In viaggio a tempo indeterminato/234: montagne russe... in Cappadocia

Le montagne russe.
È con questa immagine che descriverei la nostra avventura in Cappadocia.
Siamo nella parte più famosa e turistica della Turchia, proprio nel cuore del Paese, sull'altopiano dell'Anatolia.
Praticamente nella zona che ti indica Google se scrivi su Maps "Turchia".
E in questa distesa color sabbia si vive proprio come su una giostra in cui si sale in alto fino ad avere le vertigini e poi si scende così in basso da sentirsi nella pancia della terra.
In Cappadocia le giornate iniziano presto, quando è ancora buio. Ad illuminare il cielo ci pensano centinaia di mongolfiere colorate che piano piano si alzano in volo.
È la prima volta che vedo una mongolfiera così da vicino ed è molto più grande e rumorosa di quanto mi aspettassi.
Centinaia di palloni colorati si alzano nel cielo della Cappadocia ogni mattina e sembra volino spinti dalla magia e trasportati dal vento.
Le mongolfiere oggi sono il simbolo di questa zona del Paese, che deve la sua fortuna anche ai social network.
Nonostante il costo (140€ a persona per 1 ora di volo) migliaia di persone da tutto il mondo vengono proprio fino qui per vivere questa esperienza e osservare dall'alto delle formazioni rocciose particolari e uniche.

Dicevamo però che questa zona del mondo ti fa sentire come su un ottovolante.
E così dopo aver iniziato in alto nel cielo con le mongolfiere, ci si catapulta 85 metri sottoterra.
In Cappadocia, infatti, si trovano moltissime città sotterranee.
Sono state scavate nel corso dei secoli, dalle popolazioni che abitavano la zona per proteggersi da attacchi nemici.
Derinkuyu, la più grande città sotterranea del mondo, poteva ospitare fino a 20.000 persone e aveva davvero tutto per soddisfare il fabbisogno di un'intera città.
Scendere in quegli stretti e angusti passaggi è stata indubbiamente una delle esperienze più claustrofobiche della mia vita.
Ad ogni passo l'aria si faceva più pesante, la luce più fioca e la temperatura più bassa.
Era come se il mondo esterno si allontanasse sempre di più e i rumori sparissero.
Una sorta di realtà parallela in cui si vive senza luce del sole e l'aria che si respira è quella di un buco aperto molti metri più in alto.

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In alto con le mongolfiere e poi in basso nella città sotterranea e poi di nuovo su a osservare i camini delle fate.
Sono delle formazioni rocciose dalle forme bizzarre così chiamate perché in passato si pensava che sotto queste rocce appuntite vivessero le fate e quelli fossero i camini delle loro case.
Amo quando l'uomo cerca di spiegare le prodezze della natura con favole e leggende.
Rende il tutto decisamente più affascinante.
Devo ammettere,  però, che in passato erano più romantici e poetici di oggi.
Adesso la valle dove si trovano centinaia di camini delle fate viene chiamata "love valley" perché qualcuno deve aver notato che la particolare forma ricorda anche altro...

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Ma se per guardare i camini abbiamo alzato la testa verso il cielo, ecco che la meraviglia di questo luogo ci porta ad abbassare di nuovo il capo per infilarci in chiese e monasteri scavati nella roccia.
Tra queste rocce, infatti, le prime comunità cristiane si sono nascoste e protette.
E hanno costruito, scavando nel tufo, luoghi di culto sopravvissuti al tempo e ai cambiamenti.

Mongolfiere, città sotterranee, camini delle fate e cattedrali scavate nella roccia... se non l'avessi visto con i miei occhi, farei fatica a crederci.
Penserei piuttosto allo scherzo di un talentuoso scrittore che ha immaginato un mondo dove la magia colma lo spazio tra il cielo delle mongolfiere e il buio della profondità della terra.
E invece è tutto reale, tutto da esplorare, da vivere e conoscere. Ed è proprio lì sotto la parola "Turchia" della mappa di Google.
Angela&Paolo
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