Laorca: dieci squadre (e mamma Sarajeva) in campo nel torneo alla memoria di Alex

"Che dire... Abbiamo voluto una giornata di sport e divertimento, una di quelle che a lui sarebbero piaciute tanto. Ci ha anche regalato un po' di sole, il clima ideale per un torneo in compagnia". A parlare è Sarajeva Villa, il volto illuminato da un sorriso entusiasta e sereno: è stata lei, questa mattina, a dare il via alla seconda "Alex's Cup", la dodici ore di calcio organizzata presso l'Oratorio di Laorca in ricordo del figlio Alex Crippa, venuto a mancare a soli 21 anni il 24 giugno 2018 per le conseguenze di un grave incidente stradale.

Lo staff del torneo. Quarta da sinistra Sarajeva Villa

Grande appassionato di pallone, il giovane militava in una delle formazioni della "Lecco Alta", la società con la quale era solito allenarsi proprio nella splendida cornice che oggi ha ospitato l'iniziativa in sua memoria, alla presenza di centinaia di ragazzi divisi in dieci squadre. Sulla schiena portava il numero 33, ancora oggi in bella mostra sulla sua maglietta verde al fianco delle coppe preparate per i vincitori.

Già pronte per tutti i team all'alba di questo 2 giugno, invece, le divise da calcio, tutte di colori vivaci e personalizzate con il marchio "Alex 33" all'altezza del cuore; cuore che oggi batteva solo per un grande amico, un ragazzo pieno di gioia e di speranza strappato a questo mondo decisamente troppo presto, la cui scomparsa ha però contribuito a salvare altre vite grazie al generoso dono dei suoi organi, un gesto di cui mamma Sarajeva si è poi resa un'orgogliosa e convinta "paladina".
A Laorca, comunque, non è stata una giornata di solo sport: proposti nel pomeriggio, infatti, anche momenti di intrattenimento e attività ricreative a cura di Vibes ASD, l'associazione lecchese specializzata nello skateboard e nelle arti di strada nata su iniziativa di un gruppo di giovani anche per ricordare lo stesso Alex, oggi più presente che mai sul campo del "suo" Oratorio per quanto non fisicamente visibile tra gli amici.

Tra un calcio al pallone e tante risate, del resto, il ragazzo lecchese si sarebbe certamente divertito un mondo, come hanno assicurato mamma Sarajeva e gli altri volontari dello staff del torneo che, riproposto dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia, si candida a diventare un appuntamento fisso nel panorama dello sport amatoriale del territorio.
B.P.
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