Calolzio: al Circolo ARCI la pastasciutta antifascista nel ricordo dei fratelli Cervi

Il 25 luglio 1943 la famiglia Cervi, composta da numerosi contadini emiliani dai radicali sentimenti antifascisti, festeggiò la destituzione e l’arresto di Benito Mussolini comprando farina, uova e burro e offrendo la pastasciutta a tutti gli abitanti di Campegine (Re).





79 anni dopo continua questa gioiosa tradizione per celebrare la caduta del fascismo in Italia, e anche il Circolo Arci Spazio Condiviso di Calolzio ha dato il suo contributo come oltre 160 realtà in tutta Italia. Domenica sera presso la sede di piazza Regazzoni una quarantina di soci si sono dati appuntamento per condividere un piatto di pasta al pomodoro o olio, aglio e peperoncino e riaffermare, anche in questo modo, i valori dell’antifascismo e della Costituzione.





Pochi mesi dopo quel gesto spontaneo di liberazione e gioia, i fratelli Cervi, tutti e sette i figli maschi di Alcide e Genoveffa, vennero arrestati e fucilati dalle pattuglie fasciste. E anche nel nostro territorio, in quei mesi, sempre più donne e uomini si univano alla Resistenza nella lotta di liberazione dell’Italia dal nazifascismo.





E per ricordare uno dei momenti più significativi della storia partigiana lecchese, dopo la cena il cortile del Circolo ha ospitato lo spettacolo teatrale "Erna 1943. Racconto partigiano" dell’associazione Dinamo Culturale. Un monologo intenso e appassionato che ripercorre con l’accompagnamento della fisarmonica la drammatica vicenda del rastrellamento nazista contro le prime formazioni partigiane avvenuto ai Piani d’Erna nell’ottobre del 1943.
M.V.
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