Lecco perduta/330: la 'piastrella' con lo stemma sul muretto di Alassio

Sul famoso muretto di Alassio, dalla domenica delle Palme 1975, c'è la “piastrella” con lo stemma civico di Lecco. Anche in questa estate turisti e villeggianti lecchesi, nella Baia del Sole e sulla riviera ligure, sosteranno per vederla; diversi si chiedono come il "nostro" stemma sia finito lì, tra firme di stelle e di personaggi famosi. Il tempo logora i ricordi e, per i nuovi, per i giovani la piastrella resta una vera sorpresa.


Lo stemma civico di Lecco sul muretto di Alassio

Nella primavera 1975, come avveniva ormai da diversi anni, gli anziani di Lecco soggiornavano ad Alassio per vacanze marine invernali, promosse dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune. A conclusione dei soggiorni venne organizzata una cerimonia ufficiale di saluto, che si svolse presso la sala Hanbury e portò ad Alassio il complesso folcloristico Renzo e Lucia con i Firlinfeu. Era allora presidente del gruppo Antonio Crimella, compianto dirigente, e maestro Angelo Castelnuovo, una vera bandiera per oltre mezzo secolo dei Firlinfeu lecchesi.


 Il vessillo dei Firlinfeu

Nella serata di richiamo manzoniano l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Lecco Pietro Colombo consegnò al collega del posto la piastrella con lo stemma civico da posizionare sul famoso muretto, in segno di ringraziamento per l’ospitalità riservata agli anziani “marini” in diversi turni per alcuni anni: vi è rimasta da allora, e la collocazione ha voluto che finisse a fianco di Piero Chiara, lo scrittore dei laghi lombardi; è stato così fissato, sul muretto di Alassio, il “filo” tra il mare di Liguria e quel ramo di Lario manzoniano in alta Lombardia. Purtroppo i testimoni di un evento ormai lontano sono quasi tutti scomparsi, ad iniziare dall’assessore Pietro Colombo, animatore dell’iniziativa che è deceduto nel 1994. Era affiancato nell’organizzazione dalla dott.ssa Maria Tersa Fioretti, assistente sociale residente a Mandello Lario, a sua volta scomparsa. La vecchia guardia dei Firlinfeu è uscita di scena per ragioni anagrafiche. L’attuale presidente Stefano Rusconi non era ancora nato ai tempi dello stemma sul muretto. Il complesso folcloristico del quartiere lecchese San Giovanni, targato anno 1904, sta riprendendo in questi giorni un’attività forzatamente interrotta dalla pandemia da Covid-19. Si è esibito in località Premaniga di Premana, mentre il 23 luglio sarà al Crotto del Meo a Perledo.


Il complesso dei Firlinfeu negli anni della visita ad Alassio

Tutto sembra così lontano in questa singolare vicenda di uno stemma municipale sul muretto di Alassio: è una storia che merita di essere ricordata all’insegna della solidarietà e dell’assistenza, della buona accoglienza e della cortesia. Solo qualche anziano può oggi ricordare la visita ad Alassio con lo stemma civico, una delle trasferte storiche dei Firlinfeu come quella al Parlamento europeo di Strasburgo, ai festival internazionali da Roma a San Giovanni Rotondo, da Salerno alla Ciociaria, e in altre località ancora.


Alcuni rappresentanti del gruppo manzoniano

Nel Ponente ligure, la TV Arcobaleno di Arma di Taggia ha messo in onda tempo fa un filmato curato da Carlo Lercari di Ventimiglia, giunto a Lecco negli anni '50 in quanto vincitore di un posto di insegnante elementare, poi divenuto sindaco di Valbrona, dove ha trascorso tanta parte della sua esistenza, tra la cattedra di maestro, il municipio, le attività di associazioni e gruppi vari. Carlo Lercari riposa ora nel suo paese natale. I parenti, ad iniziare dalla consorte, pure insegnante, che ha raggiunto recentemente la bella età di 93 anni, abitano ancora in Valbrona. Sarebbe da riprendere il video di Arcobaleno per far rivedere la storia dello stemma di Lecco sul muretto di Alassio. Così i nuovi turisti alla Baia del Sole potrebbero sapere e ricordare.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.