Pescate: pugno alla ex, galbiatese condananto a 9 mesi
Colpevole per il solo reato di lesioni: così ha deciso il giudice Giulia Barazzetta, che ha oggi condannato a 9 mesi di reclusione A.C., il galbiatese, classe 1966, accusato dalla Procura di Lecco di aver aggredito la ex fidanzata. Assolto, invece, per i restanti capi d'imputazione (furto e stalking) a lui ascritti a seguito della denuncia della donna.
Il procedimento è scaturito da una furiosa lite avvenuta fra i due – che dal 2013 avrebbero intrattenuto secondo quanto emerso nella fase istruttoria una relazione a dir poco burrascosa – il 7 luglio del 2018.
Stando a quanto riportato in querela, i due si trovavano nel camper di lui in un parcheggio di Pescate quando i toni si sarebbero accesi e il 56enne si sarebbe impossessato del telefono della compagna, che a quel punto avrebbe reagito buttandogli a terra il pc. A sua volta l'odierno imputato avrebbe tirato un pugno in pieno volto alla ex. Fuggita in un bar di Olginate dove aveva ricevuto soccorso, da quel giorno la donna, secondo quando dichiarato, non avrebbe più voluto sapere nulla del compagno, che però avrebbe continuato ad importunarla con fiori, biglietti, appostamenti sotto casa e scritte sui muri.
Per quanto riguarda la persona offesa, peraltro costituitasi parte civile in questo processo e rappresentata dall'avvocato Andrea Artusi del foro di Lecco, il giudice ha condannato il galbiatese (difeso in aula dall'avvocato Simona Crippa del foro di Lecco) al risarcimento dei danni da lei subiti per una somma di 5.000 euro.
Il procedimento è scaturito da una furiosa lite avvenuta fra i due – che dal 2013 avrebbero intrattenuto secondo quanto emerso nella fase istruttoria una relazione a dir poco burrascosa – il 7 luglio del 2018.
Stando a quanto riportato in querela, i due si trovavano nel camper di lui in un parcheggio di Pescate quando i toni si sarebbero accesi e il 56enne si sarebbe impossessato del telefono della compagna, che a quel punto avrebbe reagito buttandogli a terra il pc. A sua volta l'odierno imputato avrebbe tirato un pugno in pieno volto alla ex. Fuggita in un bar di Olginate dove aveva ricevuto soccorso, da quel giorno la donna, secondo quando dichiarato, non avrebbe più voluto sapere nulla del compagno, che però avrebbe continuato ad importunarla con fiori, biglietti, appostamenti sotto casa e scritte sui muri.
Per quanto riguarda la persona offesa, peraltro costituitasi parte civile in questo processo e rappresentata dall'avvocato Andrea Artusi del foro di Lecco, il giudice ha condannato il galbiatese (difeso in aula dall'avvocato Simona Crippa del foro di Lecco) al risarcimento dei danni da lei subiti per una somma di 5.000 euro.