Siccità/2: a Malgrate il Lago è a -14cm dallo zero idrometrico, 'spiagge' lungo le sponde
Dopo aver percorso la Valsassina e aver notato come la siccità stia influenzando anche il territorio montuoso lecchese, scendiamo verso valle raggiungendo il lago di Lecco. Lungo il tragitto incontriamo il torrente Caldone, che, raccogliendo le acque delle montagne e dei torrenti sopra la città, la attraversa prima di gettarsi nel Lario.
Raggiungendo il lago, la situazione è, anche solo visivamente chiara. La siccità degli affluenti, le scarse piogge e l’assenza di neve hanno portato il lago a ritirarsi sempre più.
A dare una visione chiara di quello che sarà però l’andamento futuro del lago – in assenza di piogge – è il dato del deflusso delle acque in uscita dal Lario. A fronte del 134metri cubi in ingresso il deflusso delle acque è pari a 182metri cubi al secondo. Una differenza negativa, a svantaggio del lago, che descrive un quadro non dissimile da quello in corso negli altri bacini del nord Italia, dal lago Maggiore al lago d’Iseo e di Garda.
Raggiungendo il lago, la situazione è, anche solo visivamente chiara. La siccità degli affluenti, le scarse piogge e l’assenza di neve hanno portato il lago a ritirarsi sempre più.
Dopo una lieve ripresa nel mese di maggio, l’altezza del lago è continuata a calare. Attualmente, ha toccato i 14 centimetri al di sotto dello zero idrometrico a Malgrate. Il 21 giugno dello scorso anno, il lago era 95 centimetri sopra lo zero idrometrico. Il livello delle acque in località Fortilizio è ancora più basso, pari a 30 centimetri sotto lo zero idrometrico. Lo scorso anno era 86 centimetri al di sopra. Un’ulteriore tendenza alla diminuzione rapida del livello delle acque del Lario è in corso nelle ultime 72 ore. Come noto, a influenzare il livello del lago di Lecco, oltre alle piogge, è l’acqua in arrivo dalle valli alpine e dagli invasi artificiali. Assente la neve sulle vette e complice la situazione di siccità, attualmente il lago registra un afflusso di circa 134
metri cubi d’acqua al secondo, dopo aver toccato, nell’arco delle scorse giornate, anche livelli inferiori. Nel 1976 venne raggiunto l’afflusso medio minimo di 116
metri cubi al secondo.
A dare una visione chiara di quello che sarà però l’andamento futuro del lago – in assenza di piogge – è il dato del deflusso delle acque in uscita dal Lario. A fronte del 134metri cubi in ingresso il deflusso delle acque è pari a 182metri cubi al secondo. Una differenza negativa, a svantaggio del lago, che descrive un quadro non dissimile da quello in corso negli altri bacini del nord Italia, dal lago Maggiore al lago d’Iseo e di Garda.
L.A.