Lecco: amianto alla Leuci, tre ex lavoratori si vedono riconosciuti i benefici pensionistici. Vittoria in Tribunale del 'GAM'
Si tratta di una sentenza di primo grado e come tale appellabile fino al ricorso per Cassazione. Ma l'avvocato che ha patrocinato la causa si sente di rassicurare i suoi assisti e di invitare già chi si è trovato nelle loro stesse condizioni a farsi avanti per seguirne - a livello giudiziario - le orme, affidandosi al Gruppo Aiuto Mesotelioma, indiscusso motore dell'iniziativa.
E proprio il GAM, con la presidente Cinzia Manzoni e i suoi collaboratori, oggi festeggia per la sentenza depositata due giorni fa dal giudice del lavoro del Tribunale di Lecco Federica Trovò. Per la prima volta tre ex lavoratori di un opificio cittadino si sono visti riconoscere i benefici pensionistici previsti dalla legge del 1992 che, da una parte ha dichiarato fuori legge l'amianto e dall'altro ha previsto dei ristori in termini di contributi figurativi per chi, oltre determinate soglie, è stato esposto alla fibra killer.
La Leuci-File la fabbrica su cui il GAM ha acceso - in solitaria, bisogna riconoscerglielo - un faro. "Senza aiuti" come evidenziato da Cinzia Manzoni, ricordando la battaglia compiuta (con altri) per la bonifica dell'eternit presente nell'ex fabbrica di lampadine dismessa dal 2014 e la successiva ricerca, dopo la scoperta della presenza di amianto friabile, dei nominativi di chi lì dentro ha prestato servizio nel tempo, per rendere edotti gli operai della possibilità di vedersi concessi i riconoscimenti previdenziali previsti per le persone sane che hanno lavorato in ambiente considerato ostile proprio per la presenza di asbesto. Ne sono saltati fuori un'ottantina.Cinzia Manzoni e i tre ex lavoratori Leuci-File
Tra questi sono state scelte tre storie per avviare la prima causa, considerata dalla Presidente del GAM, "pilota". Si tratta di Adele Riva, dipendente della Leuci dal primo dicembre 1965 e il 7 maggio 2000, la collega Elisa Zanetti assunta tre anni dopo e rimasta in fabbrica fino al 1996 ed Eligio Melesi che per ben 33 anni, fino alla fine del 2002, ha montato lampadine, venendo inviato anche alla "giostra", il forno presente nel reparto lavorazioni a mano capace di raggiungere i 500 gradi. "L'amianto era usato perché non fondeva nonostante il calore. Ci dicevano addirittura che ci difendeva. Per noi era tutto normale, nessuno ci ha mai dato delle protezioni, se non i guanti".Elisa Zanetti, Eligio Melesi e Adele Riva
"Io prima di questa causa ho sempre pensato che la giostra fosse solo quella del luna park" ha scherzato l'avvocato Roberto Molteni, non nuovo però al tema avendo vinto una causa analoga intentata in relazione ad ex maestranze della Costa Ferrovia di Costa Masnaga. "I primi ricorsi in quel caso erano del 2011-2012. Rigettati a Lecco e in Appello a Milano, in Cassazione nel 2018-2019 sono stati invece accolti per manifesta fondatezza".
Ben diverso l'esito già in primo grado per la vicenda dei tre lavoratori ex Leuci. Al giudice Trovò è stata presentata la perizia affidata dall'avvocato Molteni, per il tramite del GAM, al dottor Edoardo Bai, già medico del lavoro con una lunga esperienza nel milaese, membro del comitato tecnico-scientifico del Gruppo Aiuto Mesotelioma così come il legale. "Ci abbiamo messo mesi per raccogliere interviste e documentazione, ricostruendo anche l'ambiente all'interno della fabbrica grazie a immagini estratte dagli archivi della televisione locale. Ne è uscito un lavoro inattaccabile. La dottoressa Trovò ha chiamato poi come consulente tecnico d'ufficio, non di parte dunque, il dottor Brini - massima autorità lecchese - che ha aderito pienamente alla ricostruzione del dottor Bai".
L'avvocato Roberto Molteni
Da qui dunque una senza considerata piuttosto granitica. "A fronte di una perizia così ben fatta con una CTU tanto netta, non vorrei essere nell'INPS nel fare appello" ha asserito Molteni. "Se avete lavorato a contatto con l'amianto, aderite al GAM e se possibile fate ricorso" il suo invito esplicito, raccoglibile da chi è rimasto esposto all'asbesto nell'arco di tempo di vigenza della legge, ossia dal 1992 all'ottobre 2003. Visto che al tempo si andava in pensione con 35 anni di contributi, potendo arrivare a un monte di 40, a queste persone è concessa la possibilità di cumulare figurativamente fino a 5 anni di contributi, riconosciuti retroattivamente. Nel concreto i tre ex lavoratori Leuci riceveranno un una tantum come arretrato e un aumento mensile della pensione."Benefici da un lato economico e dall'altro morali" ha tenuto a ribadire l'avvocato con il dottor Bai critico nei confronti di chi dovrebbe affrontare di petto il problema. "Possibile - ha domandato - che solo le organizzazioni si danno da fare e lo Stato non fa nulla? Nemmeno i controlli che dovrebbe e la ricerca attiva degli ex lavoratori". Una verità triste che fa ulteriormente comprendere il valore di un sodalizio come il GAM, guidato come determinazione dal presidente Manzoni.
A.M.