Galbiate: all’Eremo del Monte Barro in navetta elettrica, inaugurato il progetto 'Attacca la Spina'

“La resistenza al cambiamento mi spaventa molto” ha raccontato sconsolato Giorgio Salvadori. La sua impresa Bee – Move, specializzata in stazioni di ricarica per auto elettriche, ha dovuto scontrarsi spesso contro questo ostacolo. Spesso, ma non sempre, non quando lavora con i giovani. In fondo, l’evento organizzato la mattina del 9 luglio in quell’oasi di frescura rappresentata dall’Eremo del Monte Barro è servito proprio a questo: inaugurare il cambiamento reso possibile dall’impegno e dalla passione di un gruppo di ragazze e ragazzi, quasi tutti volontari del circolo Legambiente di Lecco. Un cambiamento che ha assunto la forma di un progetto intitolato “Attacca la Spina!”, risultato di un lavoro minuzioso che ha richiesto diversi mesi.

Mario Di Giugno, Paolo Dell'Oro, Miriam Vitali e Paola Golfari

“Abbiamo in gestione l’ostello dal 2013. Disponiamo di circa 50 posti letto e accogliamo gruppi di tutti i tipi, tra cui scout, imprese, associazioni. Ospitiamo anche tanti giovani stranieri, i quali arrivano per esempio nell’ambito di scambi europei. Prima della pandemia arrivavamo a 4000 pernottamenti l’anno” ha raccontato Miriam Vitali, segretario di Legambiente Lecco. Alcuni avrebbero considerato questo risultato un punto di arrivo, questo gruppo di giovani lo ha utilizzato come base da cui partire per introdurre un cambiamento innovativo. “Nel 2021 abbiamo deciso di concentrarci sulla mobilità sostenibile. Abbiamo scritto due progetti: uno è il GAL 4 parchi, l’altro è un bando di Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus con il co – finanziamento del parco del Monte Barro” ha proseguito Miriam Vitali, visibilmente soddisfatta. “Con questi soldi abbiamo acquistato innanzitutto un pulmino elettrico a nove posti che ci ha consentito di introdurre un servizio navetta la domenica. Fino a settembre, chiunque lo vorrà potrà lasciare la macchina al parcheggio antistante la sbarra e salire all’eremo con questo mezzo”.

La navetta

“Ricevo tanti apprezzamenti per questo nuovo servizio che, per di più, è silenzioso e quindi consente di ascoltare i rumori della natura. Come parco del Monte Barro non abbiamo esitato quando si è trattato di favorire la realizzazione di questo progetto” ha commentato entusiasta Paola Golfari, presidente dell’ente che gestisce l’area. “Momenti di inaugurazione come questo rappresentano la sintesi di un lavoro molto lungo. Quando, come in questo caso, si riesce a far convergere la volontà di più enti verso un unico obbiettivo, si possono raggiungere ottimi risultati. Faccio i complimenti ai volontari di Legambiente per il vostro lavoro” ha aggiunto Paolo Dell’Oro, segretario di Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus.

Il parcheggio di partenza

“Oltre ad acquistare la navetta abbiamo commissionato a Bee-Move l’installazione di due colonnine di ricarica elettrica, una specifica per il nostro mezzo e una a disposizione di tutti, e creato questa ciclofficina dell’onestà” ha spiegato Miriam Vitali. Il concetto di “ciclofficina dell’onestà” merita un approfondimento ulteriore. “Si tratta di un sistema che usiamo già da tempo nel bar dell’ostello. Ogni ciclista potrà usare i materiali inseriti in questo mobile liberamente. Si invita a lasciare un contributo che noi utilizzeremo di volta in volta per comprare ciò che verrà consumato. Nessuno controllerà che gli utenti lascino davvero i soldi, per questo si chiama ciclofficina dell’onesta” ha proseguito.

La ciclofficina dell’onestà e il punto di ricarica a disposizione dei visitatori

 

“Spero che questa nuova iniziativa possa anche favorire un maggiore dialogo con i ciclisti, soprattutto intorno ad un tema: sui 44 chilometri di sentieri presenti nel parco le bici non devono circolare” ha sottolineato Paola Golfari. Marco Corti, volontario di Legambiente che ha partecipato alla realizzazione del progetto, ha quindi rivelato un dettaglio molto importante: “Questo armadio, come la gran parte dei mobili dell’ostello, sono realizzati con materiali di recupero. La nostra amica Neshat Hedayati, volontaria di origine iraniana specializzata in architettura, si occupa della parte più artistica di questi lavori”. Parole che hanno suscitato gli applausi dei presenti.

Alcuni volontari

È quindi intervenuta Giulia Apolloni, responsabile della gestione dell’ostello, che ha rivolto uno sguardo al futuro. “Cerchiamo ragazzi tra i 18 e i 30 anni per partecipare ad un progetto europeo che ospiteremo qui all’Eremo a metà agosto. È un progetto residenziale di una settimana, incentrato sul riuso consapevole dei materiali, a cui parteciperanno giovani da Bulgaria, Spagna e Grecia. La partecipazione è completamente gratuita” ha spiegato la volontaria. “Nella nostra attività qui all’Eremo cerchiamo di promuovere non solo l’educazione ambientale e il riciclo ma anche la multiculturalità e l’inclusione” ha concluso Miriam Vitali.
Prima dell’aperitivo offerto dal ristorante dell’Eremo del Monte Barro, è toccato a Mario Di Giugno, consigliere del comune di Galbiate, portare i saluti dell’amministrazione. “L’attività dell’ostello, incentrata sul concetto di sostenibilità a tutto tondo, è un faro che illumina non solo le comunità che circondano il parco ma più in generale tutta la provincia. Con il vostro lavoro avete accresciuto la sensibilità delle persone rispetto a temi come la protezione dell’ambiente. Mi auguro che la giornata di oggi rappresenti un punto da cui partire per tante altre attività a favore della sostenibilità” ha evidenziato.

 

Se si parla di futuro, la passione di questo gruppo di giovani e la sinergia tra gli enti che gravitano intorno al parco lascia ben sperare. Di sicuro, chi decide di resistere ai cambiamenti non avrà vita facile.
Andrea Besati
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