Lecco, sicurezza: si chiude il passaggio pedonale della biblioteca, telecamere sul Viale (e non solo). Progetti per i senzatetto

Chiusura del ponticello della biblioteca e divieto di assembramento e stazionamento. Provvedimenti ipotizzati nei giorni scorsi e che ora il Comune dovrebbe adottare per porre un argine alla situazione ormai d’emergenza venutasi a creare tra la via Volta e la stazione ferroviaria e che nei giorni scorsi ha superato i limiti di tolleranza con una serie di episodi che hanno aumentato l’allarme peraltro già presente tra residenti e commercianti della zona. Ultimi episodi in ordine di tempo di un fenomeno più complessivo ed esteso per il quale è andata aumentando la sensazione di una città poco sicura.
Provvedimenti duri, dunque, con i quali l’amministrazione comunale intende dimostrare come di fronte alla sicurezza non resta con le mani in mano e se c’è da intervenire senza tentennamenti lo si fa.

L’orientamento comunale è stato illustrato in una conferenza stampa del sindaco Mauro Gattinoni con la vice Simona Piazza, che ha anche le deleghe alla sicurezza e alla coesione sociale. Presente anche l’assessore Emanuele Manzoni che si occupa di servizi sociali. A rappresentare, Piazza e Manzoni, le due direttrici lungo le quali ci si deve muovere, da un lato per contrastare agli atteggiamenti delinquenziale veri e propri e dall’altro per combattere l’emarginazione sociale che inevitabilmente alimenta situazioni di degrado: l’accampamento della “Piccola”, per esempio, visto che il “caso” dell’ucraino molesto di piazza XX Settembre si è risolto da sé, almeno momentaneamente, per via di intemperanze eccessive e di qualche vecchio conto in sospeso che hanno portato l’uomo in carcere.
Sicurezza e sociale: l’uno e l’altro – ha detto lo stesso Gattinoni in apertura – sono ambiti intrecciati. Anche se i tempi di intervento sono diversi. Sulla sicurezza i tempi devono essere rapidi e immediati, su quello sociale il lavoro è più lungo. Ma sono entrambi necessari. Accanto alla repressione occorre il lavoro di ricucitura della comunità sociale. Perché non si può certo pensare di schierare l’esercito dappertutto in città, sarebbe sciocco pensare che questo da solo possa risolvere i problemi. Come sarebbe sciocco vivere in una favola e pensare che soltanto con interventi di natura sociale si possano ottenere risultati.
Il sindaco, in particolare, ha parlato delle situazioni proprio di via Volta e di Viale Turati. Per via Volta, «dove c’erano e ci sono stata anomalie», ha detto come i pattugliamenti costanti della polizia abbiano ridotto il problema e annunciando comunque i provvedimenti di cui s’è detto tesi anche a superare gli aspetti burocratici, esistendo una convenzione tra i condomini della zona stipulata a suo tempo per consentire il passaggio pedonale tra le vie Mascari, Bovara e Volta, attraverso giardini privati e quello della biblioteca. Un’ordinanza sindacale apposita potrebbe appunto consentire di superare l’ostacolo.

Il sindaco Mauro Gattinoni

In quanto a viale Turati, dove pure ci sono stati mesi in qualche modo emergenziali e che hanno richiesto pattugliamenti costanti da parte delle forze dell’ordine, il primo cittadino ha sostenuto che l’arresto di uno spacciatore che operava nella zona avrebbe riportata la  situazione entro i confini della convivenza civile, anche se magari nell’immaginario siano rimasti gli allarmi di qualche mese fa e basta l’esuberanza di qualche ragazzo in motorino – soprattutto in questo periodo di vacanza scolastica – a far sobbalzare le persone più sensibili o fragili. E sotto questo aspetto, particolare significato rivestono anche le iniziative avviate alla scuola media “Nava” di Santo Stefano per dotare i ragazzi delle informazioni necessarie a sapersi orientare in una società complessa e con richiami contraddittori. Si è parlato per esempio, anche del fenomeno di “Baby Gang”, il rapper che ha più volte richiamato su di sé l’attenzione delle cronache e che in qualche modo viene considerato ispiratore di atteggiamenti antisociali. Per quanto – ha detto Piazza – non è il fatto che sia lecchese a far sì che possa avere un’influenza sui giovanissimi. Si tratta infatti di una situazione diffusa, un fenomeno mondiale «e non si tratta di una giustificazione, ma di un’analisi» e che quindi suggerisce modalità d’intervento.

Il vicesindaco Simona Piazza

Sotto l’aspetto della sicurezza e dell’ordine pubblico, l’assessore Piazza ha sottolineato come ella stessa, e il sindaco siano sempre presenti ai “tavoli” istituzionali in cui vengono concordati con prefettura e questura gli interventi. E ha aggiunto come la stessa polizia locale metta in campo interventi mirati su ordine del questore e in concerto con le altre forze dell’ordine alle quali è chiamata in supporto per compiti che non le competerebbero direttamente. E comunque, ogni giorno, una o due unità – in auto o appiedate – sono schierate in operazioni di controllo e presidio.
Attenzione anche al servizio di videosorveglianza. Attualmente sono 164 le telecamere dislocate in città, alle quali vanno aggiunte quelle appena installate al parcheggio della “Piccola”. Mentre quest’anno saranno installate nuove apparecchiature lungo il viale Turati e non solo nella zona di piazza Cappuccini e dalla Regione sono arrivati 80mila euro che consentiranno di controllare anche i parchi di Belledo e di villa Gomes, mentre una telecamera mobile sarà posizionata a discrezione della polizia locale nei punti che di volta in volta saranno ritenuti particolarmente sensibili.
Rimane inoltre il progetto “Stazioni sicure” avviato lungo la linea ferroviaria Milano-Lecco l’anno scorso e che coinvolge molti Comuni del territorio, assodato che la sicurezza lungo la tratta dovrà essere garantita dalla polizia ferroviaria.

L'assessore Emanuele Manzoni

L’assessore Manzoni ha invece presentato gli interventi di carattere sociale e assistenziale. O, come si dice oggi, di accompagnamento delle persone in condizioni di disagio per un reinserimento.
I senza fissa dimora che hanno la nostra città come punto di riferimento sono sostanzialmente una quindicina, stranieri ma non solo e molti che risultano residenti in Comuni vicini. All’area della “Piccola”, in questo momento si registra una presenza quotidiana calcolata tra le dieci e le quindici persone, con un incremento rispetto a un periodo in cui il fenomeno sembra in diminuzione, legato com’è da una parte alla stagionalità e alle condizioni economiche del momento (si pensi da una parte all’epoca dei raccolti agricoli e dall’altra ai mesi di clausura per la pandemia).
Gli interventi di emergenza garantiscono un pasto al giorno, medicinali e la possibilità di lavarsi, mentre l’Ostello della solidarietà alla Fonte di Maggianico e l’asilo notturno di via dell’Isola garantiscono rispettivamente 24 e 10 posti-letto ogni notte, ritenuti complessivamente sufficienti a coprire il fabbisogno. Nel contempo, procedono i contatti con i Comuni di prevenzione con le strutture ricettive, il dialogo con questura e prefettura, il raccordo con dormitori anche di fuori provincia (per esempio Milano).
Soprattutto, però, al Comune di Lecco è stato assegnato un milione di euro nell’ambiato del piano nazionale di rinascita e resilienza (l’ormai famoso Pnrr) destinato proprio a risolvere le situazioni abitative dei senza tetto. Due gli interventi previsti. Il primo è una struttura cosiddetta a bassa soglia, vale a dire un luogo d’accoglienza con meno vincoli possibile, punto di riferimento per le persone in difficoltà, «uno spazio leggero e dinamico sempre a disposizione». Più ambizioso il progetto che naturalmente ha il solito nome inglese - “Housing source” – e che intende mettere a disposizione stanze d’abitazione che siano il punto di partenza per un ritorno alla vita sociale, considerato che avere un’abitazione consente poi di trovare un’occupazione e la mancanza dell’una spesso determina l’impossibilità di ambire al secondo, generando così un circolo vizioso senza sbocchi.
Due strategie differenti, dunque, che appunto si intrecciano. Così come sono differenti e a volte si intrecciano, le umanità che abitano questo mondo sotterraneo del disagio, dell’emarginazione e sulla soglia della delinquenza.
Per esempio, i protagonisti degli episodi di via Volta sono giovani e non solo, stranieri e italiani, sia lecchesi che di fuori città e che a Lecco arrivano ogni giorno in treno per poi andarsene quando ritengono opportuno. Un gruppo tanto variegato quanto differente da quello che popola le notti della “Piccola”.
A conclusione, se l’assessore Piazza ha voluto esprimere un ringraziamento dell’amministrazione comunale nei confronti di tutte le forze dell’ordine e del prefetto Sergio Pomponio, il sindaco Gattinoni ha ringraziato quei cittadini e commercianti che sono  le autentiche antenne di quanto succede sul territorio e le cui segnalazioni fatte a chi di dovere consentono di avere una mappa precisa della situazione.
D.C.
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