i quali pure si abbonda nei reparti del “fresco” sono per la gran parte di materiale più facilmente smaltibile (la carta e l’alluminio, per intenderci).
La campagna “Packaging free free” promossa come «un’iniziativa di educazione al consumo critico», per usare le parole di Agostoni, è stata affiancata da un’altra iniziativa, “Un mancato rifiuto solidale”, che ha coinvolto altre cinque associazioni accanto allo stesso Movimento consumatori: il Centro farmaceutico missionario di Valmadrera, la brianzola Associazione Bondeko, la liernese Lettelariamente, la Banca del tempo di Valmadrera e Legambiente. Ciascuna delle quali ha organizzato momenti di sensibilizzazione, dalla festa a rifiuti zero al corso di cucito per imparare a riutilizzare gli abiti messi.
Gli attestati
Come detto, l’occasione è anche servita per consegnare l’attestato di virtuosità alla catena di “Natura Sì” che in Italia è articolata in circa 500 punti vendita, per il 95% delle dimensioni di un negozio di vicinato. Presenti Leonardo Calloni, responsabile territoriale dell’area commerciale del marchio di prodotti biologici, e Giorgio Spreafico con la moglie Sabrina Sala, titolari dei punti vendita di Lecco e Oggiono.
D.C.