Bellano: è lo studente del 'Poli' Leo Vimal la vittima del Lago. La 'credenza popolare' mette in guardia per Sant'Anna, il 26

Era originario di una città da 4.2 milioni di abitanti, affacciata sul Golfo del Bengala. Ha trovato la morte, a soli 28 anni, nelle acque del Lario. Il Politecnico di Lecco piange Leo Vimal, lo studente indiano mancato improvvisamente nel torrido pomeriggio di domenica dopo essersi immerso nel lago, a Bellano, per un bagno rinfrescante in corrispondenza della foce del Pioverna.

Leo Vimal

Con lui altri due connazionali che invano hanno tentato di accorrere in suo aiuto rischiando a loro volta di annegare. Un amico di 25 anni, in particolare, è stato prontamente raggiunto da un bagnino, poi supportato da Bella (con il suo conduttore), labrador addestrato proprio per questo dell'Associazione Cinofila Salvataggio Nautico ACSN Onlus di Monza, in servizio durante l'estate al lido per scongiurare tragedie come quella che ieri si è consumata sotto gli occhi di decine e decine di persone in costume sul Lario per sottrarsi alla canicola.

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Il racconto di chi ha salvato gli amici del 28enne





Ingegnere meccanico, Leo era nato a Chennai, capoluogo dell'omonimo distretto, nello stato federato del Tamil Nadu di cui è la capitale. Dopo la laurea e esperienze lavorative in India, nel 2020, il trasferimento a Lecco, per completare gli studi con un Master presso il Polo del Politecnico all'ombra del Resegone, gettonato da studenti provenienti da tutto il mondo.
Finito sott'acqua, il suo corpo è stato trovato solo dopo ore dai Vigili del Fuoco, intervenuti a Bellano dapprima con un paio di pilotine poi come i sommozzatori che hanno scandagliato l'area in prossimità dell'immissione del Pioverna nel Lago, nei pressi del Palasole, arrivando a individuare il cadavere. Nessun aiuto era arrivato dal cielo, con la perlustrazione area effettuata dall'elicottero del Corpo.

E domani, 26 luglio, è Sant'Anna, giorno in cui la "saggezza popolare", invita a non fare il bagno nel Lago. "Sant'Anna la vòr on mòrt ne la fontana" recita infatti un vecchio adagio brianzolo che diventa "A Sant'Anna l'acqua la ne vol tri inte la funtana" in Valtellina. Nel cremonese i morti legati alla mamma della Madonna, sempre in un proverbio ormai desueto, diventavano invece ben sette, da conteggiarsi nei giorni antecedenti al 26. Ed ancora "Par Sant'Ana, l'aqua da laag l'ingana" sostenevano anche gli anziani sul Lago Maggiore. Insomma, come anche per gli abitanti della Maremma toscana, per credenza, sembrerebbe essere meglio posticipare ad altra data tuffi e immersioni. O comunque prestare, come sempre del resto, attenzione.
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