Civate: la Costituzione ai neo-diciottenni con lo spettacolo di Piero Nava

Anche a Civate, in occasione della Festa della Repubblica, il Comune ha organizzato la consegna della Costituzione ai neo diciottenni. Prima della cerimonia è stata messa in scena l’opera teatrale “Sono stato anch’io. La mia vita in fuga dalla Mafia”, tratta dal libro “Io sono nessuno. Da quando sono diventato il testimone di giustizia del caso Livatino” dedicato al lecchese Piero Nava, primo testimone di giustizia contro la mafia.


Alberto Bonacina

Lo spettacolo, presentato e recitato da Alberto Bonacina, noto attore locale e referente di Libera Lecco, in collaborazione con Sara Velardo, narra le vicende che hanno riguardato l’agente di commercio che fu testimone oculare dell’omicidio di Rosario Livatino. Il 21 settembre 1990, sulla superstrada Agrigento-Canicattì, Nava assistette infatti all’esecuzione del giudice da parte di quattro assassini legati alla mafia, in particolar modo al boss Antonio Gallea. Dopo aver compreso ciò che era successo, il lecchese riferì immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine, dando il via al proprio calvario: “Non mi sono mai considerato un eroe, ma un qualsiasi cittadino con una buona dose di senso di responsabilità, che ognuno di noi dovrebbe avere. Dopo trent’anni anni sto ancora pagando, nessuno sa quello che ho pagato... Durante il mio trasferimento via mare dalla Sicilia mi colpirono profondamente le parole di un agente locale, secondo cui la mafia agisce come i due antichi mostri dello stretto, Scilla e Cariddi: il primo rappresenta la violenza fisica, le armi, mentre il secondo l’omertà e l’indifferenza. “La tua vita non è più la tua, la gestiremo noi”, questo è ciò che mi fu detto: io e la mia famiglia non eravamo semplici testimoni, ma latitanti. Mi sentivo solo, non avevo lavoro, parenti, amici, ero abbandonato a me stesso. Per un solo istante della mia vita ho pagato trent’anni d’esilio. Ero diventato un fantasma”.


Il sindaco Angelo Isella

Terminata la rappresentazione, Alberto Bonacina ha voluto sottolineare l’importanza di riscoprire questa testimonianza della nostra storia contemporanea, tramandandola alle nuove generazioni.
In seguito è intervenuto il sindaco Angelo Isella: “Ringrazio tutti, in primis l’assessore alle Politiche giovanili Ilaria Rocco, il mio vice Simone Scola e tutti i consiglieri che si sono impegnati in questo progetto. Dopo due anni di pandemia ci ritroviamo nuovamente in una situazione emergenziale, la guerra, per la prima volta da decenni su suolo europeo, come se le tragedie del secolo scorso non ci avessero insegnato niente".


Tutti i neo-diciottenni (nella gallery le singole foto)

Il primo cittadino si è poi rivolto direttamente ai ragazzi: "Proprio per questo oggi, settantaseiesimo anniversario della nascita della Repubblica, voglio ricordarvi che d’ora in avanti siete chiamati ad avere maggiori responsabilità, insieme. Entrate quindi a far parte della comunità dei diritti e dei doveri. In particolar modo vorrei lasciarvi quattro parole utilizzate dal nostro presidente Sergio Mattarella: pace, libertà, uguaglianza e solidarietà sociale. Questi sono i fondamenti della nostra Repubblica, della Res Publica, la Cosa Pubblica. Infine vorrei ringraziare il Gruppo Alpini, la Protezione civile e l’Avis, oggi qui presenti. Ricordatevi: siate protagonisti, senza arrendervi, pieni di speranze e con uno sguardo rivolto sempre alla giustizia. Vi auguro di aver sempre piena coscienza di agire per il bene comune. Tenete a mente l'articolo quattro della nostra Costituzione: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Ricordatevi che la Repubblica, che oggi festeggiamo, si aspetta molto dai suoi figli italiani”.
La serata si è conclusa con una pizzata organizzata dal Comune e dall'Avis, insieme ai volontari del Gruppo Alpini.

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F.R.
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