Il Soccorso Alpino in visita dall'Arcivescovo di Milano Delpini

È un legame importante quello che unisce l’arcivescovo di Milano Mario Enrico Delpini alla Valsassina e alle sue montagne: l’anno scorso, infatti, il religioso era salito al Pizzo Rotondo di Premana, accompagnato in quota da un gruppo di volontari della Stazione di Valsassina - Valvarrone della XIX Delegazione Lariana. Ieri, lunedì 25 luglio, per ricordare l’esperienza vissuta insieme ma anche come pretesto per rivedersi, una rappresentanza del Soccorso alpino è andata a Milano per incontrare di nuovo l’arcivescovo Delpini.




Tra i presenti, il presidente del Cnsas Lombardia Luca Vitali, il responsabile della XIX Delegazione Lariana Marco Anemoli e il capostazione della Valsassina - Valvarrone Alessandro Spada, insieme con altri tecnici e operatori, in pratica gli stessi che avevano già conosciuto Delpini durante l’escursione lecchese.



Accompagnati dall’arcivescovo in persona ad ammirare le opere di notevole interesse artistico e storico presenti all’interno della sua sede, i soccorritori hanno anche avuto modo di illustrare l’attività che il Cnsas compie ogni giorno in montagna, in ambiente impervio e ostile e in grotta, oltre al ruolo rivestito nel sistema nazionale di Protezione civile. L’elevato numero di interventi e operazioni - più di un migliaio ogni anno, solo in Lombardia - ha sorpreso l’arcivescovo, che ha mostrato interesse nei confronti dell’operato del Soccorso alpino e speleologico.



“È stato un piacere vivere tutti insieme questa giornata e ascoltare le parole di Mons. Mario Enrico Delpini, che si è dimostrato disponibile a conversare su argomenti diversi e, soprattutto, consapevole e attento alle realtà territoriali e alle persone che si trovano sotto la sua competenza” commenta il presidente del Cnsas Lombardia Luca Vitali: “Sicuramente è stata un'esperienza positiva - aggiunge - e sono grato alla Stazione della Valsassina - Valvarrone per avermi coinvolto e invitato”.



 
Un momento commovente è stato quello di una preghiera comune nella cappella privata, in ricordo dei soccorritori che non ci sono più ma anche come ringraziamento a tutte le famiglie dei volontari, per il sostegno costante che danno all’attività nel Cnsas. La visita si è conclusa con uno scambio di omaggi e riconoscimenti, con i saluti e la promessa reciproca di rivedersi in una prossima occasione.
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