Lecco: minacce e un morso agli agenti, in Aula la prescrizione 'lo grazia'
La fine è già scritta. Senza alcuna parte civile costituita, il giudice Paolo Salvatore ha rinviato infatti la causa a settembre 2023, una manciata di giorni dopo la prescrizione dei reati ascritti all'imputato che, per bocca del suo difensore, ha già confermato di non volervi rinunciare. Il processo andrà dunque sostanzialmente in nulla. Anche se la gravità dell'accaduto ovviamente non si potrà cancellare, con tre poliziotti finiti in Pronto soccorso nel tentare di riportare alla ragione un soggetto evidentemente fuori di sé. Il fatto al centro del procedimento apertosi quest'oggi in Tribunale a Lecco con colpevole ritardo risale al 2 marzo 2016. Lazzaro F, classe 1980, italiano nato in Germania, si trovava in città con la fidanzata di allora. La coppia alloggiava in una struttura ricettiva teatro poi dell'accaduto, ripercorso in Aula dal titolare dell'albergo e dagli agenti poi accorsi su sua richiesta. Già la sera prima l'imputato avrebbe attirato l'attenzione dell'imprenditore, chiedendo insistentemente “da bere”, salvo poi ritirarsi in camera e nel cuore della notte ingaggiare una discussione animata con la compagna, spingendo il proprietario dell'hotel a chiamare la stanza per assicurarsi fosse tutto a posto. Sempre nottetempo, l'uomo sarebbe poi uscito all'esterno, in stato di alterazione, permettendo all'albergatore di notare un coltello a serramanico nella sua auto. Un dettaglio che l'indomani l'ha spinto ad azionare l'allarme anti-rapina non appena, sceso per la colazione, Lazzaro F, avrebbe iniziato a dare in escandescenze, prendendosela dapprima con la ragazza e poi con le divise fatte intervenire per scongiurare che la situazione degenerasse. L'uomo avrebbe dapprima rifiutato di fornire le proprie generalità, scagliandosi poi contro gli agenti, colpendone due con calci agli arti inferiori e raggiungendo un terzo con un morso ad un braccio, venendo infine sedato all'arrivo anche del 118. In suo possesso, per l'appunto, in auto, era stato poi effettivamente trovato un coltello, sequestrato dagli agenti, raggiunti anche da minacce quali per esempio“mi chiamano il latino, vi ammazzo”. Non arrestato in flagranza di reato, il giovanotto era stato denunciato per una serie di reati. Oltraggio a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni aggravate quelli al vaglio del dottor Salvatore che, con concretezza, ha aggiornato il processo a data successiva all'abbattersi della scure della prescrizione, non ritenendo di dover investire altro tempo e risorse per un fascicolo che non arriverà mai per tempo al passaggio in giudicato della sentenza.
A.M.