Lecco oggi è davvero 'Land of Colors': il Pride con il suo primo corteo anima la città portando 'Diritti in piazza', per tutti

Lecco, Land of colors? Oggi sicuramente sì. La città è tornata a tingersi di arcobaleno, ospitando il secondo Lecco Pride. Se lo scorso anno l'onda lunga della pandemia aveva costretto gli organizzatori a "contingentare" la manifestazione (comunque già ben riuscita e partecipata), in questo torrido sabato pomeriggio di metà giugno la comunità LGBT+ della provincia ha potuto esprimere se stessa davvero senza... barriere di sorta.

Con tanti supporter – a vario titolo – ad ingrossarne le file, con mamme pronte ad accompagnare i figli e gli scout (Lecco 3 e Valmadrera) presenti, in divisa, a ricordare come al giorno d'oggi occorrano, per l'appunto, “ponti non muri” come scritto su uno striscione finito per mischiarsi a decine di altri cartelloni dal contenuto anche goliardico se non volutamente provocatorio.

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Un Pride dunque, quello odierno, per davvero festoso, coinvolgente e rispettoso - verso le differenze ma anche verso l'ambiente - come da auspicio dei suoi promotori. “Diritti in Piazza” lo slogan scelto e ribadito con il corteo – il primo per Lecco - che, snodandosi dal Politecnico, ha imboccato poi il Lungolago – dove in diversi ne aspettavano il passaggio – per raggiungere, dopo aver sfilato ai piedi della basilica, il centro da via Cavour: un ingresso trionfale, insomma, nel salotto buono cittadino con destinazione piazza Garibaldi dove, sul palco allestito all'ombra del Teatro della Società, si sono alternati discorsi e musica dal vivo.

Dalila Maniaci

“Questo Pride – ha detto Dalila Maniaci, Presidente dell'Associazione Renzo e Lucio – è voluto per celebrare i diritti di tutti, per celebrare tutte le persone, non solo quelle LGBT+, ma davvero tutte quelle che, per un motivo o per l'altro, vivono una condizione che non hanno potuto scegliere”.

I gruppi scout

Davvero buona la risposta di Lecco in termini di partecipazione, con una fascia tricolore – quella indossata dal consigliere comunale di Abbadia Lariana Pietro Radaelli – e tanto tanto “arcobaleno”, (tra bandiere, volti pitturati, borse, calzini) arricchito anche con gli immancabili lustrini. Nel serpentone, vivacizzato dagli intramontabili tormentoni musicali con Raffaella Carrà ancora in grado di far scatenare chiunque, tanti ragazzini (“a me la foto no, i miei non sanno che sono qui” è risuonato, purtroppo anche quest'anno come già nel 2021) in un crescendo anagrafico, fino ad arrivare agli storici attivisti con gli occhi pieni di orgoglio per questo Pride, finalmente tale, a Lecco.

Maniaci si è detta non sorpresa per l'affluenza davvero ottima: “Ci aspettavamo tanto persone, tanto colore, tanta vivacità perché – la sua chiosa - sapevamo che la città ha bisogno del Pride”.

Il sindaco sul palco con assessori e consiglieri

Dello stesso avviso il sindaco Mauro Gattinoni, salito sul palco insieme a una schiera di assessori e consiglieri della sua maggioranza: "Ecco, dunque, dopo aver osservato, ascoltato e approfondito, ben consapevole della responsabilità in capo a chi riveste ruoli istituzionali, al di là delle pur legittime opinioni o sensibilità personali, ho il dovere di mettere in pratica quei principi fondamentali della convivenza civile, principi improntati al rispetto, all’accoglienza, all’inclusione. Quindi, rispondendo a quel "ma il Pride, è proprio il caso di farlo?", concludo ancor più convinto: sì, del Pride anche a Lecco, c’è bisogno. Il Comune di Lecco è con voi, il vostro Sindaco è con voi, orgoglioso di questa piazza".
Appuntamento al prossimo anno allora!!

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A.M.
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