Lecco perduta/328: la staffetta da Milano passata alla storia

Il quotidiano “La Provincia” il 29 giugno 1988 scriveva: “È stata un’alba chiara di un’afosa domenica d’estate, con una sveglia militare per esercitazioni campali di altri tempi al museo del Risorgimento di via Borgonovo a Milano. I portoni del palazzo Moriggia, opera neoclassica di Giuseppe Piermarini, si sono spalancati prima delle 5, quando è giunta la rappresentanza del Comune di Lecco, formata dagli assessori Castelnuovo, De Capitani, Invernizzi, per la staffetta dei 150 anni della città da Milano a Lecco.


Titolo della stampa locale sulla marcia da Milano a Lecco

Subito dopo è arrivata la carovana dei marciatori di Pian Sciresa, pronti a partire per la sgambata di 57 chilometri lungo l’ex statale 36. È stato un tuffo nella storia, anche con Roberto Guerri, direttore del museo, che ha accompagnato gli ospiti a una breve visita nelle sale più significativa del Risorgimento 1848”.



Il saluto del rappresentante della città di Milano

Il primo segmento di staffetta, aperto dalla scorta dei ghisa milanesi, è stato effettuato dal terzetto composto dagli assessori Pinuccio Castelnuovo e Giulio De Capitani, con il presidente del Pian Sciresa Romolo Bonfanti. Hanno “galoppato” nella Milano deserta del mattino festivo, sino a piazza della Repubblica, Bastioni di Porta Venezia, e poi corso Buenos Aires, sino a piazzale Loreto. Sono stati tre chilometri iniziali di una staffetta che, partita alle 5.53, è giunta al ponte Azzone Visconti di Lecco poco prima delle 11, seguendo il tracciato della vecchia 36.


La staffetta in piazza Garibaldi a Lecco, guidata dall'unica donna, la lecchese Graziella Mora

La fiaccola è poi entrata in città sino a piazza Garibaldi, dove era attesa dalla fanfara “Guglielmo Colombo” dei bersaglieri. L’ultimo tratto è stato a passo di corsa, salendo lungo via Cavour, verso il municipio di piazza Diaz, con la fiaccola portata dall’unica donna, la lecchese Graziella Mora. La staffetta era stata coordinata lungo tutto il percorso da Francesco Ferranti e da Arturo Consonni. Era composta da marciatori tutti del Pian Sciresa, ma residenti a Malgrate, Civate, Lecco, Lambrugo, Bulciago, Olginate e Valmadrera.


Autorità e cittadini presenti nel cortile del municipio

La staffetta con la fiaccola, ricevuta da autorità e cittadini che gremivano il cortile centrale del municipio, veniva salutata da un caloroso intervento del sindaco Lorenzo Bodega, affiancato dagli assessori, presenti numerosi consiglieri comunali di tutti i gruppi politici. Nei giorni precedenti le celebrazioni dei 150 anni di Lecco città erano iniziate con il corteo che nel tardo pomeriggio, muovendo dal palazzo Ghislanzoni di via Roma aveva raggiunto il municipio per l’omaggio floreale alla lapide 1848-1958, in onore dei 110 anni di Lecco città, collocata sotto il portico nel cortile centrale. Avevano preso parte alla "sfilata" le rappresentanze di tutte le associazioni combattentistiche ed arma, con la regia del presidente ANFI Filippo Di Lelio.


Foto di gruppo con la Giunta del sindaco Bodega e i marciatori di Pian Sciresa

Il corteo aveva toccato punti storici degli eventi del 1848, come piazza XX Settembre (allora del Mercato), dove scoppiò la rivolta contro la guarnigione austriaca, via Antonio Mascari (il prevosto delle giornate risorgimentali) e il portichetto della chiesa di Santa Marta, dove avvenne il reclutamento dei volontari della guardia civica. Questi ultimi inviarono gruppi di soccorso all’insorta Milano e formarono altri plotoni che raggiunsero il fronte alto sopra Bormio, verso lo Stelvio, per arginare un tentativo di penetrazione austriaca che, scendendo poi lungo il corso dell’Adda, avrebbe puntato verso il Lario.
A.B.
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