Lecco: 'palate' ad un passante per le deiezioni del cane, a processo
Sarebbe stato malmenato per gli escrementi del suo pastore tedesco. Questo è quanto è emerso fino ad ora nell'ambito del processo scaturito dalla denuncia presentata da un 55enne originario della Repubblica Ceca ma residente a Lecco. L'uomo quest'oggi si è oggi trovato in Tribunale a raccontare di uno scontro dal quale avrebbe rimediato importanti traumi al volto.
Il 29 marzo 2021 era la terza volta che incontrava Nicola L., oggi chiamato davanti al giudice monocratico Giulia Barazzetta per rispondere del reato di lesioni personali aggravate.
"Quel giorno ero a passeggio con il mio cane sul Lungolario Piave, stavo tornando a casa. Ho visto il signor L., fuori da casa sua e l'ho salutato. "Buongiorno un cazzo stronzo" mi ha risposto" così ha iniziato la propria testimonianza la persona offesa, costituitosi anche parte civile assistito dall'avvocato Massimo Panzeri del foro di Lecco.
Avrebbe quindi chiesto all'uomo il motivo della sua aggressività e questi gli sarebbe venuto incontro brandendo un attrezzo da lavoro: "Con questa pala in mano gesticolava, ho avuto un po' di paura per il mio cane, che era pure anziano, più che per me. Gli ho detto di colpirmi se aveva il coraggio di farlo e lui mi ha risposto "No qua davanti a tutti no. Andiamo nel bosco, e lì te la faccio vedere"".
I primi colpi di pala sarebbero volati quando, al sentire i guaiti del cane, il 55enne avrebbe spinto il proprio interlocutore, che nell'avanzare avrebbe pestato le zampe del cane.
Dopo essere stato colpito sul braccio e sulle gambe lo straniero sarebbe in qualche modo riuscito a disarmare il suo aggressore, che a quel punto sarebbe passato direttamente alle mani e l'avrebbe colpito in pieno volto e sulla nuca, prima che dei passanti li dividessero.
La parte civile ha anche parlato delle due volte precedenti in cui ha avuto a che fare con l'odierno imputato: la prima quando il cane aveva fatto i propri bisogni in un'aiuola e si era sentito urlare "la tua merda non la porti a casa?", mentre la seconda volta aveva dovuto riempire il sacchettino per le deiezioni con delle foglie. "Il mio cane si era infilato sotto un cespuglio" ha spiegato al giudice. "Non ha fatto nulla, ma il signore ha iniziato a dirmi "ti faccio vedere io cosa vuol dire prendere per il culo un italiano. Adesso porti a casa la tua merda". Quindi per non avere problemi ho fatto finta di raccogliere qualcosa".
"Sono un musicista diplomato al conservatorio, specializzato nel corno. Dopo questi fatti ho perso la sensibilità al lato destro della mia faccia, sono stato operato e il chirurgo mi ha vietato di suonare" ha concluso il 55enne, che dalla colluttazione ha riportato importanti fratture sotto l'occhio. "Facevo concerti, sono stato anche insegnante al conservatorio di Milano, facevo ogni tanto dei concorsi in Germania. Ora ho dovuto disdire tutto".
L'istruttoria è proseguita con l'escussione di uno dei poliziotti chiamati ad intervenire sul posto il giorno della presunta aggressione e uno dei passanti che aveva contribuito a sedare la lite, poi il giudice Barazzetta ha rinviato al prossimo 11 luglio per proseguire con l'audizione dei testimoni.
Il 29 marzo 2021 era la terza volta che incontrava Nicola L., oggi chiamato davanti al giudice monocratico Giulia Barazzetta per rispondere del reato di lesioni personali aggravate.
"Quel giorno ero a passeggio con il mio cane sul Lungolario Piave, stavo tornando a casa. Ho visto il signor L., fuori da casa sua e l'ho salutato. "Buongiorno un cazzo stronzo" mi ha risposto" così ha iniziato la propria testimonianza la persona offesa, costituitosi anche parte civile assistito dall'avvocato Massimo Panzeri del foro di Lecco.
Avrebbe quindi chiesto all'uomo il motivo della sua aggressività e questi gli sarebbe venuto incontro brandendo un attrezzo da lavoro: "Con questa pala in mano gesticolava, ho avuto un po' di paura per il mio cane, che era pure anziano, più che per me. Gli ho detto di colpirmi se aveva il coraggio di farlo e lui mi ha risposto "No qua davanti a tutti no. Andiamo nel bosco, e lì te la faccio vedere"".
I primi colpi di pala sarebbero volati quando, al sentire i guaiti del cane, il 55enne avrebbe spinto il proprio interlocutore, che nell'avanzare avrebbe pestato le zampe del cane.
Dopo essere stato colpito sul braccio e sulle gambe lo straniero sarebbe in qualche modo riuscito a disarmare il suo aggressore, che a quel punto sarebbe passato direttamente alle mani e l'avrebbe colpito in pieno volto e sulla nuca, prima che dei passanti li dividessero.
La parte civile ha anche parlato delle due volte precedenti in cui ha avuto a che fare con l'odierno imputato: la prima quando il cane aveva fatto i propri bisogni in un'aiuola e si era sentito urlare "la tua merda non la porti a casa?", mentre la seconda volta aveva dovuto riempire il sacchettino per le deiezioni con delle foglie. "Il mio cane si era infilato sotto un cespuglio" ha spiegato al giudice. "Non ha fatto nulla, ma il signore ha iniziato a dirmi "ti faccio vedere io cosa vuol dire prendere per il culo un italiano. Adesso porti a casa la tua merda". Quindi per non avere problemi ho fatto finta di raccogliere qualcosa".
"Sono un musicista diplomato al conservatorio, specializzato nel corno. Dopo questi fatti ho perso la sensibilità al lato destro della mia faccia, sono stato operato e il chirurgo mi ha vietato di suonare" ha concluso il 55enne, che dalla colluttazione ha riportato importanti fratture sotto l'occhio. "Facevo concerti, sono stato anche insegnante al conservatorio di Milano, facevo ogni tanto dei concorsi in Germania. Ora ho dovuto disdire tutto".
L'istruttoria è proseguita con l'escussione di uno dei poliziotti chiamati ad intervenire sul posto il giorno della presunta aggressione e uno dei passanti che aveva contribuito a sedare la lite, poi il giudice Barazzetta ha rinviato al prossimo 11 luglio per proseguire con l'audizione dei testimoni.
F.F.