Lecco: successo nei QTP per 'Drum city', il Festival delle percussioni con il Crams

Dopo il successo dello scorso anno è tornato a Lecco nel fine settimana appena concluso "Drum city", il festival delle percussioni (e non solo) che si è aperto nel pomeriggio di venerdì 1° luglio al Parco dell'eremo di Germanedo, alla presenza di tanti bambini e adulti curiosi che hanno fatto risuonare tamburi di ogni genere, convenzionali e non.

Centinaia i partecipanti tra musicisti, studenti, grandi e piccini, con l'evento "diretto" dal percussionista, compositore e insegnante Carlo Ravot. Il festival è stato organizzato dal Crams ed è parte del percorso inerente i Quartieri del Terzo Paradiso, il progetto di rigenerazione urbana che mette al centro i rioni lecchesi situati tra i torrenti Caldone e Bione, dove sperimentare innovativi modelli di convivenza.

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Venerdì pomeriggio, per più di un'ora, i bambini che hanno preso parte alle attività del Koko camp, evento estivo organizzato dal Crams e caratterizzato dalla filosofia di educare i più piccoli a una cultura del "saper fare", del "riuso creativo" e delle "capacità artigianali", si sono esibiti nel "polmone verde" accanto all'ospedale.

Insieme a loro gli insegnanti e tutti coloro che hanno voluto aggregarsi hanno creato un tripudio di suoni e allegria che ha attirato l'attenzione anche di molti passanti. L'unico vincolo era quello di avere con sè uno strumento a percussione, seguire i maestri e buttarsi nel divertimento e nei suoni. Una performance aperta, a tratti guidata dai maestri, ma che ha visto anche tanta sana improvvisazione e inventiva. Parole chiave: intergenerazionalità, allegria e divertimento.

"Anche questa edizione di Drum City - ha commentato Carlo Ravot - è stata, come quelle scorse, all'insegna dell'aggregazione, dell'inclusione e del coinvolgimento, per dare a tutti la possibilità di suonare in una dimensione ludica, in gruppo e senza particolari predisposizioni musicali o competenze tecniche".

Il programma è risultato davvero interessante. Per la prima volta, sabato è stata fatta "risuonare" una fabbrica e tutto ciò che si trovava al suo interno: location i capannoni industriali di via Tagliamento 28, trasformati in una "Factory Drum". Al pomeriggio, poi, è stata la volta del Postindustrial Lab, un laboratorio di avvicinamento alla sonorizzazione di una fabbrica e di preparazione della performance, gratuito e aperto a tutti, anche a coloro che non avessero alcuna competenza musicale. Alle 18.00, l'evento conclusivo della giornata: il Postindustrial Live, ossia la vera performance con la partecipazione di maestri, allievi del laboratorio, artisti e gruppi.

"Quest'anno - ha proseguito Ravot - abbiamo voluto fare qualcosa in più: realizzare un progetto molto sperimentale, originale e di non facile esecuzione come Factory Drum, la sonorizzazione di una fabbrica, una grande sfida".

Il festival si è chiuso domenica. Alle 14 il Circolo Promessi Sposi ha ospitato il Bandão Lab, un laboratorio di percussioni brasiliane a cura del maestro e polistrumentista Francesco Petreni, docente del Conservatorio Mascagni di Livorno e direttore artistico del gruppo senese, gratuito e aperto a tutti. Ha fatto seguito, poi, la Parata del gruppo Bandão tra le vie di Germanedo e Acquate, prima della chiusura con l'Orchestra di Siena, 35 componenti protagonisti di un concerto di percussioni brasiliane che ha animato Piazza V Alpini.

L'esibizione finale ha visto coinvolto lo storico gruppo senese, dedito alla musica brasiliana, cubana e africana, insieme a diversi allievi lecchesi del Postindustrial Lab.

"Davvero è un grande piacere essere qui oggi con voi, siete un pubblico davvero caloroso, e siamo molto felici se partecipate al nostro concerto ballando e danzando. Quando ci chiedono di descrivere la nostra musica non ci piace usare la parola contaminazione, piuttosto facciamo variazioni di musiche da tutto il mondo, anche dall'Italia, ma in particolar modo dall'Africa, dal Brasile e da Cuba. Vi ringrazio ancora molto e spero di rivedervi presto" le parole del maestro, nonché polistrumentista, Francesco Petreni, docente del Conservatorio Mascagni di Livorno.

Si è conclusa così la terza edizione del "Drum City", realizzato grazie alla generosità e all'impegno di Interreg Italia-Svizzera, Fondazione Cariplo, CRAMS di Lecco, ATS Brianza, ASST Lecco, Cittàdellarte Fondazione Pistoletto di Biella, Caritas Ambrosiana, Maestri di Strada, Bandao, Comune di Lecco e Informagiovani Lecco ed è supportato anche da Bando Live della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus.
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