Crisi di governo: la voce dei partiti lecchesi nel giorno delle dimissioni di Mario Draghi

Dimissioni. Oggi, 21 luglio, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si apre così una campagna elettorale che si svolgerà, per la prima volta, in estate ma, soprattutto, nel pieno di uno dei momenti più delicati della storia repubblicana.
"Non è stato il Movimento 5 stelle a voler far cadere il governo. I 5 stelle hanno posto dei temi. Sono stati Lega e Forza Italia a voltare le spalle a Draghi, spingendo per le elezioni o per un nuovo governo senza di noi. Tanti dei nostri parlamentari in questi mesi hanno lottato, anche con persone con cui non avrebbero mai pensato di collaborare, per difendere ciò che il Movimento 5 Stelle ha ottenuto in questi anni" ha commentato Christian Perego, consigliere comunale di Casatenovo nonché unico eletto pentastellato a livello locale in provincia di Lecco. "Sarà il Consiglio nazionale del mio partito a decidere la strategia per i prossimi mesi. Per quello che mi riguarda, ai banchetti o quando potrò parlare in pubblico, racconterò di come il Movimento 5 Stelle ha cambiato in positivo l'Italia negli ultimi anni. Nel 2018 gli elettori ci hanno dato un mandato chiaro: voi dovete andare al governo portando avanti i vostri temi ma confrontandovi anche con le altre forze politiche. Questo è quello che abbiamo fatto e siamo riusciti ad ottenere tante vittorie come il reddito di cittadinanza e il superbonus. Nei prossimi mesi rivendicherò questi successi" ha concluso Perego. Non è chiaro, per ora, se il partito guidato da Giuseppe Conte da qui in poi viaggerà da solo oppure no.

Christian Perego (M5Stelle) e Manuel Tropenscovino (PD)

"Attendiamo che si esprima la direzione nazionale ma tra gli iscritti lecchesi al Partito Democratico oggi c'è grande perplessità intorno al tema del campo largo. I 5 stelle, anteponendo delle loro legittime sensibilità alla stabilità di un governo di unità nazionale, hanno aperto la crisi. La tenuta del cosiddetto campo largo è stata messa in discussione dai fatti" ha evidenziato Manuel Tropenscovino, segretario provinciale del Partito Democratico. "Dall'altro lato c'è un centrodestra che ha anteposto il suo tornaconto elettorale alle esigenze del paese. Un centrodestra che promuove temi come la pace fiscale. In questi ultimi mesi, come ha anche sottolineato Draghi, il ministro Orlando aveva aperto un tavolo di confronto con le parti sociali per discutere di taglio del cuneo fiscale o di salario minimo. Nella campagna elettorale che si apre il Partito Democratico si concentrerà su questi punti, così come sul problema della precarietà e sui bisogni delle nuove generazioni" ha concluso Tropenscovino.
Al netto dell'enorme incognita rappresentata dall'affluenza alle urne, i sondaggi non sembrano premiare i componenti di quello che una volta era il campo largo. "Nel mio piccolo avevo una grande stima di Draghi, era un Presidente del Consiglio autorevole a livello internazionale. Un Presidente del Consiglio che ci ha consentito di superare la fase più dura della pandemia. Certo, stavano emergendo delle difficoltà. Ieri poi il premier è stato molto duro è questo probabilmente ha fatto saltare il bilanciamento su cui si reggeva l'esecutivo. La domanda è se andare avanti fino a marzo, scadenza naturale della legislatura sarebbe stata una cosa positiva per il paese oppure no" ha commentato Davide Bergna, coordinatore provinciale di Forza Italia. "Sono all'interno di Forza Italia dal 1999, sicuramente abbiamo avuto delle defezioni nel corso del tempo. Conosco personalmente Maria Stella Gelmini e credo che la sua scelta sia frutto di un malessere che comunque esisteva da tempo. Detto questo, sul territorio anche a livello di coalizione siamo uniti e compatti, in particolare grazie al lavoro che abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo una classe dirigente pronta a governare" ha concluso Bergna.

Da sinistra i segretari Fabio Mastroberardino (FdI), Davide Bergna (Forza Italia) e Daniele Butti (Lega)

"A livello territoriale la coalizione è assolutamente unita. Per quanto riguarda la Lega, è chiaro che ci sono delle persone che possono avere delle idee diverse rispetto alla leadership. Lo ritengo normale. Detto questo, io penso che Matteo Salvini e la Lega abbiano fatto il massimo sforzo per cercare di proseguire l'esperienza di questo governo di unità nazionale. Le colpe di quanto successo non vanne cercate nel centrodestra ma da altre parti" ha ribadito Daniele Butti, segretario provinciale della Lega. In questa colazione apparentemente così unità c'è però un partito che sembra in forte ascesa.
"Credo che stiamo salendo così tanto nei sondaggi perché siamo stati coerenti e siamo stati fuori da tutti i governi assemblati in questa legislatura. Come Fratelli d'Italia siamo contenti perché finalmente il Parlamento ha preso atto della necessità di tornare a votare dopo quattro anni di una legislatura inaccettabile. Certo, lo spettacolo di questi giorni non è stato bello" ha commentato Fabio Mastroberardino, coordinatore provinciale del partito guidato da Giorgia Meloni. "Siamo una coalizione consolidata da più di vent'anni e a livello territoriale abbiamo lavorato sempre uniti. Il fatto che Forza Italia e Lega abbiano sostenuto questo governo e noi no ha sicuramente creato dei problemi. Per quanto riguarda la regola per cui chi prende più voti indica il premier, semplicemente è valsa in passato e deve valere anche per noi" ha proseguito Mastroberardino.
Infine, un commento sul futuro: "In questa legislatura, la maggior parte dei parlamentari erano persone che avevano fatto tutt'altro nella vita prima di essere elette. La politica è una professione e la nostra classe dirigente è stata formata per praticarla attraverso la gavetta a livello giovanile e poi nelle amministrazioni locali. Io stesso ho iniziato a 15 anni nel movimento giovanile di Allenza Nazionale. Siamo pronti per governare".
Che la campagna elettorale abbia inizio.

Andrea Besati
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