'Eravamo tutti amici', rimpatriata a 50 anni dalla promozione del Lecco in B

Mezzo secolo sul filo delle rimembranze. È stata celebrata questa mattina alla Canottieri Lecco la ricorrenza della promozione in serie B 1971/72, ultima grande impresa dell'Aquila. L'evento è stato organizzato dall'Associazione Blucelesti 1977 presieduta da Davide Ferrari,  in collaborazione con il giornalista Marco Corti e Antonello Longoni, figlio dell'indimenticato Ciccio, condottiero di quella compagine da sogno.

“Per i festeggiamenti è stata scelta la Canottieri perché proprio qui sono nati i colori blucelesti”  ha puntalizzato Marco Corti che poi ha snocciolato i numeri di quel torneo vinto con pieno merito. “I blucelesti si imposero con il maggior numero di gol realizzati, 48 in 37 gare, di vittorie casalinghe. 12 come Solbiatese e Venezia, di successi in trasferta, 6, miglior quoziente reti, 2 e media inglese, -5, miglior bilancio di punti in trasferta, 21, minor numero di gol subiti, 24 come il Verbania e di partite perse, 5”. 

Attilio Bravi

E allora come non ricordare i dribbling ubriacanti di Marchi, la visione di gioco di  Frank, l'eclettismo di Jaconi, la caparbietà di Goffi, l'esperienza di Bravi e Sacchi, l'esuberanza atletica di Tam, la dirompenza di Chinellato, il senso euclideo di Giavara, la solidità di Motta, la sicurezza tra i pali di Meraviglia e l'apporto prezioso di Casiraghi, Marcelli, Pomaro, Rota, Colombo, Belloli.  Era  quello un gruppo coeso. Guidato con polso fermo dal lecchese doc Angelo “Ciccio” Longoni che da giocatore aveva vestito le maglie della nazionale azzurra, del Milan, Atalanta, Lazio e dello stesso Lecco.
La rimpatriata, come sempre accadde, si è trasformata in una rievocazione del tempo trascorso, ammantata dall'inevitabile velo di nostalgia. “Ho vissuto gli anni migliori a Lecco – ha dichiarato il portiere Giuseppe Meraviglia, 336 presenze in bluceleste – Rammento la colonna di tifosi che ci scortò da Seregno fino in città dopo la promozione conquistata”.

Faustino Goffi con Angelo Battazza

“Di Lecco conservo stupendi ricordi - ha aggiunto Lauro Pomaro - Ho avuto modo, in seguito, di frequentare le sue bellissime montagne, dal Resegone alla Grigna. Gli ingredienti per la promozione esistevano tutti in quel campionato perché eravamo un bel gruppo”.
I termini amicizia e unità sono ricorsi spesso nelle parole dei “vecchi leoni” blucelesti. Come è emersa la gratitudine verso un allenatore, Ciccio Longoni, che seppe plasmare la squadra, infondendo i valori dello sport e dell'abnegazione. “Eravamo tutti amici” ha dichiarato Attilio Bravi. “E' stata una magnifica avventura, grazie a un allenatore che era più di un amico” gli ha fatto eco Luigi Giavara. “Non partivamo da favoriti, ma eravamo una squadra vera” ha affermato Giovanni Sacchi, capitano e anima del Lecco, con la bellezza di 402 presenze in quattordici stagioni.

Battazza, Motta, Goffi e un tifoso

Purtroppo alcuni protagonisti di quegli anni dorati ci hanno lasciato. Ora sono lassù a rincorrere un pallone tra le nuvole e vivono nella memoria del popolo bluceleste.    
“Non sono più tra noi Bruno Chinellato, Alfonso Marcelli, Ilario Frank, l'allenatore Angelo Longoni, il massaggiatore Giancarlo Tonelli, il viceallenatore Nino Meregalli,  il presidentissimo Mario Ceppi” ha rammentato Marco Corti.
R.F.
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