Camera Penale, referendum: alla Giustizia servono 'rimedi'. Un confronto a Lecco il 9


C’è chi ha già addossato “la colpa” alla Consulta che, cassando i quesiti sulla cannabis e l’eutanasia avrebbe tagliato le gambe all’interesse e dunque all’affluenza, facendo di fatto fallire sul nascere il Referedum. E c’è chi accusa la Lega – promotrice della raccolta firme, insieme ai Radicali – di essersi sfilata annusando appunto la débâcle. Il silenzio caduto sull’appuntamento con le urne del prossimo 12 giugno, da qualsiasi parte si voglia rigirare la frittata, è abbastanza evidente. A tal proprosito, sul nostro territorio, anche la Camera Penale di Como e Lecco interviene affinchè “si parli” del Referendum sulla Giustizia, permettendo alla cittadinanza di maturare consapevolmente la decisione se ritirare o meno le schede e nel caso se votare poi Sì o No.
“Si tratta di cinque quesiti che, al di là dei tecnicismi giuridici, sono destinati a dare un segnale significativo  – quale che sia l’esito della consultazione – rispetto al sentimento pubblico in materia giudiziaria” spiega in una nota l’Associazione dei penalisti dei due rami del Lago.
“Lo strumento del referendum è una potente e irrinunciabile forma di espressione democratica della cittadinanza nella partecipazione alla formazione della vita pubblica e non può essere relegato a una sorta di “soprammobile” inutile e costoso. La Camera Penale di Como e Lecco, condividendo l’allarme sollevato dal Presidente della Giunta dell’Unione delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza, non può astenersi dal sottolineare il preoccupante silenzio che, ormai a pochi giorni dalla data del referendum, continua ad avvolgere i relativi temi. Il dato obiettivo generale ricavabile da questi referendum è quello di un segnale di malessere profondo, sotto gli occhi di tutti, del sistema giudiziario, rispetto al quale non vanno trovati colpevoli, ma rimedi”.
La Camera Penale di Como e Lecco intende quindi, in un’ottica divulgativa e di confronto dialettico, partecipare e vivacizzare il fin qui scarso dibattito attorno al complessivo tema giustizia, “analizzando le implicazioni dei singoli quesiti referendari, come non si può certo effettuare in poche righe scritte, avendo, quindi, favorevolmente raccolto l’invito formulato da più parti di impegnarsi in alcuni incontri pubblici con la cittadinanza”.
In particolare il primo si terrà a Erba domenica 5 giugno presso Lariofiere, a partire dalle 17.00: verranno dati spazio e voce alle ragioni del Sì e del No. Sarà moderato dalla Sen. Erica Rivolta e si confronteranno Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e tra i promotori referendari e il Dott. Mariano Fadda Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Como, nonchè Presidente della Sottosezione di Como dell’Associazione Nazionale Magistrati. La Camera Penale di Como e Lecco interverrà con il Presidente Avv. Edoardo Pacia e con il Segretario Avv. Elisabetta Frigerio.
Il numero uno, con i consigliere Avv. Davide Brambilla, il giorno successivo, 6 giugno, poi sarà anche alla conferenza promossa dal Comune di Appiano Gentile – ore 20.30 - moderata dell’Avv. Anna Gallina.
A Lecco, invece, l’appuntamento è per giovedì 9, a Palazzo Falk (in Piazza Garibaldi, ore 20.30). Un incontro, organizzato dal Comitato Referendario a favore del Sì, in cui, ulteriormente, verranno confrontate le ragioni a favore e contro l’iniziativa, con la partecipazione dell’Avv. Edoardo Pacia e del Vice Presidente della Camera Penale, Avv. Stefano Pelizzari nonchè del Dott. Colasanti, Giudice presso il Tribunale di Lecco e Presidente della locale Sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati. Previsti altresì gli interventi dell’Avv. Elia Campanielli (Presidente Ordine Avvocati Lecco), dell’Avv. Paola Sgarbi (Difensore civico territoriale) e di Paolo Arrigoni (Questore al Senato della Repubblica). Moderatore sarà l’Avv. Stefano Simonetti (Referente provinciale Referendum), con l’introduzione del presidente della Provincia Alessandra Hofmann.
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