Inchiesta ''Cardine-Metal Money'': in Appello sconto per 4 imputati, confermate sei condanne

Uno dei camion "attenzionati" durante le indagini degli inquirenti

Il 4 maggio scorso la Procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne irrogate in primo grado. Quest'oggi i giudici della Terza sezione penale della Corte d'Appello di Milano, chiamati a valutare i ricorsi presentanti da dieci soggetti che, mandati a giudizio all'esito dell'inchiesta Cardine-Metal Money, avevano optato per il rito abbreviato, facendosi di fatto processare sulle carte "in cambio" di uno sconto, hanno effettivamente sancito sei conferme, "ritoccando" però al ribasso le pene a carico di quattro imputati, tra i quali i tre protagonisti principali della vicenda giudiziaria originata dall'attività investigativa condotta a quattro mani dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Lecco con il coordinamento del pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano Paola Biondolillo. 18 complessivamente le ordinanze di custodia cautelare, in carcere o ai domiciliari, chieste e ottenute nel febbraio 2021 dopo due anni di indagini con perno rappresentanto da Cosimo Vallelonga, 72enne, considerato esponente di spicco dell'ndrangheta in Lombardia e già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito delle operazioni "La notte dei fiori di San Vito" di metà anni Novanta e "Infinito" del 2010. Secondo l'impianto accusatorio, che ha retto anche in Appello, l'uomo, tornato libero dopo un periodo di detenzione, avrebbe gestito, dal proprio ufficio all'interno del negozio Arredo Mania di La Valletta Brianza, un doppio business, da una parte incentrato sul traffico illecito di materiale ferroso, dall'altro sull'usura. Vent'anni la condanna comminata a suo carico in primo grado, riformata in Appello. Chiesta e ottenuta dai suoi legali la continuazione tra i reati con una sentenza (di Corte d'Appello) già passata in giudicato. Rifatti dunque i conteggi, considerando il reato più grave l'associazione per delinquere contestata in questo procedimento, la partita si è chiusa per lui con una pena pari a 26 anni (comprensiva dei due processi e dunque solo all'apparenza più alta rispetto a vent'anni "di partenza"). Limate anche le condanne per i due calolziesi considerati sodali di Vallelonga: Paolo Valsecchi, classe 1960, passa da 8 anni, sei mesi e 20 giorni a 8 anni, 5 mesi e 10 giorni mentre Vincenzo Marchio, figlio di Pierino, altro nome noto alle cronache giudiziarie, passa da 12 anni a 10 anni, 2 mesi e 20 giorni. Ritoccata lievemente - passando alle posizioni minori, con gli imputati non gravati dell'associazione - poi, la pena a carico di Fabrizio Motta (da 2 anni, 9 mesi e 20 giorni con 3.300 euro di multa a 2 anni, 8 mesi e 3.200 euro). Invariate le altre situazioni analizzate e dunque le posizioni di Jennifer Buonavoglia (un anno, 10 mesi e 20 giorni), Vincenzo Geroldi (un anno e 4 mesi), Michela Leone (3 anni), Luciano Mannarino (2 anni e 6 mesi), Benedetto Parisi (un anno e 4 mesi), Danilo Monti (3 anni, 9 mesi e 10 giorni).
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