Ballabio: Bussola non ha i numeri, ultimo affronto dei ribelli sui 'costi della politica'. Venerdì la resa dei conti

Alessandra Consonni e Giovanni Bruno Bussola
In questo momento Giovanni Bruno Bussola è a casa. Nel senso che, a conti fatti, senza l'appoggio dell'opposizione - che in conferenza stampa ha ufficializzato la propria posizione - non ha i numeri per far passare il Bilancio di previsione. La strada verso il commissariamento del Comune parrebbe essere spianata. Ma a tenere - forse solo provocatoriamente? - la mano al sindaco in carica, pur affondando nuovamente il coltello, nel pomeriggio sono stati la sua predecessora Alessandra Consonni e gli altri due membri "ribelli" della maggioranza ovvero l'ex capogruppo Marco Pedrazzini e l'ex assessore Luca Pirovano, entrambi schierati con l'ex sindaco per la questione Barech ed entrambi allineati con la stessa anche per quanto attiene le critiche al documento finanziario da approvare per forza domani, dopo la stroncatura del mese scorso.
"Ad un giorno dal voto sul Bilancio, i sottoscritti esponenti del gruppo consiliare Nuovo Slancio per Ballabio esprimono biasimo e lontananza dalla scelta di accaparrarsi gli aumenti delle indennità di sindaco e assessori anche a costo di arrischiare la stabilità dell'amministrazione comunale, eletta da quegli stessi cittadini a cui venne promesso di non aumentare mai i costi della politica. Di incoerenza in incoerenza, oltre a votarsi l'aumento fino a 1.000 euro lordi al mese in aggiunta all'attuale compenso di 1.500 netti, Bussola non ha avuto il coraggio di confrontarsi con gli esponenti della maggioranza nel tentativo di trovare una soluzione rispettabile a questa impasse, ma avrebbe preferito cercare il soccorso dell'opposizione di sinistra pur di non mettere in discussione l'incremento della retribuzione" si legge nella nota diffusa dal terzetto. "Nondimeno, in vista del voto sul Bilancio, noi offriamo due opzioni che potrebbero conferire un minimo di dignità a questa penosa vicenda. In primis chiediamo che l'auto-aumento della indennità di sindaco e assessori, approvato con delibera di giunta comunale, venga destinato a un fondo per aumentare il numero delle borse di studio, gesto di valore in questi momenti critici per molte famiglie: dalle 15 borse di studio che verranno erogate dal Comune, infatti, risultano esclusi ben 19 altri meritevoli richiedenti che avrebbero potuto essere premiati con una maggiore dotazione economica.
La seconda opzione è la proposta di una consultazione dei cittadini perché decidano se è giusto che questa giunta debba costare oltre 60.000 euro l'anno (circa 120 milioni di vecchie lire), come accadrà in virtù degli aumenti di indennità a sindaco e assessori. La promessa di non aumentare mai i costi della pubblica amministrazione è l'impegno fondante di Nuovo Slancio per Ballabio, mantenuto per oltre 6 anni anche a prezzo di sacrifici personali: trattandosi di un impegno preso coi cittadini, e convinti che un uomo valga quanto vale la sua parola, riteniamo che, nel caso specifico, tocchi solo ai ballabiesi eventualmente sciogliere gli amministratori da questo vincolo". Difficile pensare che Bussola ed i suoi si riducano ad accettare tali condizioni, finendo comunque, senza l'appoggio di Ballabio Futura ad essere sempre sotto scacco di Consonni e compagni. Più dignitoso, probabilmente, rimettere il mandato. Ma si sa, in politica nulla è mai scontato. E mancano ancora 24 ore al consiglio comunale e dunque alla resa (in tutti i sensi) dei conti.
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