La Cassazione: il processo alle 2 Iene per Gilardi si potrà fare 'serenamente' a Lecco
Carlo Gilardi
Incardinato a Lecco, al cospetto del giudice monocratico Gianluca Piantadosi, le difese Palmieri e Bizzarri avevano chiesto che il processo fosse trasferito altrove. "Senza alimentare alcuna polemica - aveva spiegato l'avvocato Stefano Toniolo, legale dell'inviata de Le Iene, a margine della prima udienza celebrata presso il Palazzo di Giustizia di Corso Promessi Sposi lo scorso 11 febbraio - abbiamo fatto presente le varie situazioni sia di possibile turbativa dell'aspetto pubblico del processo, sia anche di possibili condizionamenti rispetto alle scelte che dovrà assumere il giudice rispetto a un processo che riguarda indirettamente un suo collega”. Il riferimento era chiaramente alla dottoressa Marta Paganini, il giudice tutelare del Tribunale di Lecco che ha nominato l'avvocato Elena Barra come amministratore di sostegno del professor Carlo Gilardi. “Con questo non vogliamo dire che questo giudici si sia assolutamente esposto. È una questione teorica, non ad personam. Però ci sembra anche una questione di buon senso che non sia questo Tribunale a decidere questa fattispecie”.
Di diverso avviso - come già l'avvocato Elena Ammannato, parte civile per la collega Elena Barra - la Suprema Corte. La Cassazione ha rigettato infatti l'istanza di remissione del processo, ritenendo che non sussiste il "legittimo sospetto" come anche che la situazione locale possa influire in qualche modo sull'imparzialità del giudice. Il fascicolo resta dunque in città (e le ricorrenti dovranno pagare 3.000 euro alla cassa delle ammende). Alla luce di tale pronuncia, è già stata ricalendarizzata l'udienza fissata per il 30 settembre. Si tornerà in Aula, già il 24 giugno.
A.M.