Ecco i 'civici di centrodestra', collettivo per uno scambio di buone pratiche, equidistante dai partiti

Prima "uscita" all'ora di pranzo di oggi per il nuovo gruppo dei cosiddetti "Civici di centrodestra", il "collettivo" nato dalla volontà di otto sindaci della provincia lecchese di creare un luogo di confronto per il territorio, per far sì che gli amministratori locali possano avere voce nelle decisioni che ricadono direttamente sui cittadini, senza più imposizioni provenienti dai partiti.
Ancora da definire il nome esatto della squadra, "in continua evoluzione": ai primi otto aderenti - Riccardo Fasoli di Mandello del Lario, Federico Airoldi di Brivio, Dante De Capitani di Pescate, Bruno Polti di Oliveto Lario, Stefano Cassinelli di Dervio, Fabio Bertarini di Viganò, Elide Codega di Premana e Sandro Cariboni di Sueglio - dovrebbero infatti aggiungersi presto altri quattro-cinque sindaci che hanno manifestato interesse verso il nuovo progetto, "aperto a chiunque si dimostri trasparente e disposto al dialogo, pur avendo eventualmente una tessera di partito".
 "Ciò che contano sono le persone" ha sottolineato Riccardo Fasoli, scelto come referente del gruppo "ma non come capo, perché contiamo tutti allo stesso modo" - ha precisato - per poi aggiungere l'auspicio che l'iniziativa possa essere replicata anche in altre province limitrofe come Monza, Sondrio e Como, oltre che fuori dalla Lombardia.

Bruno Polti, Stefano Cassinelli, Federico Airoldi, Riccardo Fasoli e Dante De Capitani

A prendere la parola per primo, però, è stato Dante De Capitani, "padrone di casa" in quanto la conferenza stampa odierna è stata ospitata presso il Municipio di Pescate. "In questi anni i partiti hanno preso sempre più piede, pur non avendo più nessun tipo di rappresentatività numerica ed elettorale" ha esordito il sindaco "sceriffo". "Eppure c'è uno scollamento tra di loro e la vita reale, perché è evidente che non siano più in grado di seguire un percorso concreto, anche alla luce delle tante situazioni difficili che stiamo affrontando, dalla pandemia alla guerra. Oggi la maggior parte dei nostri Comuni è governato da liste civiche, il cappello dei partiti dovrebbe essere sempre meno visibile eppure non è così, come abbiamo visto nelle recenti nomine dei CdA di Lario Reti Holding, ATO e Silea. Noi otto ci siamo confrontati per dare voce a un gruppo ancora ristretto, ma che contiamo di allargare: abbiamo già avuto contatti anche con altri sindaci vicini alle nostre idee, l'obiettivo è semplicemente quello di creare un contenitore non politico ma amministrativo, chiaramente orientato verso il centrodestra ma senza preclusioni verso nessuno. Abbiamo scelto come referente Riccardo Fasoli per le sue capacità, ma anche perché rappresenta il Comune più grande tra quelli che finora si sono avvicinati a noi".

"L'idea è quella di allargare il nostro progetto anche ad altri amministratori, in vista delle prossime elezioni provinciali" ha spiegato il primo cittadino di Mandello. "Quella che portiamo avanti non è una questione politica, ma più amministrativa. Siamo equidistanti da ogni partito di centrodestra, crediamo che il nostro lavoro debba essere innanzitutto sinonimo di dibattito e confronto, ma purtroppo negli ultimi anni questo aspetto è venuto meno anche sulle partite sovracomunali, quelle che comunque rimangono confinate nell'ambito provinciale. Non chiediamo la luna, ma vogliamo essere pienamente partecipi delle decisioni che andiamo a prendere per i nostri cittadini, per raggiungere il miglior risultato possibile per tutti, e questo scopo può essere raggiunto solo grazie al confronto. Il nostro vuole anche essere un grido di allarme per il territorio".
"Io definisco questo gruppo un "collettivo" - per quanto sia forse un termine di sinistra - perché lo vedo come un luogo di confronto, che non vuole andare contro niente e nessuno ma vuole essere per il territorio, lavorando per far sì che gli amministratori possano avere voce sulle decisioni che ricadono sui cittadini" ha aggiunto il sindaco di Dervio Stefano Cassinelli, al quale ha poi fatto eco il collega di Oliveto Lario Bruno Polti: "Il nostro è un malcontento che nasce da lontano, sappiamo che già per le elezioni provinciali c'erano dissapori sulla formazione delle liste" ha sostenuto. "Nei CdA delle partecipate, poi, c'è sempre la tendenza a mettere persone che non hanno vinto nessuna consultazione, quasi come se si volesse dare un premio a chi non ha il consenso dei propri cittadini. Noi non siamo contro nessuno, lo ribadisco, ma sembra che i partiti del centrodestra - e in misura leggermente minore quelli del centrosinistra - non riescano più a comprendere i malumori che serpeggiano tra la popolazione, le esigenze della gente. Noi sindaci, invece, che siamo abituati a stare tutti i giorni tra le persone, cerchiamo di dare un impulso propositivo, ampliando il dibattito con la speranza che anche altri territori possano seguire questo esempio e avere una voce forte. Non abbiamo velleità personali, siamo solo compatti e solidali tra di noi per dare la "scossa" a qualcosa di nuovo, che possa impedire una deriva democratica. Nel nostro gruppo c'è una visione comune, siamo tutti amici da anni ma allo stesso tempo abbiamo anche la capacità di mandarci a quel paese, quando serve".

Un aspetto, questo, ribadito anche da Riccardo Fasoli, che ha spiegato come la genesi dei "Civici" possa essere attribuita anche allo storico legame tra i due professori Dante De Capitani e Bruno Polti: con quest'ultimo - ha raccontato - ha poi coltivato personalmente un rapporto di collaborazione per una questione di vicinanza territoriale, in maniera analoga a quanto fatto con Stefano Cassinelli. "Dobbiamo poi ringraziare Federico (Airoldi, ndr.) grazie al quale è stato possibile creare un asse extra lago, allargato anche alla parte meridionale della provincia, per dare al gruppo un respiro diverso e intercettare anche altre criticità e malcontenti" ha proseguito il referente, lasciando poi la parola proprio al sindaco di Brivio.

 

"Alla base di tutto c'è la condivisione di idee, una serie di capacità da spendere sul territorio, la volontà di essere ascoltati e di essere parte attiva di un progetto partecipativo" ha sottolineato ancora quest'ultimo. "A tutto ciò si aggiunge il fatto che nessuno di noi si riconosce più in un partito, che non ci troviamo più rappresentati da nessuno. Questo è un gruppo che vuole essere fortemente collaborativo, che ritiene importante creare una massa critica anche per formare gli amministratori di domani e provare a superare insieme le difficoltà. In questo senso abbiamo già notato molto interessamento e fervore, anche tra assessori e consiglieri".
Ad oggi, la linea dei "Civici di centrodestra" prevede che ciascun sindaco sia libero di prendere in autonomia, come sempre, le scelte legate al proprio Comune, con uno "scambio reciproco di buone pratiche" che possa giovare a tutti; per le decisioni di livello intermedio, relative per esempio all'ambito provinciale, l'idea è invece quella di raggiungere attraverso il confronto una posizione comune, da difendere poi nelle sedi opportune.

"Ci poniamo come prima sfida quella di lavorare insieme fino alle prossime elezioni provinciali, per capire quanto conteremo e dove potremo arrivare" ha concluso Fasoli. "Lo stimolo non è quello di trovare posti per noi, ma di fare in modo che sui grandi temi ci si sieda e si discuta per capire dove si vuole andare. Sul tavolo, poi, ci sono temi significativi come il futuro di Silea e la gestione del teleriscaldamento, ma anche i rapporti tra la stessa azienda valmadrerese e Lario Reti, insomma problematiche importanti a livello provinciale. Crediamo che su questi fronti manchi una visione di insieme, e noi vogliamo crearla grazie al dibattito".
B.P.
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