Sabrina Impacciatore 'apre' il Lecco Film Fest. Da Non è la Rai al Concertone, restando 'bambina'
Inaugurata la terza edizione del Lecco Film Fest che fino a domenica proporrà incontri e film nel centro cittadino. Intervistati dalla giornalista Tiziana Ferrario, sul piccolo palco di piazza XX Settembre organizzatori e autorità pubbliche hanno dato il via alla manifestazione.
Assieme a don Milani e Agostoni, si sono avvicendati il sindaco Mauro Gattinoni, il consigliere regionale Mauro Piazza, il presidente della Camera di commercio Marco Galimberti, la presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasazzi, Mario Mozzanica per la Fondazione Cariplo e naturalmente il presidente di Egea, l’azienda energetica massimo sponsor del festival, Pier Paolo Carini.
Poi, riflettori puntati su Sabrina Impacciatore, attrice, comica, conduttrice, ma anche autrice. O, come ha detto la critica cinematografica Caterina Taricano che l’ha intervistata, “ricercattrice”.
E poi la scuola di teatro dove faceva anche le pulizie per pagarsi i corsi e poi la scuola tradizionale e l’università per tranquillizzare i genitori che non ci credevano: «Speravano che mi passasse. Era davvero un’impresa impossibile, fare l’attrice di cinema. Nemmeno io credevo di farcela». E invece è arrivato il debutto a teatro e nel 1999 il primo film con Citto Maselli «e sembrava un miracolo» e poi Ettore Scola, un ricordo ancora intenso tanto da commuoversi e lasciarsi scappare una lacrima: «I veri grandi maestri sono umili, sanno guardarsi con ironia, non si mettono sul piedistallo».
Complessivamente una trentina di film e poi serie televisive, una televisione «che mi ha riconcorsa offrendomi molte possibilità ma alla quale ho sempre detto di “no” perché altrimenti non sarei stata credibile come attrice di cinema. Non m’interessa diventare famosa, ricca, riconoscibile per strada». Però, un’impennata di orgoglio non se la dimentica: la conduzione, la prima volta di una donna in solitaria, del concertone del Primo Maggio: «Con quattro maschi preparammo lo spettacolo per un mese. Poi, poco prima dello spettacolo vennero nel camper a dirmi che non ce l’avrei mai fatta e che avevano deciso di affiancarmi un conduttore. M’infuriai: o io o lui. In quel momento mi sembrava di lottare per tutte le donne, contro il pregiudizio di questa nostra società italiana che è ancora molto maschilista e secondo cui la donna in certe professioni non ce la farà mai. Bene, quella volta, dopo otto ore di trasmissione, quei quattro, vennero a mettersi in ginocchio davanti a me».
Per tutte le informazioni sul proseguo della Festival: https://www.leccofilmfest.it
D.C.