L'istruttoria si era aperta due anni fa, nel mese di settembre, venendo poi "allungata" dalla richiesta di sottoporre a perizia i telefoni dei coinvolti, per avere riscontri oggettivi alle loro versioni, discordanti. Si è chiuso ieri pomeriggio in Tribunale a Lecco il processo a carico di un dominicano, classe 1984, chiamato a rispondere delle pesanti accuse di violenza sessuale e atti persecutori nei confronti della sua ex, una bella ragazza anch'ella di origini straniere, residente in città, costituitasi parte civile per il tramite dell'avvocato Enrico Giarda. I fatti oggetto del procedimento risalgono al 2017-2018 quando una "normale frequentazione" sarebbe degenerata, proiettando la vittima in un incubo. Secondo quando denunciato dalla donna - il processo si è svolto a porte chiuse - il compagno avrebbe iniziato infatti ad assumere nei suoi confronti atteggiamenti aggressivi, con la relazione più volte interrotta, in un tira e molla culminato - a detta della ragazza - con un rapporto sessuale imposto dall'uomo. Ma non solo. Il dominicano - residente a Milano - avrebbe messo in atto anche appostamenti per avvicinare, dopo la rottura, la giovane, tempestandola di messaggi e telefonate fino ad un tentativo di intrusione a casa della ex, arrivata a non uscire più temendo per la propria incolumità, non portando nemmeno la figlioletta a scuola per timore di incontrare il suo stalker. Come già da richiesta della Procura, ieri, alla luce delle testimonianze e delle perizie, il collegio giudicante ha condannato il 38enne a un anno e sei mesi per il solo reato di atti persecutori, assolvendolo invece per quanto attiene la violenza sessuale.
A.M.