Lecco: ''notte brava'' a giugno 2021. In tre riescono a patteggiare, un 4°...ci riproverà

Un fotogramma estratto dal video registrato in stazione
Dopo svariati rinvii si è chiuso - solo in parte - nel pomeriggio odierno in tribunale a Lecco il procedimento penale nei confronti di quattro soggetti coinvolti in una serie di episodi di violenza avvenuti il 15 giugno 2021 tra la stazione ferroviaria e il centro commerciale La Meridiana di Lecco. A giudizio - al termine degli accertamenti delle forze dell'ordine, coordinate dalla locale Procura della Repubblica - sono finiti Luis Eduardo Hurtado Cardenas (costituitosi anche parte civile per le lesioni riportate al volto), ecuadoregno del 1996, Marcelo Edras Hurtado Cardenas, classe 1995, Tidiane Bella, 24enne ivoriano e Manaf Kassendja, 20enne originario del Togo.
Rissa, lesioni aggravate, tentato furto, danneggiamenti, porto di armi e il rifiuto di esibire i documenti, i reati contestati - a vario titolo – ai quattro. Era già stata stralciata invece la posizione di altrettanti soggetti, irreperibili, nei confronti dei quali sono state disposte nuove ricerche.
Tornando invece agli odierni imputati, sarebbero stati proprio loro - secondo quanto contestato dalla Procura di Lecco nella persona del dr.Andrea Figoni - ad accendere la miccia quella sera intorno alle 18.45 nei pressi dell'area green del centro commerciale: lì sarebbero avvenuti i primi spintoni tra fazioni rivali. Dopo un paio d'ore i gruppi si sarebbero nuovamente scontrati davanti al Burger King, dove era stata colpita al volto una guardia giurata, provocandole lesioni guaribili in 20 giorni. La compagine di giovanotti si sarebbe infine ritrova in stazione intorno alle 21; qui era scoppiata la ''celebre'' lite ripresa anche in un video divenuto virale, prima dell'intervento della Polizia ferroviaria.
Nel medesimo fascicolo altri fatti vengono contestati a Kassendja Manaf e Bella Tidiane: oltre al presunto danneggiamento dell'auto di Hurtado Luis Eduardo la sera del 15 giugno (alla quale avrebbero anche tentato di dare fuoco), solo tre giorni più tardi avrebbero portato fuori casa due coltelli da cucina (con lame da 15 e 20 centimetri) e, una volta fermati da agenti della Polizia sempre all'interno della Meridiana si sarebbero rifiutati di fornire documenti d'identità. Di un terzo episodio si sarebbe reso autore solo Manaf il 10 luglio, ancora una volta al centro commerciale, dove avrebbe tentato di impossessarsi di due magliette sportive da 90 euro ciascuna nel negozio Cisalfa. Dopo aver tolto l'antitaccheggio (rovinando il tessuto) sarebbe però stato notato dal personale e, di nuovo, a richiesta della Polizia si sarebbe rifiutato di mostrare il permesso di soggiorno.
Stamani la posizione di tre dei quattro imputati è stata definita tramite un patteggiamento, dopo l'accordo trovato con il vice procuratore onorario Caterina Scarselli e ratificato dal giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, che aveva ereditato il fascicolo lo scorso mese di maggio. Dopo il ritiro in camera di consiglio è stata sentenziata la condanna a 11 mesi (oltre al pagamento di 1.300 euro di multa) nei confronti di Luis Eduardo Hurtado Cardenas, difeso dall'avvocato Marcello Di Sclafani. Il fratello maggiore Marcelo Edras Hurtado Cardenas, assistito dall'avvocato Alessandro Dell'Oro (oggi sostituito dal collega Luigi Taruselli), ha patteggiato 8 mesi, oltre al pagamento di 1.350 euro di multa, con il beneficio della pena sospesa condizionato dall'espletamento di 150 ore di lavori di pubblica utilità presso la cooperativa Itaca.
Dieci mesi e 2.000 euro di multa a Tidiane Bella, 24enne ivoriano assistito dall'avvocato Luisa Bordeaux, per il quale cessa la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dovrà tuttavia corrispondere le spese legali alla costituita parte civile Luis Eduardo Hurtado Cardenas.
E' stato infine rigettato il patteggiamento proposto dall'avvocato Paolo Rivetti per Manaf Kassendja, 20enne originario del Togo; dopo aver incassato il via libera dalla Procura (nella persona del titolare del fascicolo dr.Figoni), il giudice Beggio non ha ritenuto di accogliere quanto formalizzato dalla difesa, che prevedeva - fra l'altro - l'ottenimento della pena sospesa condizionato all'espletamento di lavori di pubblica utilità presso un ente benefico. La palla passa dunque alla collega dr.ssa Giulia Barazzetta che si occuperà del fascicolo ormai limitato ad una sola posizione, il prossimo 11 ottobre.
G.C.
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