Lecco: al rinnovo la convenzione con le scuole paritarie, la maggioranza rischia
Doveva arrivare il momento in cui le varie anime interne alla variegata maggioranza Gattinoniana si sarebbero trovate a una quasi impossibile sintesi di fronte a un punto della Campagna Elettorale 2020 che l'attuale Sindaco aveva tanto promesso quanto dato per scontato.
La Convenzione con le scuole materne va a rinnovo quest'anno dopo aver celebrato il suo 35esimo anno. Una convenzione importante per l'educazione lecchese ma anche per il Bilancio di Lecco con una base annua di 1.400.000 euro, comunque un terzo di quanto costerebbe allo Stato un servizio equivalente.
L'Associazione che racchiude le scuole materne ha certificato il probabile fallimento di molte scuole se non ci sarà un aumento a coprire i costi della disabilità e delle maggiori spese fisse di utenze e contratti, drammaticamente aumentate nonostante il minor numero di bambini. La Giunta ha ripetutamente risposto picche non accettando nessuna delle richieste.
E qui inizia il risiko politico.
All'opposto è noto come l'ala moderata del PD, più Briviana che Gattinoniana ma orfana del peso politico di Francesca Bonacina, sia molto sensibile al tema al punto di paventare voti in dissenso se nessuna richiesta dei Presidenti verrà accolta. In mezzo a loro c'è il mare magnum dei peones di maggioranza, per la prima volta chiamati direttamente a prendere una posizione politica e personale tra imbarazzo e stupore, come fosse scontato votare a favore senza pensarci troppo a qualsiasi cosa proponga la giunta...
Il centrodestra, da sempre favorevole alla Convenzione e vicina alle posizioni delle materne, sembra attendere per godersi i fuochi d'artificio in maggioranza. Anche se le sfumature interne non mancano tra chi è pronto a intervenire lavorando per una mediazione che salvi le materne evitando che diventi uno scontro ideologico, e chi propende al "muoia Sansone con
tutti i Filistei", memore che in mezzo a chi ora chiede una mano ci sono quei 30 voti di scarto della sconfitta alle comunali.
Gattinoni dovrà scegliere chi scontentare qualcuno tra Presidenti delle Materne, i 100 firmatari della Lettera a Sostegno della sua candidatura improntata proprio sul tema paritarie, oppure l'ala più sinistra della maggioranza.
Sarà anche un banco di prova della dignità e utilità del Consiglio, per una volta chiamato a dare prova di sé e dimostrare se le parti in gioco (soprattutto i partiti) sono capaci solo di trovare accordi solo quando si parla di partecipate…
La Convenzione con le scuole materne va a rinnovo quest'anno dopo aver celebrato il suo 35esimo anno. Una convenzione importante per l'educazione lecchese ma anche per il Bilancio di Lecco con una base annua di 1.400.000 euro, comunque un terzo di quanto costerebbe allo Stato un servizio equivalente.
L'Associazione che racchiude le scuole materne ha certificato il probabile fallimento di molte scuole se non ci sarà un aumento a coprire i costi della disabilità e delle maggiori spese fisse di utenze e contratti, drammaticamente aumentate nonostante il minor numero di bambini. La Giunta ha ripetutamente risposto picche non accettando nessuna delle richieste.
E qui inizia il risiko politico.
I presidenti, molti dei quali non è un mistero abbiano apertamente sostenuto Gattinoni e le sue promesse in campagna elettorale, hanno scritto ai Consiglieri bypassando il Sindaco e appellandosi ad un senso di responsabilità e posizione di dissenso rispetto all'Esecutivo mai visto in questo anno e mezzo.
Il sindaco Mauro Gattinoni e il consigliere Alberto Anghileri
In casa maggioranza non è un mistero la posizione di Anghileri e dei suoi, che per anni con Brivio ha avversato la Convenzione per poi convertirsi una volta entrato in maggioranza con un "va bene cosi ma non uno di più".All'opposto è noto come l'ala moderata del PD, più Briviana che Gattinoniana ma orfana del peso politico di Francesca Bonacina, sia molto sensibile al tema al punto di paventare voti in dissenso se nessuna richiesta dei Presidenti verrà accolta. In mezzo a loro c'è il mare magnum dei peones di maggioranza, per la prima volta chiamati direttamente a prendere una posizione politica e personale tra imbarazzo e stupore, come fosse scontato votare a favore senza pensarci troppo a qualsiasi cosa proponga la giunta...
Il centrodestra, da sempre favorevole alla Convenzione e vicina alle posizioni delle materne, sembra attendere per godersi i fuochi d'artificio in maggioranza. Anche se le sfumature interne non mancano tra chi è pronto a intervenire lavorando per una mediazione che salvi le materne evitando che diventi uno scontro ideologico, e chi propende al "muoia Sansone con
tutti i Filistei", memore che in mezzo a chi ora chiede una mano ci sono quei 30 voti di scarto della sconfitta alle comunali.
Gattinoni dovrà scegliere chi scontentare qualcuno tra Presidenti delle Materne, i 100 firmatari della Lettera a Sostegno della sua candidatura improntata proprio sul tema paritarie, oppure l'ala più sinistra della maggioranza.
Sarà anche un banco di prova della dignità e utilità del Consiglio, per una volta chiamato a dare prova di sé e dimostrare se le parti in gioco (soprattutto i partiti) sono capaci solo di trovare accordi solo quando si parla di partecipate…