Lecco: voti alternati sul registro? Prof.ssa a processo, in aula l'ex preside e 2 alunne

L'istituto Bertacchi di Lecco
La prima testimonianza raccolta stamani, è stata quella dell'allora dirigente scolastico Raimondo Antonazzo, che ha risposto alle domande di giudice, pubblico ministero e difesa, nell'ambito del procedimento penale che vede di nuovo imputata la professoressa Maria Graziella Megna, all'epoca dei fatti in servizio presso l'istituto superiore della città.
La docente deve rispondere di un'accusa simile a quella già mossa nei suoi confronti in passato; secondo la tesi della Procura della Repubblica - a seguito dell'attività di indagine svolta - la 59enne che avrebbe deliberatamente segnato sul registro elettronico delle valutazioni non corrispondenti a quelle comunicate in classe ai ragazzi. Falsità materiale ed ideologica commesse dal pubblico ufficiale in atto pubblico sono infatti le accuse da cui la donna deve difendersi, assistita di fiducia dall'avvocato Stefano Pelizzari.
Il dirigente Antonazzo ha ripercorso i fatti - risalenti al 2018 - al centro del procedimento penale che di fatto riguardano tre studentesse. In un primo caso la professoressa Megna avrebbe assegnato un 5 e mezzo sulla verifica scritta, riportando però un 5 sul registro elettronico. Sul cartaceo sarebbe apparsa successivamente una sorta di firma sopra il mezzo punto, dando quasi l'impressione che fosse stata apposta per nascondere le cifre. Sospetta - a detta del dirigente - anche la valutazione della prova, con un punteggio più basso rispetto all'effettivo esito della stessa, perlomeno secondo il parere di altri docenti ai quali lo scritto era stato successivamente mostrato, omettendo chiaramente i dati dell'alunna in questione.
In un secondo caso, l'iniziale 7/10 apposto sul compito cartaceo di un'altra studentessa, sul registro elettronico aveva lasciato il posto ad un'insufficienza, ovvero a 5/10. Un'altra discrepanza sospetta, tenendo conto che - sempre a detta dell'ex preside - già la votazione di 7 era sembrata un po' troppo severa a giudicare dalla prova sostenuta dall'alunna.
''Io non potevo avere il controllo diretto di 1200 studenti e 56 classi: le segnalazioni mi venivano presentate dagli alunni o dai loro genitori, o in altri casi ancora dal docente coordinatore di classe'' ha specificato il professor Antonazzo, che ha poi spiegato meglio al giudice Martina Beggio il funzionamento del registro elettronico, prima di relazionare brevemente in merito al terzo caso contenuto nel fascicolo processuale. Quello di una studentessa che ha rimediato un voto sul registro elettronico pur non avendo preso parte quella mattina, alla lezione della professoressa Megna. Questa perlomeno è la versione contestata dalla Procura. ''Non posso mettere la mano sul fuoco, ma trovo difficile che l'alunna potesse essere in classe con la docente, dal momento che in quegli stessi minuti era impegnata nella prova Invalsi in aula di informatica'' ha detto in proposito il preside.
A completare l'elenco dei testi escussi quest'oggi - oltre a due delle tre studentesse coinvolte nei fatti - anche i loro genitori, che hanno sostanzialmente confermato quanto detto dal dirigente, ovvero le discordanze fra i voti presenti sulle prove cartacee e quelli poi inseriti sul registro elettronico. Che ci sia stata effettivamente una modifica (come sostenuto dalla Procura) o che la docente abbia optato, dopo averci pensato sopra, per un'altra valutazione, sarà solo l'esito dell'istruttoria a chiarirlo. Stamani in effetti, non è emersa dalle dichiarazioni dei testi, un'alterazione da parte dell'insegnante, dei voti inseriti nel registro elettronico, che sembrano essere rimasti sempre i medesimi, seppur diversi da quelli scritti sulle versioni cartacee.
Si torna in aula il prossimo 6 settembre per l'ultima alunna da escutere, poi ci sarà spazio per la discussione. Non è stato chiesto infatti, l'esame dell'imputata, assente quest'oggi in aula.
G.C.
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