Siccità: Crandola resta senza acqua, arriva l'autobotte. Criticità tra Valle e Lago, la situazione in provincia

L'autobotte questa mattina a Vegno
Prima o poi, in assenza di precipitazioni e di azioni decise per limitare i consumi, doveva succedere. E ieri è successo. Crandola Valsassina dalle 21 è rimasta senza acqua. Un'ora dopo, come comunicato all'ultimo minuto dal sindaco Matteo Manzoni, sarebbe comunque scattata la sospensione notturna dell'erogazione prevista da Lario Reti Holding per riequilibrare entrate e uscite nel serbatoio locale, con ripresa del servizio alle 6. Questa mattina, l'intervento straordinario della società che gestisce il sistema idrico integrato che ha provveduto a inviare a Vegno l'autobotte, per garantire un apporto esterno necessario per far fronte alle necessità di cittadini e villeggianti, invitati dal primo cittadino a moderare i consumi, limitandoli alle sole esigenze alimentari ed igieniche.
In Alta Valle e sul Lago, in ogni caso, già prima dell'ordinanza regionale per tutelare le riserve idriche, LRH aveva sollecitato l'emissione di specifiche ordinanze a livello locale, anticipando criticità che, effettivamente, si stanno verificando, con il perdurare del caldo. "La situazione in queste aree è in peggioramento" fanno sapere dagli uffici di via Fiandra. "I problemi sono principalmente dovuti all'incremento dei consumi dovuti al turismo (soprattutto nel fine settimana), all'aumento delle temperature e alla costante riduzione delle portate dalle sorgenti montane. In alcuni comuni di queste aree abbiamo già iniziato ad attivare protocolli più stringenti realizzando connessioni "volanti" locali, parzializzando le reti idriche di notte (soprattutto a Lierna per consentire la ricarica dei serbatoi) e attivando servizi di fornitura integrativi", come appunto l'autobotte a Crandola. Interventi straordinari che consentono comunque di tamponare le criticità. In "zona rossa", pur sotto controllo, anche Colico e Bellano.
E nel resto della Provincia? L'area che meno risente del problema è quella "meridionale" ossia da Valmadrera in giù, ad ovest dell'Adda. "Si tratta della zona che meno risente delle criticità dettate dalla siccità, perché è servita per la maggior parte dall'acquedotto Brianteo (lago) con apporto dei pozzi locali (le falde profonde stanno reggendo ancora abbastanza bene rispetto a quelle di montagna)". Nella zona "centrale", da Lecco in giù ad est dell'Adda, LRH sta riuscendo a garantire il sostanziale mantenimento dei livelli di domanda/offerta anche grazie ad attività particolari effettuate per incrementare prelievi da falda (pozzi di riserva riattivati) e realizzare interconnessioni "volanti" tra i Comuni (dove possibile) a fronte di una riduzione delle portate delle sorgenti.
"In generale stiamo assistendo ad un generale mantenimento dei livelli (il che in parte significa che i cittadini hanno aperto gli occhi sui consumi, in quanto storicamente a temperature simili a quelle stiamo misurando in questi giorni corrispondono incrementi dei consumi) con peggioramento, come detto, in alcune zone (soprattutto a nord) che risulta ancora contenuto e limitato grazie ad iniziative tecniche straordinarie intraprese da parte nostra".
Se l'emergenza caldo dovesse continuare, "ulteriori passi per affrontare la siccità sono previsti anche dal tavolo congiunto con Regione Lombardia/ARPA/ATS/altri gestori lombardi e raccolgono diverse possibilità, in base alla gravità della situazione: emissione di ordinanze più stringenti, ricarica dei serbatoi tramite autobotti ed elicotteri, uso di unità di potabilizzazione mobili e/o di insacchettatrici di acqua potabile, fino alla chiusura totale della fornitura di notte e - speriamo mai - al razionamento diurno".
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