Valgreghentino dice addio a Cesare Perego, 'uomo capace di grandi relazioni, con lo sguardo buono e un sorriso gioioso'

Grande commozione nel pomeriggio di oggi a Valgreghentino, dove in tantissimi si sono riuniti in Chiesa Parrocchiale per dare l'ultimo saluto a Cesare Perego, volto conosciutissimo su tutto il territorio in qualità di ex presidente della Comunità Lario Orientale Valle San Martino, consigliere comunale e tuttora "numero uno" del Parco Minerario dei Piani Resinelli, il luogo dove si era recato giusto giovedì, in un giorno come tanti altri, prima di essere colto da un improvviso malore che non gli ha lasciato scampo.


Nel riquadro Cesare Perego

In Chiesa anche numerosi esponenti della politica locale, dal sindaco di Valgreghentino Matteo Colombo a quello di Olginate Marco Passoni (con i suoi predecessori Italo Bruseghini e Antonio Gilardi, nonchè il capogruppo di minoranza Riccardo De Capitani), così come il primo cittadino di Valmadrera Antonio Rusconi (che già aveva voluto dedicargli un commosso ricordo), il consigliere provinciale Stefano Simonetti, Corrado Valsecchi di Appello per Lecco e Beppe Mauri dell'Autorità di Bacino.



"Non avremmo voluto essere qui oggi, con un'intera comunità raccolta nel dolore" ha esordito don Paolo Ventura durante l'omelia. "Ma non dobbiamo avere paura delle lacrime, che ci ricordano le nostre fragilità e ci dicono che siamo umani, pensati da Dio per fare esperienze di resurrezione. In questo momento è difficile articolare parole che possano sostenere i nostri tanti perché: forse solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono atteggiamenti giusti. Cesare era un uomo dallo sguardo buono, dal sorriso gioioso. Ha dato e profuso tanto non solo per la sua famiglia ma anche per tanta altra gente, senza mai dire di no a nessuno. Lo ha fatto anche per le nostre comunità parrocchiali, in un servizio sempre prezioso e preciso. Dico la verità, io perdo una colonna. Ogni volta che alzavo il telefono e lo chiamavo lui mi diceva: "Non agitarti, ci penso io", ed ero tranquillo. Cesare c'era sempre. Ieri sera sono uscito in giardino e ho pensato: "Adesso chi mi sistemerà gli ulivi, chi riparerà i tubi danneggiati?". Rivolgergli un grazie forse è ancora poco, ma di fronte alla tristezza del cuore è giusto lasciar risuonare la parola di Dio, senza la pretesa che sia una risposta alle tante domande, ma con il solo desiderio che consoli il nostro cuore con la speranza cristiana".



"Con il suo sorriso, la sua amabilità e sincerità d'animo, oggi Cesare ci ripete di essere lieti" ha concluso il parroco. "Era sempre gioioso, capace di grandi relazioni ma sostenute da una sincera affabilità, non era uno da protocolli. Ha agito come voleva Gesù, con umiltà di cuore e semplicità. La nostra fede ci ricorda che la morte è vinta dall'amore. Siamo chiamati alla vita eterna, ma la vita di per sè resta un mistero".



Commossi anche i ricordi di coloro che si sono alternati sull'altare al termine della funzione, dopo un breve ma emozionante omaggio musicale a cura del maestro dei Picett del Grenta Gabriele Bolis, sulle note di "Amazing Grace". "Per noi è stato un onore averti conosciuto e aver collaborato con te" ha detto Anna Clara Bassani, alla guida del gruppo di minoranza valgreghentinese "Progetto Futuro" con cui lo stesso Cesare Perego si era ricandidato come consigliere alle amministrative del 2019, senza però riuscire ad essere eletto. "Porteremo nel cuore la tua disponibilità, competenza e umiltà, il tuo rispetto del territorio, il desiderio di mantenere vivo il passato e la capacità di guardare oltre per progettare il domani. Ci mancherà la tua memoria storica, che spesso ci aiutava a dissipare dubbi e perplessità. Ci terremo stretti i tuoi consigli, la tua visione di una politica attiva, critica e costruttiva, nonchè le tue idee innovative per Valgreghentino, cercando di realizzarle con il tuo sorriso".



"La vita è come un viaggio in treno, con stazioni, fermate e incidenti di percorso" ha poi affermato una famigliare. "In qualche momento i nostri genitori scenderanno, ma nel frattempo saliranno altre persone, più o meno significative: amici, figli, l'amore della nostra vita. Molti lasceranno un vuoto, altri passeranno inosservati. La buona riuscita del viaggio consiste nell'avere buone relazioni con tutti i passeggeri. Non sappiamo quando scenderemo, per questo dobbiamo amare, perdonare, offrire il meglio di noi, per lasciare bei ricordi a chi continuerà il tragitto. Grazie, Cesare, per essere stato un grande compagno di avventura: con te il viaggio è stato una gioia, ma ora qualcuno ti sta già aspettando a braccia aperte. E siamo sicuri che, quando ti sentirai chiedere: "È tutto a posto?", tu risponderai: "È tutto a posto fratello, ci penso io"".
E ancora: "Giovedì abbiamo perso un secondo zio. Vogliamo ricordarti nei momenti in cui non sapevi dire di no a niente, quando eri sempre impegnato in qualcosa, instancabile com'eri. Mancherai tanto a chi ha avuto il privilegio di conoscerti. Sicuramente ti dispiacerà lasciarci qui, ma noi non possiamo fare altro che portarti come esempio. Arrivederci zio, vola libero come il vento e corri ad abbracciare il nostro gigante buono (il fratello Giovanni Battista, anch'egli scomparso prematuramente nel dicembre 2020, ndr.)".



Al termine della celebrazione, il feretro di Cesare Perego è stato accompagnato sul sagrato della Chiesa Parrocchiale per un'ultima preghiera e un abbraccio ai famigliari più stretti, a partire dalla moglie Bambina e dal figlio Gabriele, per poi essere trasferito alla cremazione.
B.P.
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