La sanità provinciale ridisegnata dal Piano Organizzativo Aziendale Strategico (Poas). C’è qualche sindaco che se ne interessa?
Questi "Piani" delineano le direttrici di sviluppo dell'attività di programmazione aziendale a livello regionale. Sono di fatto il volano della Sanità lombarda dopo due anni di pandemia e che si appresta a essere modificata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Le tipologie di strutture coinvolte dal POAS della ASST saranno varie.
Figureranno i Dipartimenti gestionali, funzionali interaziendali, le Strutture Complesse, le Strutture semplici Dipartimentali, le Strutture semplici Distrettuali e infine le Strutture Semplici.
Ai distretti di Lecco, Merate e Bellano saranno ricondotte le Centrali Operative Territoriali (COT), punti di accesso territoriali, fisico e digitali, di facilitazione e di orientamento della rete di offerta sociosanitaria all'interno,
La Centrale Operativa del Distretto coordinerà i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari socioassistenziali, come il coordinamento della presa in carico della persona, l'ottimizzazione degli interventi della rete assistenziale, la gestione informatica della presa in carico e dei PAI, il tracciamento e il monitoraggio delle transizioni, il supporto informativo e logistico e l'assistenza domiciliare anche attraverso la telemedicina.
All'interno dei Distretti sono poi riconducibili le Case di Comunità, luoghi fisici di prossimità che hanno l'obiettivo di coordinare l'accesso all'assistenza sanitaria, sociosanitaria e socio assistenziale, la prevenzione e promozione della salute, la pressa in carico della cronicità e fragilità, la valutazione del bisogno e l'attivazione di percorsi di cura multidisciplinari integrati.
Dentro le Case di Comunità dovranno essere garantiti servizi fondamentali come l'assistenza sanitaria di base, le cure domiciliari e palliative, CUP, assistenza ambulatoriale, telemedicina, punto prelievi, consultori, screening e vaccinazioni.
L'analisi del Poas consente di comprendere dove la direzione strategica intende investire, in quali ambiti inserire una qualche eccellenza che possa attrarre pazienti al singolo presidio, con l'avvertenza che nel lecchese i presidi per acuti sono due, Lecco e Merate.
Una scorsa rapida permette di rilevare la volontà di trasformare la Brest Unit da Unità Operativa Semplice Dipartimentale, in Unità Operativa Complessa e in questo senso, nelle more dell'approvazione da parte della regione è stato riconfermato l'incarico di direttore alla dottoressa Carla Magni con delibera 489 del 23 giugno.
Sempre scorrendo le slides che illustrano il Piano sembra di rilevare con sorpresa - ma l'analisi approfondita è in corso - che all'unità operativa complessa di Neurologia del Mandic afferita al dipartimento di Neuroscienze non è agganciata la struttura semplice Stroke Unit - che peraltro proprio a Merate è nata - e questo, se fosse confermato, avrebbe forti ripercussioni sui pazienti colpiti da Ictus.
Anche in Ortopedia si rilevano accanto alla unità operativa complessa di Lecco il Centro Ilizarov e la Chirurgia Artroscopica e mininvasiva mentre non risulta afferita alcuna unità semplice alla struttura Ortopedica del Mandic.
Sempre nelle more dell'approvazione del Poas da parte della regione sono confermati i Direttori di Dipartimento in carica (in scadenza al 30 giugno), tutti in servizio al Manzoni di Lecco:
Dr. Antonio Ardizzoia - Direttore del Dipartimento Oncologico
Dr. Claudio Bonato - Direttore del Dipartimento dei Servizi Clinici
Dr. Antonio Lora - Direttore del Dipartimento Salute Mentale e delle Dipendenze
Dr. Piero Poli - Direttore del Dipartimento Chirurgia d'Urgenza e Robotica;
Dr. Enrico Guido Ripamonti - Direttore del Dipartimento Amministrativo
Dr. Andrea Salmaggi - Direttore del Dipartimento Neuroscienze
Dr. Gianlorenzo Scaccabarozzi - Direttore del Dipartimento Fragilità (R.L.C.P.)
E' auspicabile che almeno tra i capi delle conferenze dei sindaci si apra un dibattito perchè il Poas determina l'effettiva quantità dei servizi sanitari offerti al cittadino.