Sulla scia della zio don Costantino, prima messa a Canzo per il lecchese padre Stefano Prina

Padre Stefano Prina  (foto L'Osservatore domenicano)
Nel giorno della festa del lago, che porta alla memoria la basilica San Nicola di Bari, affidata da 70 anni alla custodia dei padri domenicani, come da provvedimento assunto dall’allora regnante pontefice Pio XII, un giovane lecchese celebra la sua prima Messa, dopo essere stato ordinato a Bologna presso lo studentato teologico maggiore dei frati predicatori di San Domenico.
Nelle note che accompagnano l’ordinazione di padre Stefano Prina si può leggere: “Lombardo, nato e cresciuto fra i rami del lago di Como, ha frequentato il liceo classico “Alessandro Volta” di Lecco. All’età di 19 anni ha dato il suo primo addio ai monti per entrare nel seminario ambrosiano di Milano, dove è rimasto un anno per passare poi nell’ordine dei predicatori di San Domenico, dove ha emesso la sua professione religiosa il 3 settembre 2016. Baccelliere in filosofia prosegue il suo studio in teologia”.
Domenica, alle 10.30, padre Stefano è all’altare di una sua prima Messa nella prepositurale di Santo Stefano in Canzo, dove lo zio paterno, don Costantino Prina, da sacerdote novello, ha celebrato nel 1971 per poi essere dal 1991 al 2003 indimenticato parroco di San Leonardo in Malgrate. E’ deceduto lo scorso anno, parroco ad Osnago. Il rito funebre venne presieduto dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini. Il Comune proclamò il lutto cittadino.
Nella storia della festa del lago per San Nicola, iniziata nel 1937, c’è anche la partecipazione, a Lecco, nel 1987, dell’allora rettore della basilica di Bari, padre Damiano Bova, tuttora presente nella comunità religiosa pugliese. Ricorda sempre con nostalgia le giornate lecchesi, dove ebbe un ruolo di protagonista nella benedizione del lago, assistito dal coadiutore di San Nicolò, il purtroppo compianto don Achille Gumier, poi parroco a Ballabio. Padre Bova rammentava “Sono stato sorpreso, meravigliato dalla partecipazione popolare, perché pensavo la gente di Lombardia piuttosto fredda rispetto a tradizioni popolari anche di devozione religiosa. Poi, quella sera a Lecco ho avuto modo di essere fermato da parecchi pugliesi e baresi di Lombardia, che erano venuti sul ramo manzoniano del Lario per la festa in onore di San Nicola”.
Padre Bova ha poi lasciato Bari per divenire priore della Comunità della Madonna dell’Arco a Pomigliano, famoso santuario della città dove è cresciuto l’attuale ministro degli esteri Luigi Di Maio. Padre Bova è ora ritornato a Bari dove è cittadino benemerito; si trova nella comunità che vede come priore e rettore della basilica padre Giovanni Distante e come sottopriore padre Francesco D’Agostino. C’è poi il bibliotecario padre Gerardo Cioffoli, noto studioso della vita di San Nicola. La comunità di venti religiosi, compresi alcuni studenti di teologia, appartiene alla provincia d’Italia San Tomaso D’Aquino, dell’ordine dei predicatori, che comprende anche la comunità di Bologna, dove è divenuto sacerdote il lecchese Stefano Prina, ordinato con altri compagni di studi.
La cerimonia di Canzo di domenica 26 giugno sarà preceduta da un corteo per alcune vie del centro: prevede il ritrovo alle 9.45 sulla piazzetta della chiesa di San Francesco. Il corteo, alle ore 10, muoverà per accompagnare padre Stefano sino alla parrocchiale per la celebrazione liturgica.
A.B.
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