Lecco: parte il progetto con l'Unicef, ma il consiglio non è convinto


Senza grande convinzione, almeno da parte delle forze di opposizione, il consiglio comunale ha dato avvio martedì sera al percorso che porterà Lecco ad ottenere la certificazione Unicef di “Città Amica dei Bambini e degli adolescenti”. Un progetto guidato dall’assessore Alessandra Durante e già illustrato in diverse occasioni: “La delibera del consiglio comunale sancisce l’inizio ufficiale del percorso, attesta che questa assise si assume una presa di responsabilità su questo tema. È l’avvio formale di un percorso che andrà riempito di contenuti che dovremo costruire insieme e che ci porteranno a confrontarci con altre città e scoprire delle best practice. Si tratta del primo di nove passi, di un impegno a lungo termine che la città assume nei confronti dei bambini e dei ragazzi”.

Ha ribadito il suo scetticismo nei confronti dell’efficacia di questa iniziativa Filippo Boscagli: “Questo progetto mi sembra non risponda alle problematiche emerse e accentuate dalla pandemia che riguardano l’emergenza educativa e richiedono una risposta urgente, che coinvolga e valorizzi le realtà del territorio. Io non istituzionalizzerei e formalizzerei così tanto un tema come questo”.
Anche Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha sostenuto che “l’amministrazione comunale dovrebbe concentrare l’attenzione sull’associazionismo locale”, mentre Giacomo Zamperini ha sottolineato che la città sta vivendo problemi - uno su tutti la denatalità - per rispondere ai quali servono “cose concrete che non sono contenute in questo provvedimento”.
Cinzia Bettega (Lega) si è detta “delusa da questo documento”, che ha definito una “proposta di stampo sovietico che è tutto un gran parlare”.“Se l’amministrazione vuole fare qualcosa di concreto per i bambini può farlo senza tirare in ballo l’Unicef” ha aggiunto.
Stefania Valsecchi di Fattore Lecco ha invece sostenuto che si tratta del “primo passo dei tanti che verranno fatti, utile per capire che cosa manca alla città e per favorire la partecipazione attiva dei ragazzi”.
M.V.
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