Inseguimento da Lierna a Bosisio sulla ss36: 27enne patteggia 10 mesi
Solo due mesi fa il giudice Giulia Barazzetta rigettava la richiesta di patteggiamento a 9 mesi per Pio Waldo, Il 27enne di origini boliviane arrestato domenica 13 marzo dopo un rocambolesco inseguimento sulla ss36 da Lierna fino a Bosisio Parini. Oggi, al terzo tentativo di trovare un accordo sulla pena da applicare al giovane, il giudice Gianluca Piantadosi ha finalmente accettato la richiesta di applicazione della pena per 10 mesi di reclusione, con sospensione condizionale subordinata allo svolgimento di lavori di pubblica utilità presso l'ENPA di Monza.
Wando, difeso in aula dall'avvocato Luigi Taruselli del foro di Lecco, veniva accusato di lesioni aggravate, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Questa la ricostruzione dei fatti secondo la Procura lecchese: il 13 marzo alla centrale operativa della Polizia Stradale erano giunte diverse segnalazioni di una Hyundai che sulla superstrada avrebbe messo in atto una serie di manovre pericolose per gli automobilisti in transito. Così gli agenti della Polstrada di Bellano erano partiti all'inseguimento del veicolo, intimando inutilmente l' "alt" al conducente ed anzi, finendo per essere loro stessi speronati e spinti contro il new jersey di cemento. Nemmeno il traffico che sembrava aver rallentato la folle corsa del boliviano sarebbe riuscito a fermarlo: mentre un operante stava scendendo dalla propria vettura, sarebbe ripartito a folle velocità urtando lo sportello ed incastrando l'agente, che ha così riportato lesioni guaribili in 10 giorni. Prima di essere fermato definitivamente a Bosisio Parini, il 27enne avrebbe anche lanciato addosso alla pattuglia delle bottiglie di plastica e di vetro e ferito un secondo poliziotto che gli avrebbe impedito nuovamente fuga infilando una mano nell'abitacolo.
Già risarcito uno dei due agenti feriti, anche il danno alla vettura sarebbe stato sanato dall'assicurazione del giovane. Mancava solo il verdetto di oggi a chiudere la vicenda giudiziaria.
Wando, difeso in aula dall'avvocato Luigi Taruselli del foro di Lecco, veniva accusato di lesioni aggravate, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Questa la ricostruzione dei fatti secondo la Procura lecchese: il 13 marzo alla centrale operativa della Polizia Stradale erano giunte diverse segnalazioni di una Hyundai che sulla superstrada avrebbe messo in atto una serie di manovre pericolose per gli automobilisti in transito. Così gli agenti della Polstrada di Bellano erano partiti all'inseguimento del veicolo, intimando inutilmente l' "alt" al conducente ed anzi, finendo per essere loro stessi speronati e spinti contro il new jersey di cemento. Nemmeno il traffico che sembrava aver rallentato la folle corsa del boliviano sarebbe riuscito a fermarlo: mentre un operante stava scendendo dalla propria vettura, sarebbe ripartito a folle velocità urtando lo sportello ed incastrando l'agente, che ha così riportato lesioni guaribili in 10 giorni. Prima di essere fermato definitivamente a Bosisio Parini, il 27enne avrebbe anche lanciato addosso alla pattuglia delle bottiglie di plastica e di vetro e ferito un secondo poliziotto che gli avrebbe impedito nuovamente fuga infilando una mano nell'abitacolo.
Già risarcito uno dei due agenti feriti, anche il danno alla vettura sarebbe stato sanato dall'assicurazione del giovane. Mancava solo il verdetto di oggi a chiudere la vicenda giudiziaria.