Lecco, i Ragni in festa: Dino Piazza compie 90 anni

Emerge, forse, la riservatezza alpina o montanara intorno a ricorrenze o avvenimenti, ma i dati anagrafici sono chiari per ricordare che Dino Piazza, presidente dei Ragni dal 1964 al 1970, è al traguardo dei 90 anni: è nato, infatti, il 4 giugno 1932 in località Bernardo, a Rancio Alto, proprio sotto la parete maestosa del Medale, teatro delle sue prime imprese.


Notizia stampa su Piazza confermato presidente dei Ragni

Terminato il servizio militare di leva nelle truppe alpine, nella primavera 1955 Dino Piazza è entrato a far parte del prestigioso gruppo dei Maglioni Rossi. Ha due anni in meno del famoso Bigio Mauri, pure di Rancio, celebrato in questi giorni con l’importante rassegna allestita presso il Palazzo delle Paure di piazza XX Settembre, nel 40° della sua prematura scomparsa. Peccato che le ricerche avviate per ritrovare i filmati girati a Lecco da un’emittente TV locale quando fu ospite della città il noto medico russo Ilizarov non abbiano dato buon esito. Le riprese avvennero presso la villa Bianca attigua all’Hotel Griso, a Malgrate, dove Mauri abitava. Furono richieste anche dalla TV dell’URSS per la trasmissione nazionale sulle montagne che raccoglieva, stando a informazioni loro, oltre 20 milioni di ascoltatori.


Un gruppo di Ragni al Nibbio dei Resinelli per il ventennale

Alle imprese alpinistiche di Dino Piazza è dedicato il libro “Dilettante per professione”, uscito nella primavera 2007 e preparato con la collaborazione del giornalista Carlo Caccia di Erba, esperto di storia dell’alpinismo. Merita di essere sottolineata, al traguardo dei 90 anni, la sua intensa attività alla guida dei Ragni dal 1964 al 1970, un periodo accompagnato da particolari avvenimenti. Nell’estate 1966 il ventennale del gruppo venne salutato dalla presenza a Lecco dei più grandi alpinisti del mondo intero: vi furono apposite manifestazioni coordinate dall’Azienda Turismo con il presidente Giacomo De Santis che fu attivo per portare nel capoluogo una numerosa troupe della RAI TV con collegamenti in diretta dalla città ai Piani Resinelli anche sul Nibbio. Il periodo del ventennale venne contrassegnato anche dalla vittoria nel rallye alpinistico internazionale delle funivie Lecco-Valsassina. La formazione dei Ragni con Piazza, Airoldi e Felice Anghileri si impose sulla compagine austriaca dell’Ape Geo di Innsbruck.


La stampa lecchese per le celebrazioni del ventennale 1966

Nel 1967 Dino guidò la spedizione di gemellaggio sui monti Tatra, in Cecoslovacchia, organizzata nel quadro di iniziative sorte nell’anno precedente, con la visita a Praga del Coro Alpino Lecchese del presidente Maggi, del maestro Mazza e del presentatore Gnecchi. Venne organizzato il campeggio sociale nel gruppo del Civetta, vennero allestite spedizioni extraeuropee, i Ragni furono protagonisti di aperture e di ripetizioni di importanti vie invernali ed estive. Piazza era presidente, affiancato dai consiglieri Andrea Castelli, Sandrino Maggi, Pino Panzeri e Dario Cecchini. Il gruppo annoverava allora 44 componenti, e la stampa sottolineava che era formato “dall’elite” degli arrampicatori lecchesi e nazionali.


I Ragni e il Rallye delle funivie

C’è da ricordare che il “cippo” con il sasso del Medale, collocato nel 2004 e inaugurato con apposita cerimonia nell’area antistante la demolita scuola elementare Cadorna, nel quartiere di Rancio, si deve a un’iniziativa dello stesso Dino Piazza, oratore ufficiale della manifestazione ricordando i tanti Maglioni Rossi di ieri e del presente cresciuti sul Medale. Memorie che tornano più che mai vive oggi, al traguardo dei 90 anni.


La cerimonia inaugurale del "sasso" dei Ragni a Rancio

Dino Piazza è anche socio storico del Circolo Pio X di Rancio, dove era possibile incontrare in passato anche un altro Ragno di prima linea, il compianto Felice Butti, sottufficiale istruttore di roccia alla scuola alpina della Valle d’Aosta e appartenente al gruppo Riccardo Cassin con coraggiose azioni per la Liberazione, dai Piani Resinelli alla zona Pradello-Gezzima, lungo la linea ferroviaria verso la Valtellina nella primavera 1945.
A.B.
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