Lecco, rigenerazione urbana: primo intervento approvato e primo inciampo della maggioranza

Il complesso via Tubi e via Cantarelli
È stato approvato lunedì sera dal consiglio comunale dopo un piccolo terremoto istituzionale il primo intervento di rigenerazione urbana attivato ai sensi dell’articolo 40 bis della legge regionale 18 del 2019. L’edificio interessato si trova all’angolo tra via Tubi e via Cantarelli ed era un ex magazzino di ingrosso che sarà abbattuto per lasciare spazio alla costruzione di una palazzina residenziale di cinque piani da un lato e sei piani dell’altro, per un’altezza complessiva di 19.15 metri (in deroga rispetto a quella prevista per la zona) e con un incremento di superficie da 1156 a 1400 metri quadri.
“Un intervento che è importante approvare - ha detto l’assessore Giuseppe Rusconi durante la presentazione della delibera - per dare concretezza ad un intervento di rigenerazione urbana e andare a sanare una situazione in stato di abbandono da anni”.
A sollevare un’obiezione alla discussione del provvedimento, è stata la consiglierei dem Clara Fusi: “Dal momento che alcuni documenti che accompagnano questa delibera sono arrivati ai consiglieri mezz’ora prima dell’inizio dell’assise, chiedo la possibilità di rimandare la votazione”. Una proposta che la minoranza ha colto al volo schierandosi compatta dalla parte dell’ex assessore all’Istruzione insieme ad altri due consiglieri del Partito democratico Antonio Pattarini e Giovanni Tagliaferri. Il resto della maggioranza ha invece spostato la linea di Vittorio Campione che i documenti dell’ultimo minuto “non spostano nulla”. La proposta di Fusi è stata bocciata e l’aula ha proseguito nella discussione e nel voto della delibera.

Chiara la linea della maggioranza: “Diamo concretezza a qualcosa che per anni non si è riusciti a fare con il Piano di governo del territorio, ovvero tentare di cambiare faccia alla città” ha ribadito Campione. “Questo è un segnale tangibile che la macchina della rigenerazione urbana è avviata con la volontà di reciproca collaborazione tra amministrazione e privati” ha aggiunto Paola Frigerio di Fattore Lecco.
Ma i diversi gruppi di opposizione non hanno lasciato cadere la frattura consumata, ancora una volta, tra le fila del Pd: “La maggioranza si è spaccata sul primo intervento improntate in materia urbanistica - ha sottolineato Giacomo Zamperini - Dove sono finiti Ambientalmente e la Sinistra con le loro battaglie contro la cementificazione?”.
Anche Corrado Valsecchi è tornato sul tema: “Rigeneratori è diverso da cementificatori, non commettiamo un errore in partenza”. Il riferimento del capogruppo di Appello per Lecco è alla documentazione supplementare pervenuta ai consiglieri comunali poco prima della seduta: uno scambio epistolare tra il legale di un condominio che sorge accanto all’area dell’intervento e il Comune (tra tecnici e avvocatura). Il primo che denuncia delle irregolarità nell’intervento che non rispetterebbe alcuni standard edilizi e i secondi che sostengono invece il contrario.
“Dobbiamo fare una riflessione per non partire con il piede sbagliato, perché abbiamo una quantità enorme di strutture abbandonate che oggi non servono più e la rigenerazione urbana è un tema fondamentale - ha spiegato invece Filippo Boscagli - È proprio per questo che il primo atto non può nascere con il voto di 14 consiglieri su 32. Se dobbiamo partire con un lavoro serio di condivisione, la partenza di questa sera è una partenza azzoppata”.
Critico anche Stefano Parolari: “Più volte ho detto che queste leggi rifanno Lecco più del Pgt. In questa situazione può nascere però un conflitto tra privati e se si spacca la maggioranza su questioni di metodo bisogna guardarsi dentro”. Stesse considerazioni da parte di Emilio Minuzzo: “Questa sera non si è negato il dialogo con la minoranza, che è anche legittimo che possa avere dubbi e riserve. Ma che la maggioranza evidenzi perplessità e questo non venga nemmeno percepito come un segnale è doppiamente grave perché dà l’idea complessiva del mal funzionamento. Quest’aula è un passaggio fondamentale per il funzionamento dell’ente e che un provvedimento del genere debba passare con un voto è imbarazzante”.

La maggioranza dal canto suo ha cercato di ricompattarsi e di rispondere alle critiche: “Io come Ambientalmente non mi sento un cementificatore - ha detto Paolo Galli - qua si rigenerano edifici vecchi e c’è una regolamentazione a cui ci atteniamo”. “È la Regione che ha fatto questa legge sulla rigenerazione urbana - ha aggiunto Alberto Anghileri - ed è di questo che dobbiamo discutere, questo sarà il primo atto di una serie, prendiamoci il tempo per i prossimi atti per discuterli con più attenzione”. Anche l’assessore Rusconi ha cercato di tranquillizzare i consiglieri: “La normativa sulla rigenerazione urbana prevede l’obbligo di concedere dei bonus volumetrici e questo noi abbiamo approvato come consiglio comunale il 20 dicembre, ora davanti ad una proposta concreta non possiamo dire di sì o di no liberamente ma dobbiamo decidere in base alle linee generali che ci siamo dati con quella delibera. Gli uffici hanno dato parere di regolarità tecnica e quello è il profilo di responsabilità. Non dimentichiamoci che nel 2014 il Pgt ha previsto che lì ci fosse un’area residenziale e adesso ci chiedono di attuare ciò che il Pgt prevede”.
Alla fine anche i consiglieri dissidenti sono rientrati nei ranghi: “Dei 16 ATU previsti dal Pgt non ne è stato attuato manco uno, per questo io sono completamente a favore della rigenerazione urbana, ma noi consiglieri dobbiamo votare consapevolmente, quindi consideriamo di più il ruolo dei consiglieri e se non si possono informare per tempo piuttosto rimandiamo le votazioni” ha detto Pattarini chiarendo la sua posizione. Anche Fusi ha spiegato che “un consigliere comunale deve votare in maniera consapevole essendo informato per tempo su tutte le cose. Voto a favore questa volta per responsabilità verso il gruppo”. E in effetti tutta la maggioranza ha votato a favore della delibera, mentre i gruppi di opposizione sono usciti dall’aula.

L'area di via Risorgimento
Durante l’assise sono state anche approvati due cambi di destinazione d’uso senza dover richiedere la variante al Piano di governo del territorio trattandosi di aree con un interesse pubblico. La prima riguarda l’edificio in via Ghislanzoni che ospita la scuola dell’infanzia Damiano Chiesa e che diventerà una Casa di comunità. Il sindaco ha ammesso che non si è ancora individuata un’alternativa ma ha assicurato che l’amministrazione è al lavoro con dirigenti e insegnanti e che sarà data comunicazione alle famiglie non appena ci sarà una soluzione. La seconda delibera riguarda invece un’area posteggio degradata e poco usata di via Risorgimento a cui si accede con una rampa che non è peraltro a norma, e che sarà trasformata in un’area verde con dog park. “La variazione si rende necessaria perché abbiamo partecipato al bando regionale per la rigenerazione urbana del verde pubblico e abbiamo avuto un finanziamento di 35mila euro per la riqualifica di quest’area” ha spiegato l’assessore all’Ambiente Renata Zuffi. Preoccupato il leghista Stefano Parolari: “Il fatto che quell’area sia un posteggio ha un’origine tecnica, siamo sicuri che questi posteggi non servano?”.
L’assessore ha assicurato che nella zona ci sono un numero di posteggi sufficienti e che il posteggio è praticamente inutilizzato in quanto tale.
M.V.
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