Lecco: approvata la Convenzione con le scuole paritarie, ma che fatica
L'assessore Emanuele Torri
Il delegato della Giunta ha spiegato quelle che sono le principali novità introdotte da questa convenzione. Il primo e già noto è quello della durata, che passa da triennale a quinquennale con decorrenza dal 1° settembre 2022 al 31 agosto 2027: “A tutti è sembrato che individuare un orizzonte più ampio all’interno del quale affrontare le sfide dei prossimi anni fosse più utile” ha spigato Torri prima di soffermarsi sull’articolo 12 del documento che individua i criteri attraverso i quali l’amministrazione finanzia le scuole attraverso l’associazione: “Il contributo comunale ha lo scopo di contenere le rette per le famiglie e tiene conto della residenza dei bambini frequentanti. Viene poi introdotto il concetto di ‘sezione nominale’ che si calcola ogni anno prendendo in considerazione il numero totale dei bambini lecchesi frequentanti al 15 settembre e dividendo questo numero per 20, la composizione media della sezione che abbiamo stabilito, e da questo rapporto si ottiene il numero delle sezioni nominali, sulla base di questo numero si individua un contributo ordinario per ciascuna sezione pari a 32.258 euro che verrà riconosciuto per tutta durata della convenzione e sarà sottoposto a indicizzazione Istat a partire dall’anno scolastico 2023/2024”. Per gli interventi a sostegno dei bambini con disabilità si partirà invece da un contributo base di 400mila euro, in continuità con l’ultima convenzione, con la novità che sarà possibile valutare eventuali ulteriori finanziamenti in caso di necessità fino a un massimo di 450mila euro. L’articolo 17 prevede infine un’evoluzione della commissione paritetica costituita dal presidente dell’Associazione, dall’assessore all’Istruzione, da tre membri individuati dall’Associazione e tre consiglieri consiglieri di cui uno di minoranza: “Si vuole riconoscere a questa commissione un ruolo più significativo, quello di comunicare e di discutere in particolare sui temi della consistenza del numero delle sezioni, sul servizio di assistenza educativa specialistica ad alunni con disabilità, sul valore delle rete, su eventuali servizi integrativi e sull’esame del rendiconto annuale”.
Non è bastata in prima battuta la spiegazione dell’assessore per placare le polemiche, dal momento che poche ore prima del consiglio comunale l’Associazione ha inviato una lettera a tutti i consiglieri per informare che senza alcune “rassicurazioni”, in particolare sul contributo una tantum citato nella convenzione, la stessa non sarebbe stata sottoscritta. “Siamo arrivati probabilmente ad un giusto equilibrio e bisogna dare ad Associazione e dirigenti le garanzie che vogliono, perché la newsletter della scorsa settimana del sindaco ha creato più di un equivoco - ha detto Corrado Valsecchi dai banchi dell’opposizione - non è infatti vero che con il contributo comunale si vanno a diminuire le rette e così si dà un messaggio sbagliato alle famiglie”.
Anche Giacomo Zamperini è tornato sui risentimenti dell’Associazione sorti dopo la comunicazione della scorsa settimana: “Ci eravamo lasciati con una stretta di mano dopo la conferenza stampa ma la newsletter del sindaco sembra aver rimesso l’accordo in discussione. Non capisco se l’accordo è stato trovato oppure no”. E dopo aver letto una serie di dichiarazioni rilasciate sul tema negli scorsi anni dal capogruppo di "Con la sinistra cambia Lecco" Alberto Anghileri, ha detto rivolgendosi a quest’ultimo: “Lei con che coraggio vota una convenzione che contraddice tutto quello che ha fatto e detto nel corso di cinque anni?”.
Pronta la risposta dell’ex sindacalista: “In questi mesi ho fatto due dichiarazioni politiche: nella prima avevo detto di essere sicuro che avremmo raggiunto un accordo e nella seconda che questo accordo sarebbe stato condiviso da tutta la maggioranza. Nei tre anni della convenzione in scadenza abbiamo perso 100 bambini e nei prossimi cinque anni saranno altri 150, ne discutiamo o facciamo finta di niente?”. Un tema sottolineato anche da Ambientalmente con Paolo Galli: “Il tema della denatalità non si può affrontare a pezzi ma serve avere una visione a 360 gradi”. Chiara Frigerio, di Fattore Lecco, si è detta “allibita” dalla discussione che avrebbe “spostato l’attenzione da quello che è il merito della convenzione”. “Il lavoro è stato lungo - ha aggiunto - ma la polemica in particolare sui social è stata attivata e fomentata da consiglieri di minoranza qui presenti. Non l’ho trovato appropriato per l’enorme lavoro svolto dall’assessore, dal sindaco, dai consiglieri, dalla presidente e dai suoi collaboratori. Non è mai stato in dubbio il prezioso lavoro delle scuole ma dobbiamo rimanere calati in una realtà che richiede un ripensamento dei servizi della fascia 0-6”. Anche il capogruppo Matteo Ripamonti è intervenuto sul tema dell’abbassamento delle rette citato nella newsletter che tanto aveva fatto discutere: “Questa convenzione non abbassa le rette ma il contributo del comune è pari alle rette e se non ci fosse sarebbero il doppio, le famiglie devono saperlo. Il sistema di oggi ha 350 posti in più di quelli necessari e se non governiamo questo fenomeno prevarrà la legge del più forte e le scuole già fragili saranno costrette a chiudere”.
È stato Filippo Boscagli tornare sulle questioni di metodo: “È la sesta volta che in quest’aula approvo questa convenzione e non ho mai visto tanta fatica per una cosa che a detta di tutti è una cosa positiva. Speravo che ci sarebbe stata un risposta pubblica alle richieste dell’Associazione perché abbiamo assistito a dieci mesi di un monologo, abbiamo visto una rigidità eccessiva di fronte ad un rarissimo patrimonio cittadino per l’educazione dei nostri ragazzi. È stato creato un oggettivo scontro con una realtà positiva lecchese e auspico che possiate dare le garanzie che le scuole chiedono”. Anche la leghista Cinzia Bettega ha definito la trattativa “maldestra” e ricordato la necessità di dare le garanzie richieste. “Per discutere della convenzione potevamo trovarci tutti insieme e fare un confronto franco, come era stato fatto con Brivio in occasione del precedente accordo - ha ricordato Emilio Minuzzo di Forza Italia - Invece quest’anno la commissione paritetica si è riunita una volta e la commissione IV ha discusso della convenzione due volte: la prima volta in una fase embrionale in cui non c’era niente e una seconda a cose fatte”.
A dare le rassicurazioni richieste è intervenuto il sindaco Mauro Gattinoni: “Non c’è nulla da contrapporre, non ci sono guerre da fare, non ci sono incomprensioni, c’è da lavorare e il frutto del lavoro è la convenzione, bisogna leggerla, ci sono tutte le risposte. Lo scopo della convenzione è il sostegno al sistema educativo e il contributo ha lo scopo di contenere le rette a carico delle famiglie lecchesi. La gestione della richiesta di ulteriori risorse trova specchiata declinazione nella clausola 21.2: per il primo anno l’Associazione ha la facoltà di chiedere un contributo aggiuntivo una tantum che non impegna in termini finanziari il presente accordo e l’amministrazione si impegna a tenere conto delle eventuali richieste entro i limiti di sostenibilità. Una cifra qui non può essere inclusa ma il percorso è chiaro: l’Associazione fa la richiesta, noi la valutiamo e diamo il contributo nel 2022 o nel 2023. Ci tengo però a sottolineare che l’attenzione di questa amministrazione non si esaurisce in questa convenzione: c’è quella degli asili nido, ci sono i pullman gratis, c’è il post-scuola, sono state finanziate le associazioni culturali e sportive nel post Covid, abbiamo lo sportello psicologico per adolescenti. È un sistema di servizi che stiamo costruendo e oggi fa un passo importante”.
Le rassicurazioni del sindaco hanno convinto anche la minoranza che ha messo da parte le riserve e “nella convinzione che questa convenzione sia un bene per la città”, per usare le parole di Boscagli, ha votato a favore.
M.V.