Scuole paritarie, Lecco merita di più: 'cambio di passo' quasi ridicolo, urge una rettifica

Quando abbiamo ricevuto la “newsletter del Sindaco”, pochi minuti dopo la conferenza stampa congiunta che annunciava l’accordo raggiunto sulla convenzione per le paritarie, siamo rimasti a dir poco meravigliati dal suo contenuto e abbiamo pensato di non aver capito nulla di quanto comunicato alla città appena un’ora prima.
Purtroppo abbiamo dovuto attendere di ricevere il testo della convenzione tramite la convocazione della commissione (perché come al solito il tutto viene prima condiviso mediaticamente che con i consiglieri comunali) per verificare con i nostri occhi quanto fossero false le parole scritte dal Sindaco nel suo “messaggio alla città”.
Dopo aver infatti detto più volte (anche tramite l’assessore della partita Torri) che non ci sarebbero state risorse aggiuntive (richieste per non aggravare il costo già sostenuto dalle famiglie lecchesi) in quanto NON NECESSARIE e che di eventuali aumenti delle rette sarebbe stata responsabile l’associazione delle scuole paritarie, improvvisamente il Sindaco scrive di incredibili diminuzioni delle rette, senza sapere nemmeno di cosa stia parlando in quanto il risparmio dichiarato sarebbe praticamente uguale a quanto oggi spende ogni famiglia per l’intero anno.
In ogni caso il “cambio di passo” su questa tematica da parte dell’intera maggioranza (in particolare di quella più a sinistra che in passato era sempre stata contraria alla convenzione) ha quasi del ridicolo: siamo passati dalle dichiarazioni imbarazzanti (per giustificare il mancato aumento di fondi) sul fatto che meno iscritti corrispondono a più risorse per bambino (dimenticandosi che i costi fissi si sostengono in ogni caso), per arrivare a impossibili risparmi che azzererebbero le rette annuali pagate, a meno di stanziare molti più soldi di quanto richiesto dall’associazione stessa.
Riteniamo sia necessaria una rettifica sul tema da parte del Sindaco e dell’assessore per rispetto delle tante famiglie che leggeranno questa newsletter: è il momento di prestare più attenzione alla sostanza e meno alla forma, senza creare false aspettative ai cittadini e trasformare la newsletter in uno strumento di mera propaganda.

Emilio Minuzzo
Simone Brigatti
Gianni Caravia
Lecco Merita di Più
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