Calolzio: il grande prato del Giardino Botanico cambia 'volto'

Il Giardino Botanico di Villa de' Ponti a Calolzio sta sperimentando un nuovo modo di gestire l'esteso prato al centro dell’anello dei grandi alberi. Quest’anno infatti, per la prima volta, i Volontari del Club Amici del Giardino Botanico lo hanno lasciato crescere indisturbato fino alla metà del mese di giugno, dopodichè è stato effettuato un taglio differenziato per creare un motivo grafico e preservare la biodiversità, in particolare le specie vegetali spontanee, che in questo modo hanno raggiunto la maturità potendo fiorire, fruttificare e disseminare.



Questa scelta - come spiega Carlo Greppi, presidente della Comunità Montana con sede proprio a Villa de' Ponti - rappresenta anche un modo per tutelare la piccola fauna dei prati, in particolar modo gli insetti impollinatori. Il risultato di questa sperimentazione è un "ghirigoro" lungo più di un chilometro, realizzato dal Coordinatore Scientifico del Giardino Gabriele Rinaldi con un unico passaggio del tosaerba, che permette di lasciare circa due terzi del prato indisturbato e di destinare la parte restante a percorso labirintiforme a disposizione del pubblico, sia per passeggiarvi che far giocare i più piccoli.
Per gli anni 2022/2023, tra l'altro, il Giardino Botanico è beneficiario di un contributo concesso dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese (a valere sul Fondo per lo sviluppo del territorio provinciale lecchese - interventi in campo storico-artistico e naturalistico) che permetterà di proporre a tutte le scuole moduli didattici messi a punto dalla Rete Orti Botanici di Lombardia, con un costo agevolato. Verranno inoltre promosse attività che coinvolgeranno la terza età e percorsi di alternanza scuola-lavoro, ma ci saranno anche ulteriori novità come il riposizionamento di tutti i cartellini identificativi rinnovati nei contenuti e nella forma. Previsto altresì un potenziamento delle aperture, nonché l'organizzazione di iniziative in rete con i partner del Circondario Valle San Martino, in particolar modo con "Ca’ Marti: il museo e la valle dei muratori".
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