Il sindaco De Capitani scrive al ministro Lamorgese: bande che non hanno paura di niente e di nessuno sono un pericolo

Dante De Capitani
Non ama i "tavoli". E nel suo pragmatismo, il sindaco di Pescate Dante De Capitani ha bypassato la Prefettura, rivolgendosi direttamente al Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per invocare una maggiore attenzione sul territorio lecchese e ovviamente più uomini per innalzare il livello generale di sicurezza dopo la nota serie di episodi di violenza che hanno interessato il capoluogo e il circondario, arrivando dunque a destare allarme anche "nella piccola Svizzera" alle porte della città amministrata da anni da uno "sceriffo" che non tollera cartacce a terra figuriamoci baby gang e "devianza".
Quanto successo ieri in via Volta a Lecco - in pieno centro - dove un ragazzo di 29 anni ha rimediato una ferita ad un braccio dopo essere stato raggiunto da una bottigliata, ha dunque offerto al primo cittadino pescatese l'occasione per rendere pubblica la missiva inviata a Roma e per prendere nuovamente posizione. Con fermezza.
"Non possiamo aspettare che ci scappi il morto, bisogna agire subito" ha tuonato di prima mattina De Capitani. "La città di Lecco e di riflesso il suo immediato circondario stanno risentendo di un'emergenza delinquenziale che non può più essere tollerata e l'accoltellamento di ieri in via Volta, quello di qualche giorno fa a Malgrate Porto e le risse ormai quasi quotidiane sono lì a dimostrarlo. Solo la scorsa settimana - ha proseguito - ho manifestato al ministro dell'Interno Lamorgese la mia preoccupazione chiedendo più uomini delle forze dell'Ordine nella provincia di Lecco, perché è ormai evidente che quelli che attualmente ci sono non riescono ad arginare la situazione. Ci vogliono più carabinieri e più poliziotti nelle strade. Ho attenzionato il ministro che qui "Imperversano bande di giovinastri che pongono problemi di ordine pubblico e di convivenza con la cittadinanza. Essendo il mio comune poco distante dal capoluogo, vivo con apprensione questa situazione che documento nelle immagini allegate (gli articoli pubblicati dai giornali locali ndr)". Io sono preoccupato perché queste bande che non hanno paura di niente e di nessuno, stanno rappresentando un pericolo per il nostro territorio, ed è anche ora di finirla di giustificarli come casi sociali o di frustrazione. Togliamoci le fette di salame dagli occhi e affrontiamo il problema per quello che è. Questa gente senza regole, senza rispetto e senza patria, deve essere messa nella condizione di non nuocere più".
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