Lecco: 20 donne straniere accolte grazie al progetto della Società San Vincenzo

Si conclude questa settimana il progetto Univers(al)ità Donna, promosso dalla Società San Vincenzo de' Paoli – Consiglio Centrale di Lecco e finanziato attraverso un bando interno alla Federazione Nazionale. Il percorso, avviato lo scorso mese di settembre, è nato per offrire opportunità di emancipazione e attivazione personale a favore delle donne, in particolare straniere e in condizioni di vulnerabilità socio–economica e relazionale, in carico alle Conferenze locali.



Gli obiettivi del progetto sono quelli di promuovere e sistematizzare le reti solidali e di reciprocità attive a livello territoriale, anche potenziando alcune collaborazioni già in essere, creare o implementare alcune opportunità formative e informative a favore delle donne intercettate, sviluppando le loro capacità personali e lavorando sul loro senso di identità e autostima.
Nello specifico, presso gli spazi messi a disposizione da parte dell’Oratorio San Francesco di Lecco, da novembre è stata riattivata la scuola di italiano, per due pomeriggi alla settimana, che ha accolto una ventina di donne, grazie alla preziosa presenza di un gruppo di volontarie affiancate da un Counselor e da un’insegnante messa a disposizione dall’associazione Les Cultures.



All’interno degli incontri di alfabetizzazione, sono stati promossi anche alcuni momenti informativi con cadenza mensile, inerenti tematiche di interesse femminile. Le iniziative hanno visto la presenza di un’ostetrica, di una professoressa di diritto e dei referenti dei Servizi sociali del Comune di Lecco.  Proseguendo la collaborazione già in essere con Confcommercio, sono stati poi organizzati due corsi di formazione, uno legato al lavoro di cura e l’altro rispetto alla gestione degli alimenti (HACCP), che hanno visto la partecipazione di oltre venti donne. Con Legambiente Lecco, inoltre, sono stati realizzati alcuni incontri di educazione ambientale. Ancora, insieme alla referente del progetto Penelope del Comune, sono stati promossi dei momenti settimanali, durante il mese di giugno, dedicati interamente al benessere in natura, grazie alla presenza di un’arteterapista, di una fisioterapista e di un’insegnante di yoga.



A partire dal mese di marzo scorso, poi, in concomitanza con lo scoppio della guerra, all’interno della scuola di italiano sono state accolte oltre 25 persone ucraine, in particolare donne e bambini, a favore delle quali è stato avviato un corso di alfabetizzazione linguistica ad hoc, contando sulla preziosa disponibilità di due volontarie interpreti di madrelingua russa.
Grazie alle riflessioni emerse in questo primo periodo di conoscenza con i profughi intercettati, è ora in fase di avvio un nuovo progetto, "Siamo C.A.S.A.", che intende promuovere un modello di accoglienza attraverso una relazione di assistenza, sostegno e vicinanza che faccia sentire le persone interessate "a casa", attraverso il supporto economico diretto per utenze, manutenzione degli alloggi e trasporti.



Garantita, inoltre, la prosecuzione delle attività di alfabetizzazione linguistica, ma anche la messa a disposizione di uno spazio di orientamento socio–sanitario e di un sostegno psicologico, nonché interventi di mediazione con le famiglie ospitanti, incontri aggregativi, di benessere e consapevolezza. Proprio in questo ambito è in programma un evento, previsto per il prossimo mese di ottobre, alla presenza di un ospite speciale, per il momento "top secret".
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